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Albania tra Est ed Ovest: Analisi geopolitica di Ilir Kulla dopo gli attentati di Berlino ed Ankara.

Artur Nura: Un caro saluto agli ascoltatori di Radio Radicale a cui propongo un’ intervista con Ilir Kulla, esperto di sicurezza e secondo la mia opinione uno dei migliori analisti della geopolitica regionale e globale. Grazie Sig. Kulla di aver accetato quest’intervista!

Per iniziare vorrei conoscere le sue considerazioni e se ci sono delle connessione tra i due attentati che hanno colpito sia il mondo occidentale che orientale. Per interderci, ad Ankara riguardo alle relazioni russo turche, e l’ attentato terroristico a Berlino.

Ilir Kulla: Vorrei specificare che sono due eventi ben distinti e separati che non hanno nessuna connessione l’uno con l’altro, ma che in origine hanno una connessione…

Artur Nura: Che sarebbe?

ambasadori-rusIlir Kulla: l’uccisione dell’ Ambasciatore Russo ad Ankara è legato a tre eventi importanti: la fine del della guerra nella città di Aleppo, quindi la ripresa di tutta la città di Aleppo dalle forze governative siriane e russe ai ribelli ; il summit che si teneva proprio ad Ankara dei ministri degli esteri della Turchia dell’ Iran e della Russia; il cambio delle alleanze nel Medioriente, nel giorno in cui veniva confermato praticamente il mandato giuridico del nuovo Presidente eletto Donald Trump negli Stati Uniti, il quale ha già dichiarato da tempo che avrebbe cambiato strategia nella politica estera su questo conflitto.

trump-putinCredo si andrà verso una distensione di relazione tra gli Stati Uniti e la Russia e verso nuovi accordi per risolvere questi conflitti con un disimpegno per dare più importanza alle questioni economiche americane, quindi per rendere  l’ America più forte sia nel piano interno che quello internazionale.

Per gli Stati Uniti in questo momento la priorità è la Cina, come il maggior concorrente economico anche perché la Cina da un punto di vista globale viene vista come potenza economia rivale per il futuro degli Stati Uniti. Per questo motivo non sono auspicabili cattive relazioni, in questo momento, tra la Russia e gli Stati Uniti perché porterebbero a una potenziale alleanza tra Russia e Cina contro gli Stati Uniti.

Lo scenario di tutti questi attori e’ l’eurosasia a cominciare dalla Turchia che è il confne con l’Europa.

Artur Nura: ci sitiamo riferendo al Patto di Shanghai per la cooperazine economica nell’euroasia…

europa-e-reIlir Kulla: in qualche modo gli Stati Uniti non vorrebbero più continuare a perdere del territorio e soprattutto vorrebbero essere attori nella nuova descrizione geopolitica e geo-economica di tutti i gasdotti che passano in quei territori e della nuova politica di sicurezza energetica. Quindi se da questo deriva una serie di guerre che sono iniziate con la nuova primavera araba che ha portato a un enorme numero di profughi; a una nuova ondata di rifugiati in Europa; a una serie di conflitti; a cambiamenti importanti politici, costituzionali e regionali: regimi militari che cambiano in democrazie come nel caso della Libia, o in regimi incontrollabili, quindi territori praticamente persi.

Questo ha creato anche un grande problema che è quello del terrorismo il quale nasce con quello che il mondo chiama ISIS il quale non è proprio uno Stato ben organizzato ma è un fenomeno.

Artur Nura: l’ attentatore  in Turchia ha gridato Allahu Akbar, vuol dire che la religione è la base del  terrorismo?

Illir Kulla: non e’ in quel senso, Allahu Akbar vuol dire ‘Dio è grande’ come fare una preghiera cristiana, non è così, questa affermazione e’ abusiva.

La ragione va cercata nella crisi del Medioriente e nel cambiamento dovuto alle due guerre nelle città di Aleppo e Mosul e nei milioni di rifugiati che sono sparsi, in questo momento, dal Medio Oriente fino all’ Europa.

Ogni tanto si trovano i cosiddetti Lupi solitari, i quali non sono altro che anime perse senza nulla da perdere. Trattasi di ventenni che hanno perso casa, famiglia, eccetera eccetera, e i quali vengono usati e manipolati in qualsiasi momento in nome della Religione e sono due cose ben distinte e separate

In questo caso abbiamo a che fare con un giovane che non sembra nemmeno siriano  o dei territori del Medioriente ma del Pakistan quindi del terrorismo Qaedista che ormai combatte da vent’ anni, quindi è un figlio della guerra ,uno nato in quella stagione.

komisioni europianPutroppo, come afferma oggi un carissimo amico mio in uno dei canali della RAI, l’Europa sembra un po’ come il Titanic che mentre la nave sta affondando i musicisti cantano e i passeggeri ricchi ballano. Gli eventi ci dicono che non è un momento abbastanza felice…

Artur Nura: dunque lei vede la corrispondenza temporale dei due attentati una casualita’ o una cosa ben organizzata con intelligenza?

Ilir Kulla: non c’è una regia comune, sono sicuro del fatto che eventi cosi possono succedere in Europa ogni giorno.

