Home Approccio Italo Albanese Piazza Madre Teresa diventa parlante: 91 frasi luminose contro un buio passato.

Piazza Madre Teresa diventa parlante: 91 frasi luminose contro un buio passato.

Successo all’allestimento creato dall’architetto Gjon Radovani

Di Alessandro Zorgniotti

Si spengono le luci, come a ricordare il buio del vecchio regime assassino; ma improvvisamente si riaccende un lampo luminoso che trasforma piazza Madre Teresa in una piazza parlante, e la facciata del grande palazzo universitario italiano in una pagina aperta. Su di essa scorrono, unico faro nel buio, novantuno frasi scelte dall’architetto Gjon Radovani e dal suo team di collaboratori per ricordare un passato visto adesso come lontano ma che ha rappresentato un incubo reale per il popolo Albanese fino a 27 anni fa.

Emblematica e molto significativa la scelta stilistica dell’architetto Radovani di utilizzare come grande pagina commemorativa l’esterno di un palazzo che ricorda il fastoso quartiere Eur di Roma, di mussoliniana memoria, realizzato dall’architetto Bosio durante l’occupazione italiana per diventare casa del fascio, quindi divenuto simbolo della formazione e dell’indottrinamento comunista al tempo sanguinario di Enver Hoxha e oggi sede della grande università statale di Tirana. La stessa architettura che, simboleggiando la formazione della futura classe dirigente di diplomati e laureati, è stata testimone del passaggio da un’epoca all’altra, e che grazie all’allestimento di Radovani e del suo staff diventa un testimone parlante “per non dimenticare”.

A scorrere sulla facciata sono ottanta frasi, che rappresentano la sola fonte luminosa nel buio che per cinquant’anni ha oscurato la società albanese facendone uno strumento impersonale asservito al partito della dittatura comunista.

Molto toccanti le frasi che scorrevano alla presenza di giovani, studenti e diverse autorità diplomatiche fra le quali l’ambasciatore italiano Alberto Cutillo, la rappresentante dell’Unione Europea Romana Vlautin e i vertici di ambasciate dalla Francia al Vaticano.
“La Storia non può essere soppressa per sempre. La verità non può essere distorta”.

Quindi un riferimento agli Albanesi che, in tempo di dittatura, uccidevano altri Albanesi, il loro stesso sangue, e uccidevano Dio per adorare un dittatore. Un minuto per ricordare che la libertà, poca o tanta, sviluppata in questi 25 anni, non è un bene scontato ma è un valore conquistato e sempre a rischio per qualche fattore.

Complimenti all’architetto Radovani, ex Viceministro e attuale consigliere Onu e docente universitario molto quotato in Europa, perché il buio possa essere squarciato e rotto altre volte in futuro.

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