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Missione Italia a Tirana, il Presidente di Confindustria Boccia rassicura: “Questo è un punto di partenza, non ci fermiamo qui”

Di Artur Nura e Alessandro Zorgniotti

Partenza con il botto per la missione del Sistema Italia in Albania. “Un punto non di arrivo ma di partenza”, ha spiegato il Presidente nazionale di Confindustria Italia, Vincenzo Boccia, nel corso della conferenza stampa di questa mattina seguita ai saluti delle Autorità dei due Paesi.

Sede dell’evento, il Tirana international hotel, dove per la necessità di far stare tutti i delegati accorsi – anche dai vicini Stati di Kosovo e Macedonia – molte decine di persone sono state “accomodate” in una sala diversa da quella dei relatori, non senza qualche lamentela da parte di alcuni presenti giunti da Italia o dal resto dei Balcani.

Comunque, il successo dei numeri è stato confermato dal commento dei vari Capi di delegazione che hanno aperto i lavori. Il vero lavoro però inizia adesso “perché all’entusiasmo non deve seguire la delusione”, ha commentato qualcuno. L’onorevole Ivan Scalfarotto, capo della delegazione italiana – di cui facevano parte Ministero dello Sviluppo, Confindustria, Associazione Bancaria, Rete Imprese, Istituto commercio estero ICE e altri enti ancora – ha preso la parola in qualità di Viceministro con delega alla Internazionalizzazione: “L’Albania fa parte dei miei ricordi da ragazzo, perché dalle coste della Puglia la vedevo come un Paese dove era difficile entrare. Questa è la prima missione di sistema in cui interviene direttamente il Presidente confindustriale Boccia, a conferma del grande entusiasmo esistente. L’Albania ha ritmi di crescita importanti, e ciò è utile a sostenere sia politiche di export, sia politiche di espansione produttiva delle nostre aziende.

Alle quali proponiamo un mix di incentivi e di strumenti finanziari che nulla hanno da invidiare ai sostegni messi a disposizione da altri Paesi, anzi sono un modello giudicato esemplare. Anche se l’Italia è in piena campagna elettorale, abbiamo ritenuto doveroso garantire il supporto politico e istituzionale a una missione molto sentita dagli operatori economici e finanziari. L’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania sia per l’import che per l’export, basti pensare al settore della meccanizzazione agricola dove una macchina su due utilizzata nel settore rurale albanese è di fabbricazione italiana”.

Molto interessante e ricco di spunti l’intervento dell’Ambasciatore italiano a Tirana, Alberto Cutillo: “L’Albania può essere una localizzazione strategica non solo per ospitare nuovi o maggiori investimenti dall’Italia, ma anche per favorire la ricollocazione di aziende italiane che hanno delocalizzato le proprie produzioni in Paesi più lontani. Nelle nostre università, gli studenti albanesi rappresentano la comunità più numerosa con 11.000 studenti, a conferma del grande appeal esercitato dal nostro Paese. Il Governo Rama ha intrapreso un cammino di riforme che siamo impegnati, come Paese partner e amico, a sostenere e incoraggiare”.

Il Presidente nazionale di Confindustria Italia, Vincenzo Boccia, sia nel corso del convegno che in sede di conferenza stampa, ha espresso parole di ampio elogio nei confronti del lavoro di Confindustria Albania, oggi guidata dall’imprenditore Sergio Fontana, confermando il ruolo dell’Associazione come punto di riferimento per raccogliere le richieste e i progetti del mondo industriale in modo da portare a buon fine le politiche di investimento. In tal senso, “la missione odierna non si esaurisce nel programma ufficiale, ma è un punto di partenza che seguiremo e gestiremo”.

Dopo l’intervento del vertice dell’Istituto per il commercio estero, con il Presidente Michele Scannavini che molto tecnicamente, e senza entrare nel dettaglio dei costi a carico delle imprese utenti, ha ricordato la presenza ICE a Tirana e la disponibilità ad affiancare le aziende nella preparazione pratica dei piani di internazionalizzazione in Albania e nei Balcani del Sud – confermando in ciò quanto già dichiarato dalla direttrice locale Elisa Scelsa – è toccato a Guido Rosa, Vicepresidente dell’Associazione Bancaria Italiana con delega all’estero, incoraggiare gli imprenditori italiani presenti: “Evviva le imprese italiane in Albania, perché questo è il segnale di un ritorno della fiducia a investire. Le Banche italiane, sia direttamente che attraverso collaborazioni con gli Istituti locali, sono pronte a fare la propria parte, anche per quel che riguarda l’aiuto da garantire alle aziende nella scelta degli strumenti finanziari più adeguati al progetto di investimento da realizzare”. Un chiaro riferimento all’educazione e alla trasparenza finanziaria molto apprezzato dalla platea imprenditoriale.

Gli interventi dei ministri Arben Hametaj e Sonila Qato – Economia e Impresa – hanno ribadito concetti ed elenchi di provvedimenti già ricordati in molti altri incontri analoghi, altro non hanno fatto che preparare il terreno all’intervento conclusivo della tavola rotonda introduttiva, quello da parte del Primo Ministro Edi Rama, che non ha mancato di fare un riferimento alla situazione elettorale italiana – lasciando immaginare che potrebbe vincere nessuno (anche se sembrano ben lontani i tempi in cui nel 2014 esprimeva un voto chiaro a favore di Renzi e del centrosinistra italiano) – e ha elogiato la presenza di Vincenzo Boccia “un vero Presidente” (anche se a modesto parere di chi scrive due sono i veri Presidenti di Confindustria, appunto Boccia per l’Italia e Fontana per l’associazione consorella dell’Albania).

Quindi il Premier è entrato nello specifico delle questioni che stanno più a cuore alla platea, ossia il fisco – “Le tasse sono già basse, se le riduco ancora devo vedermela poi con il ministro Hametaj” – annunciando la grande operazione sul turismo, che quasi azzera le tasse a favore degli imprenditori che investiranno nella costruzione di alberghi di lusso “perché il turismo si sta confermando un settore in forte crescita, e stiamo intervenendo anche sull’agriturismo e sulla semplificazione burocratica unendo gli sportelli per facilitare la vita agli investitori che vengono qui”.

Rama ha esortato gli imprenditori a preferire l’Albania rispetto all’Italia per il trattamento fiscale più favorevole, poi ha sottolineato che “qui da noi potete trovare l’Italia dei vostri nonni. Noi vogliamo prendere il meglio dell’Italia, per fare una Little Italy efficace”. Perché forse, nel dire che si cerca di copiare dall’Italia, il rischio boomerang è quello di spaventare, in tutto o in parte, quegli imprenditori italiani che, se vogliono trasferirsi all’estero, di certo lo fanno non per ripiombare nel punto di partenza.

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