Artur Nura: sembrano ben organizzati colpiscono diciamo i punti nevralgici delle città, il caso di Berlino, Nizza ed anche l’attentato dell’ Ambasciatore russo. Secondo te le relazioni  Russo turche come evolveranno?

Ilir Kulla: ho spiegato, sono due cose ben distinte e diverse e non sono organizzate perché non c’è una mente comune.

Il fenomeno è diventato ormai incontrollabile come un corpo che ha contratto una malattia ed ha perso le difese immunitarie, come l’Aids, quindi una volta muori per la febbre l’altra volta muori per l’emorragia  quindi sono  sintomi della stessa malattia ma non sono organizzati.

La guerra è quella che partita sei anni fa ed oggi cogliamo i frutti, io rimango convinto che i due eventi non sono correlati senonché hanno la stessa origine di problematiche.

erdogan-putin-me-telefonIeri sia il Presidente Putin che Erdogan hanno affermato che questo evento renderà ancora più forte l’alleanza tra la Turchia e la Russia  ma renderà ancora più tesa il relazioni in tutta la regione. Il vero rischio è l’allargamento del conflitto nella regione dei Balcani che  è la Regione più vicino alla Turchia e che ha problematiche  di sicurezza di trasferimenti di potenziale numero di rifugiati verso l’ Europa che è la cosiddetta rotta balcanica.

Artur Nura: Parliamo dei Balcani. Qual’è il punto più fragile in considerazione di questo rischio? Metre stiamo parliamo in Macedonia si sono concluse le elezioni politiche ed ancora i risultati non sono stati definiti ufficialmente…

Ilir Kulla: la Macedonia come l’altra parte dei Balcani quindi la ex Jugoslavia, registrano, ereditano gli stessi problemi etnico religiosi da venticinque anni, quindi non sono né più né meno quelli che sono stati negli ultimi venticinque anni.

Una Turchia in guerra col terrorismo, una Turchia in guerra con la guerra, con dei Balcani che sono la strada per i numerosi profughi, rifuggiati per l’ Europa  con un’ Europa debole e una crisi economica ancora più pressante.

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Potenzialmente la situazione renderebbe anche l’Albania, la Macedonia, la Grecia, la Bosnia e la stessa Serbia dei territori abbastanza ,diciamo ,fragili da questo punto di vista che richiederebbero’ l’attenzione della politica estera europea e della sicurezza, e quindi in questo momento dell’ ufficio della Signora Mogherini con piu’ interesse verso questa parte della Regione europea per proteggere esattamente quello che dovrebbe essere l’interesse europeo, anche se secondo me ormai i Governi europei sì sono ritardati molto in questo…

Artur Nura: Vorrei conoscere le sue considerazione per quanto riguarda il ruolo della Serbia, abbiamo pubblicato la notizie che hanno comprato degli aerei russi che c’è una base russa installata in Serbia. Come la vede lei questa situazione, il ruolo della Serbia?

Russian President Putin is welcomed by Serbian Prime Minister Vucic at the government headquarters in BelgradeIlir Kulla: la Serbia ha un partenariato strategico ed anche storico con la Russia non è una novità come non è una novità che i Balcani sono un punto dove passa il confine tra la NATO  e la Russia.

Da molto tempo ormai le relazioni, dalla guerra della Georgia, tra la Russia e la NATO non sono quelle che dovrebbero essere e secondo me servirebbe un nuovo processo di pacificazione e dialogo tra la NATO e la Russia in modo che si distendano le relazioni non solo diplomatiche ma anche militare e geopolitiche tra le due aree perché esattamente nel mezzo c’è l’Europa ed è tutto il territorio del centro est Europa che include anche i Balcani come confine di quest’aria.

Una Serbia che vuole entrare in Europa ma che militarmente è alleato della Russia e proprio il punto che dimostra la serietà  del processo se continuano ad aggravarsi le relazioni tra l’ Est e l’Ovest.

Speriamo che con l’arrivo del Presidente Trump  inizi un processo meno teso tra l’Est  e l’ Ovest per questa parte del mondo.

Artur Nura: l’ultima domanda visto che parliamo a Tirana in Albania. La politica estera di Tirana è cosciente di questo sviluppo geopolitico molto dinamico, come la vede lei?

rama-mogheriniIlir Kulla: non tenterei di criticare la politica estera dell’ Albania anche perché l’ Albania è un Paese piccolo, un Paese che non ha questa capacità di orientarsi, è un Paese che è membro della NATO e quindi vorrebbe diventare membro dell’ Unione europea, ma quando entrambi queste due organizzazioni sono in crisi tu non puoi dire che un piccolo posto non è in crisi.

Chiaramente l’Albania è un Paese che ha tutto l’interesse e l’ intenzione di stare con l’ Occidente, ma anche l’ Occidente a questo punto dovrebbe avere l’interesse a curare questa parte del suo territorio; comunque sono cose che vedremo nel futuro.

kulla-te-babaramoArtur Nura: c’è in giro la voce che Edi Rama, il premier Albanese, sta per organizzare una visita a Mosca, sei al corrente di questa cosa, cosa suggeriresti?

Ilir Kulla: io so che Edi Rama e l’ Albania hanno le elezioni tra sei mesi e non penso che nè Putin nè qualcun altro Presidente può essere più importante in questo momento quanto la stabilità interna e l’organizzazione delle elezioni.

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