Home Approccio Italo Albanese Shengjin, ovvero la Rimini dei Kosovari (aspettando gli Italiani!)

Shengjin, ovvero la Rimini dei Kosovari (aspettando gli Italiani!)

Miresevini ne Shengjin! Benvenuti a San Giovanni di Medua, la città balneare che fa parte della Municipalità di Lezha nell’Albania del Nord. La Rimini dei Kosovari. Aspettando gli Italiani, che stanno cominciando a venire anche se in molti casi si tratta di famiglie di origine Albanese da vent’anni residenti in Italia.

Di Alessandro Zorgniotti

Chi scrive racconta la cronaca di una giornata di lunedì del mese di agosto, ma che qui assomiglia a un sabato, specialmente quando arriva la sera.

Relativamente all’arrivo in città, partendo da Tirana, chi scrive è abituato a utilizzare i classici autobus, molti dei quali portano i segni del tempo ma in ogni caso portano a destinazione. La prima impressione di qualche italiano che viaggia con me è la mancanza di una linea ferroviaria fra Tirana, Lezha e Scutari, e io rispondo ricordando che in effetti, ai tempi del regime social comunista, esisteva un collegamento su rotaia di quel tipo, tant’è che il Kinostudio, la Cinecittà albanese, ci intitolò anche un famoso film!
Comunque, la tariffa complessivamente pagata, per arrivare a destinazione, è di 300 leke nuovi: 250 leke da Tirana a Lezha, altri 50 da Lezha a Shengjin. Al cambio attuale, meno di 2 euro e mezzo.

A bordo di ogni mezzo pubblico il primo impatto è quello della cordialità, a maggior ragione se si è turisti e provenienti dall’Italia, e il senso di sicurezza personale è molto alto, a differenza di quello che purtroppo le cronache ci dicono a proposito dei mezzi pubblici italiani.

Arrivato a Shengjin, la sensazione è quella di una località ligure o romagnola della mia infanzia degli anni Ottanta. Le possibilità di un alloggiamento sono, come si usa dire in questi casi, per tutte le tasche, anche se molto difficilmente si riesce a trovare una camera singola a meno di 30 euro a notte, e le offerte vanno dagli hotel classici ai residence, dagli affittacamere agli appartamenti cucina compresa. La sensazione è quella di sistemazioni dignitose e ben tenute dal punto di vista dell’igiene e della pulizia, anche per chi ha scelto un alloggiamento di tipo economico. A volte la fattura ti viene emessa e lasciata dallo stesso proprietario della camera, altre volte devi essere tu a richiederla, ma tant’è.

Le spiagge sono mediamente molto frequentate durante l’intera giornata, e chi scrive ha notato a occhio un tasso di occupazione delle sedie a sdraio in alcuni casi superiore anche all’ottanta per cento. Diversi hotel ristoranti e residence offrono il posto in spiaggia direttamente nel prezzo, ma è sempre meglio informarsi prima. Presso alcune stazioni, la tariffa per un ombrellone e due sedie a sdraio è di mille leke a giornata, in pratica 8 euro, ma cercando anche sul passaparola si possono trovare piccoli angoli di paradiso a prezzi ancora più convenienti, altri invece un po’ più costosi.

Diciamo che in alcuni casi, ma per fortuna solo in alcuni, la sensazione è che coloro che hanno un’attività economica turistica puntino a fare cassa in quattro mesi per mettersi a posto anche per il resto dell’anno, soprattutto se gestiscono un residence con annessa spiaggia e ristorante.

Una tendenza che viene per fortuna bilanciata da una sempre maggiore concorrenza anche su internet.

Chi scrive si ricorda molto bene che, fino a due anni fa, gli hotel e le altre strutture ricettive, iscritte a siti di prenotazione online come booking, erano presenti in numero molto basso, sia a Lezha città che a Shengjin.

