Home Approccio Italo Albanese Renzi lascia, Rama piu’ solo…

Renzi lascia, Rama piu’ solo…

Da Exit.al

L’ esito del referendum costituzionale italiano, con la netta affermazione del NO, costituisce una sconfitta politica bruciante di Matteo Renzi e lo costringe alle dimissioni da Primo Ministro (e forse anche da Segretario del PD…). Ma cosa cambia in Albania?

Dopo Hillary e Hollande, la sinistra mondiale “politicamente corretta” perde un altro protagonista, quel Matteo Renzi dichiaratamente amico di Edi Rama, con il quale ha condiviso, oltre che i selfie, un metodo di governare basato sugli annunci e sulla propaganda, lasciando in secondo piano i risultati concreti, spesso rivelatisi troppo inferiori alle aspettative dei rispettivi elettori.

Il referendum italiano si e’ trasformato in un referendum pro o contro il governo Renzi anche per un determinate errore politico del premier italiano, che al referendum non era obbligato dalle norme costituzionali in vigore, ma che ha voluto celebrarlo (pensando allora di poterlo vincere alla grande) proprio per usarlo come una mazzata contro la sua opposizione interna.

La personalizzazione delle gare elettorali e’ sempre pericolosa, ma la personalizzazione di un referendum lo e’ ancora di piu’, in particolare in tempi di crisi economica.

Nel caso italiano, il malcontento di gran parte della popolazione, stancata dalla lunga e profondissima crisi economica, da un lato disillusa da promesse e annunci di riforme dagli effetti positivi quasi impercettibili ma dai costi evidenti, dall’altro esasperata dalla presenza troppo estesa di amici e conoscenti dai meriti non sempre evidenti nel sistema del potere che Renzi ha costruito attorno a se, si e’ trasformato in una corale condanna del Governo.

Queste ragioni di malcontento sono ben presenti anche in Albania, e la personalizzazione della contesa politica Rama l’ha iniziata da tempo con la sua difesa ad oltranza di ognuno dei suoi ministri, quasi tutti molto chiacchierati ma tutti sempre difesi da Rama che, di fatto, si e’ assunto personalmente la responsabilita’ politica del loro operato.

L’altro aspetto comune alle due vicende politiche di Rama e di Renzi e’ l’aggredire l’opposizione in mancanza di buoni argomenti a favore del proprio operato al governo, cosa che Rama ha iniziato platealmente durante la discussione sulla riforma della giustizia (cercando ad ogni costo di approvarla a maggioranza per trasformarla in una sconfitta del PD) e sta continuando grottescamente con il tentativo di imputare al PD, con il ricorso alla Corte Costituzionale per la legge sul “vetting”, il costo politico del mancato inizio dei negoziati di adesione alla UE.

Ma questa aria di contestazione del metodo di governo ridotto a pura propaganda, che prima ha portato all’elezione di Donald Trump e poi in Italia ha scatenato il massiccio voto contro le riforme costituzionali, considerando la tendenza piu’ volte dimostrata dalla politica albanese di “copiare” (sia pure con qualche ritardo e qualche semplificazione) le vicende politiche italiane, potrebbe diventare determinate anche nelle prossime elezioni parlamentari albanesi, a beneficio di quell’unico nuovo partito fondato proprio dal dissidente socialista Blushi, che si ispira come metodo al sistema dei Cinque Stelle.

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