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Nerina Toci per Radio Radicale: La fotografia per me è una scrittura di luce…

Artur Nura: Un caro saluto agli ascoltatori di Radio Radicale. Per la rubrica “Albania Italofona” propongo un’intervista con il giovane artista Nerina Toci che per da vero una persona italo-Albanese.

Quando lasciasti l’ Albania?

Nerina Toci: Avevo 8 anni. Era il 1997 l’inizio del caos e della criminalità. Ho vissuto in parte questo periodo storico. Alcuni ricordi sono sfocati, altri vividi più che mai. Come uccisione di una ragazza mentre attraversava la strada, la povertà, il sangue, la distruzione.

Artur Nura: E’ stata un esperienza difficile?

Nerina Toci: Appena arrivata in Italia mi sentivo smarrita, ma è stato un luogo ospitale.

Artur Nura: Quando hai scoperto il suo talento fotografico?

Nerina Toci: Un giorno comprai una compattino, volevo documentare tutto quello che mi sfuggiva. La fotografia per me è una scrittura di luce. Quando fotografo per me è essenziale liberare l’immagine dal contesto e catturarne l’energia, cerco sempre di dare forma a quello che non riesco a definire. La fotografia è ossessione, è uno scambio, prima di raggiungere l’obiettivo sento di dover fare altri sette scatti. Il mio lavoro affronta la complessità, sento l’esigenza di entrare in contatto con chi “riconosco”. Inizialmente scelsi me stessa come soggetto per ricongiungermi a Nerina e trovare la verità , una verità.

Artur Nura: Come vedi l’arte della fotografia in Albania al confronto quella italiana?

Nerina Toci: Sono due approcci completamente diversi. L’Albania è più propensa a ospitare pittori, scultori e altre forme di arte, anche se adesso le cose stanno cambiando radicalmente. Penso sia in un momento di transizione. L’Italia abbraccia più fronti.

Artur Nura: Chi è stato il modello da seguire nell’arte della fotografia?

Nerina Toci: Quando iniziai a fotografare non avevo studiato in modo dettagliato i grandi fotografi. I miei modelli sono i pittori, la poesia, il cinema. Mi piace molto la poesia. Ma nel mio percorso mi sono ispirata a Mario Giacomelli. Poi un mio amico mi ha fatto conoscere Francesca Woodman, e mi sono sentita completamente libera.

Artur Nura: Chi è Letizia Battaglia per te?

Nerina Toci: Letizia Battaglia è una delle fotografe più importanti in Italia, nel mondo. Per me è una figura importante sia al livello fotografico che umano, è una maestra. Sto imparando molto. È un dono che mi ha concesso la vita.

Artur Nura: Questa volta in Albania che programmi hai per quanto riguarda la fotografia?

Nerina Toci: L’Albania è una bellezza trascurata, un popolo maledetto. Condizionata dalla religione, ci sono tabù, quindi vorrei parlare della sensualità, del nudismo. Ma del luogo in generale mi interessa la storia, la decadenza, mi soffermo poco al livello architettonico, lo cerco solo nell’impercettibile.

Artur Nura: Quante mostra hai potuto realizzare nel mondo?

Nerina Toci: Ho esposto in Italia, Albani e in Cile. A settembre ci saranno nuovi progetti.

Artur Nura: Quando hai esposto nel tuo paese com‘è stato? Ne hanno parlato anche i media, è stato un grande successo

Nerina Toci: È stato emozionante. E non mi aspettavo il successo che ha avuto…

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