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Exit.al: Societa’ civile o societa’ anestetizzata?

Di Exit.al

Sabato mattina davanti alla Presidenza della Repubblica uno sparuto gruppo di cittadini ha protestato contro l’articolo 449 del nuovo codice di procedura penale, che garantisce una sorta di immunita’ a chi sia gia’ stato processato per qualche crimine, nel caso che  fossero trovate nuove prove e venisse riaperto il processo.

Questa modifica del Codice di Procedura e’ stata approvata dal Parlamento sulla base di una raccomandazione della missione di assistenza giuridica europea Euralius, che pero’ si riferiva ad un testo sostanzialmente diverso e con effetti giuridici finali molto diversi.

Poche decine di persone di fronte ad un vero scandalo, mentre tutto il paese parla del vetting, mentre il primo ministro accusa l’opposizione di voler sabotare la riforma della giustizia, mentre l’opposizione accusa la maggioranza di aver gia’ sabotato la riforma della giustizia, mentre ambasciatori e politici stranieri continuano a strillare di vetting e di riforma della giustizia, e mentre tutta il popolo ritiene che la giustizia albanese sia molto corrotta e che  una riforma sia necessaria, il Parlamento approva in silenzio una norma che va esattamente nel segno opposto, e lo fa con i soli voti della maggioranza, perche’ l’opposizione e’ sotto la tenda, secondo il premier, “per sfuggire al vetting”. Ma neanche l’opposizione ha speso una parola per l’articolo 449, anche se una volta tanto aveva l’alibi pronto, che loro in Parlamento non c’erano proprio.

Questo e’ l’argomento principale del primo ministro Edi Rama per demolire le tesi dell’opposizione: la crisi e’ inventata, e lo dimostrerebbe il fatto che le persone sotto la tenda sono sempre lo stesso sparuto numero di militanti. Insomma, se fosse davvero una crisi sociale, il popolo sarebbe in piazza, quindi la crisi e’ inventata, e’ solo una congiura di palazzo, perche’ il popolo in realta’ vuole la riforma e il vetting per mandare in galera i politici disonesti.

La sparuta protesta di sabato dimostra pero’ che il popolo non si indigna neanche per il contrario, per una norma che salva molti banditi che hanno gia’ corrotto i giudici per salvarsi.

La realta’ e’ molto piu’ amara, e lo suggerisce proprio quella protesta dell’articolo 449.

La realta’ e’ che anche l’indignazione e’ gia’ stata usata in passato, come tutto il resto, per simulare una opposizione, come e’ stata usata la cosiddetta societa’ civile, che era invece una societa’ di professionisti della politica, come sono stati usati la visita del Papa e le foto dei martiri cattolici, come e’ stata usata la visita di ogni capo di stato o politico straniero, come e’ stato usato ogni possibile argomento, la droga, la criminalita’, la corruzione, l’uso di risorse statali per la campagna elettorale, il furto dei voti, la compravendita dei voti, l’uso dei dipendenti pubblici nei comizi, e tanti altri comportamenti scorretti.

E dopo poco si e’ mostrato che l’argomento poteva anche essere valido, ma chi lo usava sempre aveva intenzioni non trasparenti, o piu’ semplicemente manipolatorie, e non appena raggiunto il proprio obiettivo (il potere) tornava a replicare i comportamenti censurati agli altri fino a poco prima.

Il guaio e’ che oggi nessun albanese crede piu’ agli altri, a quelli che dicono di voler fare qualcosa, e se a dirlo e’ un individuo credibile, anziche’ un militante politico, viene liquidato con l’insulto peggiore in uso nella societa’ albanese: “idealista”. Che poi sottintende idiota, velleitario, infantile, ingenuo, perditempo, irrazionale, non pragmatico.

Perche’ troppi anni di predicazione laica, quando non atea, coniugati alle necessita’ della sopravvivenza, hanno costruito un pragmatismo al ribasso, una analisi solo materialista del mondo, una logica basata solo sugli interessi materiali immediati, che disprezza chiunque persegua un ideale, o anche solo un interesse di medio periodo.

E cosi’ siamo arrivati qui, al punto da considerare con disprezzo chiunque esprima considerazioni morali, per non parlare di chi cerca di adeguare il proprio comportamento a delle regole morali, che proprio ci offende nella nostra pusillanimita’, nella nostra proclamata amoralita’, nella nostra vigliaccheria per scelta, perche’ “non mi conviene” . . .

Riciclare soldi sporchi conviene moltissimo, coltivare droga conviene quasi sempre, firmare documenti falsi conviene solo se poi si puo’ corrompere il giudice, vendere diplomi conviene, anche se poi i nostri figli saranno tutti ignoranti, invece protestare non conviene proprio, perche’ poi non ti danno piu’ un lavoro, a meno che con la protesta tu non vada al potere, allora conviene perche’ potrai rubare molto.

Il punto e’ che essere stupidi e passivi conviene, perche’ si sente meno il dolore.

E noi abbiamo sofferto troppo, e ancora soffriamo, la presenza degli altri, e cerchiamo ristoro in qualsiasi anestetico, l’alcool, la droga, i soldi, la fuga, il pragmatismo, le telenovelas, la vendetta, il potere, l’estorsione, la  lettura, la musica, qualsiasi cosa ci lasci da soli, senza le interferenze degli altri.

E dal nostro isolamento non ci distrae nessuno, perche’ ormai abbiamo la prova che tutti mentono, i politici in cerca di voti, i predicatori in cerca di seguacii diplomatici stranieri in cerca di visibilita’, gli imprenditori in cerca dei nostri soldi o del nostro sudore, i commercianti per venderci una merce avariata, il vicino per fregarci il parcheggio, il confinante per spostare il confine, perfino i religiosi in cerca solo delle loro vecchie proprieta’.

Cosi’ la nostra societa’, completamente anestetizzata, guarda con scetticismo ad ogni possibile fonte di liberazione, conseguentemente rendendola vana, e il bisogno di anestetico cresce con il dolore.

 

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