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Salve amici e lettori di “Approcci Italo Albanesi”. Un cordiale abbraccio a tutti!

Ritorno tra voi per parlavi di una storia di cronaca che successa qualche settimana fa proprio nel mio paese natio cioè a Shënkoll provincia di Lezhë. Nei ultimi mesi anche quando eravamo per le vacanze in Albania sentivamo spesso di storie di cronaca nera che più erano grave e più facevano notizia ovviamente.

Già da allora mi chiedevo e ci chiedevamo tra amici albanesi e italiani ma cosa ci sta succedendo? Perché tutto questo orrore? Dov’è lo stato, la sicurezza e via dicendo di questo passo….???? Dopo che siamo tornati sentiamo questa altra storia di Shënkoll, dopo quella di Scutari e prima ancora quella di otto vittime della stessa famiglia nei pressi di Valona ecc. Parlo dell’attentato di omicidio del padre di famiglia di 33 anni con gli iniziali M.D. da altri due cittadini da quanto leggo sul giornale online “Sot.com.al” successo il 5 settembre del 2018 nei pressi di Shënkoll. Per precisione nonché in Italia e altre parti non succedono queste cose ma ci preoccupano di più quando avviene a “casa nostra”.

Ciò che spesso sfugge purtroppo alle notizie di cronaca sono i particolari e altre persone presenti e coinvolte in questi orribili situazioni, e che spesso rimangono vittime in shock e senza saperlo, ancora peggio se ci sono dei minori. Come è il caso di Eduart Gjonaj, l’autista del furgone sul quale viaggiava la vittima con la sua famiglia quel maledetto giorno del cinque settembre alle ore 13.00. Ardi (per gli amici) fa tutti i giorni la linea Lezhë – Shënkoll – Tale trasportando i passeggeri, cercando di guadagnare lo stipendio per la sua giovane famiglia di cinque bocche da sfamare.

Trovarsi all’improvviso in una situazione del genere ovviamente non si sente più sicuro anche se ha 17 anni di esperienza in questo lavoro. Una altra cosa terribile poi, come ben sappiamo è la vendetta che è ancora accentuata al nord e della quale bisogna fare molta attenzione. Per il momento non sa anche lui che strada percorrere per stare al sicuro con la sua famiglia. Anche se non ha mai pensato fino ad ora di allontanarsi dal paese per cercare fortuna altrove.

Mi sono adeguato – racconta Ardi- tra gli impegni in famiglia: nei campi e con gli animali della campagna e il trasporto passeggeri che siano studenti o lavoratori diretti in città, importante che si lavora tutti i giorni.

E noi che l’Albania lo vediamo una volta all’anno o meno, se da una parte, con sincerità contenti dei cambiamenti positivi che evidentemente ci sono, dall’altra però ritorniamo nei nostri paesi di residenza con un po’ di rammarico come se nulla cambiasse: dalla sicurezza al senso civico al lavoro precario e alla valuta che continua a perdere il suo valore.

Speriamo e ci auguriamo giorni migliori per noi e i nostri figli! Buon anno lavorativo/scolastico a tutti!

Aleks Vulaj

Legnano (Mi)

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