Nelle stagioni turistiche più recenti, va detto grazie anche alle campagne promozionali del Governo e della Municipalità, è aumentato il numero di alberghi e residence che vedono nel canale Internet una possibilità di sviluppo e non più soltanto il rischio di subire controlli o concorrenza. Su portali web come booking, la possibilità di scelta per le famiglie che scelgono Lezha e Shengjin risulta praticamente raddoppiata, e questo significa che non si teme più il giudizio del pubblico.

Veniamo a una escursione sul viale principale di Shengjin, il lungomare completamente pedonale affacciato sulla spiaggia pubblica e dove sono concentrate le maggiori attività turistiche e di ristorazione.

La sensazione è quella di trovarsi in un secondo Kosovo con l’aggiunta del mare: la gran parte dei locali porta nomi da Gjakova a Prizreni da Pristina a Mitrovica, per attirare l’attenzione dei visitatori provenienti dal vicino e conteso Stato con capitale Pristina e che, assieme ai Macedoni di nazionalità Albanese, rappresentano a oggi la maggioranza degli arrivi e della clientela. Tanto che anche i supermercati (Big Market e Viva fra i marchi più diffusi nei punti chiave del passaggio delle famiglie) riportano la doppia dicitura dei prezzi in leke e in euro (quest’ultima la moneta ufficiale del Kosovo).

Accanto a questo fenomeno, assai naturale, comincia ad affacciarsi la tendenza a titolare alcune attività con nomi italiani (Pizzeria Italiana, Mare Nostro, Lupo di Mare) ma i margini di crescita qui sono ancora molto ampi e tutti da esplorare. Non è che gli arrivi di Italiani manchino, ma alcuni fattori come il mancato pieno sfruttamento del porto di Shengjin non incidono purtroppo positivamente. Con il paradosso ulteriore che le migliaia di cittadini Albanesi, originari della provincia di Lezha e abitanti in regioni importanti come il Piemonte, non hanno finora sviluppato il necessario passaparola. Un autentico peccato.

Come è un autentico peccato constatare, lungo un bulevard pedonale affollato e gremito di famiglie paganti, la quasi totale assenza di marchi Made in Italy: basti pensare che la casa produttrice di the fresco che si reclamizza con tanto di ombrelloni è l’austriaca My Tea, e mancano marchi italiani di distribuzione come Conad. Inoltre, in una località balneare con decine di migliaia di turisti europei ogni fine settimana da venerdì a lunedì, non esiste un punto di prelievo bancario ATM, a parte la francese Société generale, mentre chi scrive ritiene che per una banca come Intesa Sanpaolo avere un ATM a Shengjin sarebbe una straordinaria opportunità.

Capita di imbattersi invece in ristoranti che servono ottima cucina italiana Europea: una calamarata fritta per due persone a 1300 leke, un piatto di gnocchi burro e salvia a 450 leke, un buon bicchiere di vino Rosso di Sicilia a 250 leke (ma i mitici Barolo e barbaresco di Piemonte anche qui quasi del tutto assenti).

L’eccellenza italiana potrebbe svilupparsi anche nei sistemi di igiene urbana e raccolta rifiuti, dove la Municipalità ha fatto progressi importanti ma di fronte a decine di migliaia di turisti in pochi giorni i disagi restano su questo versante. Anche in questo ambito notiamo un’occasione perduta per gli investimenti italiani in Albania.

Che dire? Ci auguriamo che la prossima intitolazione, in autunno, della prima Via al mondo dedicata a Michele e Pietro Ferrero, per il cui recepimento va ringraziata la Municipalità di Lezha e vanno ringraziati il Banchiere Beppe Ghisolfi e l’industriale Amilcare Merlo per il sostegno dal Piemonte, sia la volta buona per poter leggere, dal prossimo anno in questo periodo, i grandi marchi italiani dei settori Bakery, food and beverage che rappresentano il Made in Italy goloso nel mondo.

Share: