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Bernard Leone Shehaj, andato mentre aveva 5 anni e ritorna come imprenditore in Albania

Artur Nura: Un caro saluto agli ascoltatori di Radio Radicale da cui propongo per la rubrica Albania italianofona l’intervista all’ imprenditore italo-albanese Bernald Leone Shehaj.
Grazie di aver accettato questa intervista

Bernard Leone Shehaj: Grazie grazie mille per l’opportunità

Artur Nura: Qual è la tua storia quando hai lasciato l’Albania?

Bernard Leone Shehaj:  A 5 anni mia madre da sola prese la decisione di lasciare il paese in quanto la situazione stava degenerando.. Così un giorno qualunque siamo partiti e ci siamo ritrovati in Italia.

Per caso ci ha accolti una famiglia italiana che tuttora frequento presso la loro casa in un paese che si chiama, caso vuole, Montalbano una località che si trova tra Bari e Brindisi.

Artur Nura: Come mai hanno scelto voi?

Bernard leone Sheja: Non saprei come mai. Parlando con zia, ormai la chiamo così, lei ha avuto l’ispirazione in quel momento e ci ha accolti in casa.

Artur Nura: Dopo cosa è successo?

Bernard leone Shehaj: Poi con i Padri Rogazionisti siamo finiti a Roma, poi da lì c’è stata la mia evoluzione

Artur Nura: Ecco lei ha studiato a Roma, cosa ha studiato

Bernard leone Shehaj: Ho studiato Relazioni Internazionali e per la verità devo ancora finire, credo che per inizio anno prossimo finirò, perché da quando ho quindici anni lavoro. All’inizio facendo un po’ di tutto e per necessità, adesso che mi sono strutturato faccio l’imprenditore. Ho aperto, insieme ad altri, un’attività di lavanderia industriale ed una rete d’ imprese insieme ad altre aziende che si occupano, di cleaning, facility e pasti veicolati.

Poi da due anni ho scoperto che c’è un mondo in Albania perché prima venivo come turista a trovare i miei parenti ed invece ho visto proprio che c’è possibilità di business. Quindi da due anni ho iniziato a con le prime attività molto basiche e adesso progetto una realtà più strutturata proprio perché ad esempio nel campo delle lavanderie industriali manca proprio il servizio. Facendo questo di mestiere adesso mi sto attivando proprio per poterla fare e servire gli alberghi le strutture sanitarie.

Artur Nura: Lei è un cittadino italiano e anche un cittadino albanese. Come la vede l’ Albania più oggi diciamo culturalmente e politicamente al confronto con gli occhi di un cittadino italiano come lei.

Bernard leone Shehaj: Allora sono molto simili dal punto di vista politico. È vero che in Albania le cose sono più snelle e più facili rispetto all’ Italia però a livello di concetto no.

Dal punto di vista culturale invece l’Albania si sta evolvendo parecchio rispetto a prima.

Posso dire di non aver vissuto il comunismo albanese, ma anche rispetto a quando venivo vacanza le cose sono veramente cambiate. I giovani, parecchi, sui trenta-quarant’ anni hanno fatto esperienze all’ estero soprattutto in Italia chiaramente, ma anche in Inghilterra, in Germania e Stati Uniti per esempio e sono ritornati per aprire attività. Ad esempio uni degli avvocati dello studio legale con cui lavoro si è laureato alla Sapienza di Roma e poi ritornato qui, io stesso sto facendo uguale anche se non mi trasferirò. Però voglio che il paese cresca. Insomma è il mio Paese e non dimentico.

Artur Nura: In generale i media occidentali definiscono la società albanese comune una società musulmana. Da italo-albanese come vede questo punto di vista?

Bernard leone Shehaj: Io personalmente sono cattolico e qua di musulmano ormai è rimasto ben poco. A parte le moschee che ci sono, ma come ci sono chiese cristiane cattoliche e ortodosse o di altre piccole realtà più marginali, veri praticanti musulmani ce ne sono veramente pochi. Quindi non direi.

Artur Nura: Comunque se guarda la realtà è un Paese musulmano basta guardare il mese di Ramadan nel centro di Tirana. È una folla immensa il che significa che c’è questa realtà ed è una realtà tipo albanese, non radicale, però questa realtà c’è.

Bernard leone Shehaj: Questa realtà c’è assolutamente, deriva anche da un retaggio storico. Insomma più tradizionale tantochè appunto nel Ramadan si concentrano, mentre durante l’anno fanno un po’ come vogliono. Così come avviene in Italia col cattolicesimo dove formalmente la maggior parte è cattolica, ma i cattolici religiosi.

Artur Nura: Lei è nato cattolico o è un musulmano convertito in cattolico?

Bernard leone Shehaj: Io non ero niente in realtà. Mi sono convertito da grande. Da ragazzo, se non ricordo male a nove o dieci anni, ho chiesto di essere battezzato. Da adolescente ho perso il filo del discorso con la religione e da circa dieci anni invece ho ripreso attivamente ad essere praticante. In sostanza a seguire, non le regole perché non le chiamo regole, a seguire quello che è il Vangelo.

Artur Nura: Torniamo all’argomento imprenditore. Da imprenditore italo-albanese ritornato in Albania per investire quali sono le attuali esperienze al confronto tra l’amministrazione pubblica albanese e quella italiana e perché no anche l’ambasciata italiana?

Bernard leone Shehaj: Devo dire che a livello imprenditoriale tra L’Albania e l’Italia c’è un abisso, non c’è proprio paragone. Ieri un collega imprenditore italiano ha aperto un’azienda e per aprirla ci ha messo un giorno cosa che in Italia è impossibile neanche smuovendo tutti i canali che puoi conoscere.

Questa è la cosa più macro poi chiaramente anche a livello di licenze e autorizzazioni è tutto più facile e si ottengono in tempi certi cosa che in Italia non è possibile.

Al contrario dell’Italia qua sai da chi si deve andare e chi decide.
A livello istituzionale italiano sul territorio albanese la realtà è abbastanza triste nel senso che l’ambasciata a livello magari cultural/istituzionale si muove però a livello di assistenza amministrativa ai cittadini alle imprese, al coinvolgimento dei cittadini e delle imprese presenti sul territorio è veramente scarso, al contrario di Stati Uniti e Germania che sono molto attivi.

Artur Nura: Un’ altra considerazione vorrei ascoltare e credo che anche agli ascoltatori italiani servirebbe sapere le differenze fra le politiche fiscali in Albania e quelle in Italia. Come sono allora?

Bernard leone Shehaj: Anche quante devo dire che l’Albania sta veramente vent’ anni avanti rispetto all’Italia. In Italia innanzitutto non sai quante tasse devi pagare perché un giorno ce n’è una un giorno ce n’è un’altra. Qui invece è tutto molto chiaro. in sostanza c’è la flat-tax, paghi quello e basta più i contributi sociali che incidono veramente poco rispetto allo stipendio, cosa questa che in Italia è praticamente il doppio dello stipendio.

Artur Nura: Soltanto il piccolo business no? Poiché il grande business è più complicato.

Bernard leone Shehaj: La sostanza è la stessa del piccolo business, chiaramente con adempimenti maggiori, ma è sicuramente più vantaggioso fare grande business qui rispetto l’Italia, questo è poco ma sicuro. Questo dovrebbe essere in un Paese normale mi viene da dire perché quello che c’è in Italia raramente si trova in giro per il mondo. Nei Paesi civili in sostanza perché, ad esempio, la tassazione in Germania è più alta che in Albania però i servizi sono migliori; lo stesso in Francia. Adesso ho fatto delle macro, però in Italia questo non c’è. Voglio dire uno paga le tasse, però poi deve avere anche dei servizi perché se non ha i servizi e paga le tasse è evidente che c’è qualcosa che non va. Chi è che paga un servizio senza motivo, chi è che al bar o al ristorante si sente male e paga. Nessuno. In Svezia ad esempio la tassazione è altissima però là ci sono i servizi che sono altissimi. In Albania la tassazione è bassissima e chiaramente i servizi sono configurati anche su questo. In Italia c’è troppa sproporzione rispetto a questo: paghiamo troppo per avere troppo poco.

Artur Nura: Ha detto che è tornato prima come un turista nella sua Patria, l’Albania, oramai viene come imprenditore. Come lo vede il futuro nel paese?

Bernard leone Shehaj: Lo vedo positivo nel senso che qui c’è anche un altro spirito. Lo vedo anche con gli italiani. Loro qui hanno ancora voglia di fare, mentre chi scappa da qui è perché ha fatto qualcosa che non doveva fare e su questo gli albanesi sono netti. Io sono anche d’ accordo da questo punto di vista al di là se sono albanese o italiano, ma come concetto generale.

Ad esempio ho visto l’altro giorno un concessionario importante che in due mesi ha rinnovato tutta la struttura. Ha fatto un lavoro che in Italia ci metterebbe tre-quattro anni forse per finirlo, ma non perché l’Italia non ha i mezzi, ma perché la burocrazia ti frena.

Questo non vuol dire che le cose non si fanno a norma e ci sono meno controlli. Qui si deve fare tutto a norma e i controlli ci sono e se non sei a posto con le licenze, chiudi.

Molti hanno pensato che vieni qua e fai come vuoi, ma non è così perché magari all’inizio può essere così ma dopo paghi.

Artur Nura: Oltre a tanti italiani ci sono anche stranieri che vengono qua, è corretto?

Bernard leone Shehaj: Si. Chiaramente l’Italia è la più rappresentata l’Albania la definisco la 21esima regione italiana, ma ci sono tante aziende straniere anche multinazionali. Ad esempio il primo gruppo bancario è austriaco, il primo servizio logistico è tedesco, etc.

Artur Nura:  Bene per concludere. Sua moglie è italiana?

Bernard leone Shehaj: Sì sì mia moglie italiana. Ci siamo conosciuti come succedeva ai vecchi tempi, in biblioteca all’università. Molti pensano che sono stato io a fare una manovra per poter trovare delle ragazze però, come conferma anche lei, io ero molto serio e andavo là solo per studiare tant’ è che proprio lei mi ha confermato di avermi “adocchiato” tre mesi prima che avessimo un dialogo.

Artur Nura: Intervista interessantissima

Bernard leone Shehaj: Grazie mille

Da Tirana per Radio Radicale, Artur Nura.

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