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La Magistratura albanese di fronte ad un incrocio, la decostruzione di una riforma tra l’ambiguità della necessità storica e l’imperativo politico!

Di Elvis Zaimi

L’opinione pubblica albanese e stata avvertita di una riforma giudiziale che, diversamente dalle altre riforme che premono verso traguardi di una apprezzabilita’ comune sociale, mira ad essere una riforma fondamentale che ha come aspirazione finale non solo l’abbattimento dell sistema di corruzione dei magistrati, ma effettuare anche un cambiamento radicale nel funzionamento della magistratura, e un cambio paradigmatico della politica albanese.

Quindi questa riforma aspira di superare una tradizione post comunista contrassegnata dalla supremazia dell potere legislativo ed esecutivo, che praticamente sono stati nelle stesse mani. Perciò larga parte dell programma della riforma non e stata fin ora realizzata, anche se il processo di vetting-una sorte di giustizialismo dei Magistrati- e andato fino a questo punto abbastanza bene. Per snellire e diventare più effettivi i procedimenti giudiziari sono rifatti i codici di procedura penale e di procedura civile, ma il cambiamento serio e la nuova Architettura del governo della Magistratura, con i nuovi Consigli Superiori Giudiziari e dei Procuratori, aspettando in un breve tempo di creare anche ex novo organi speciali per investigare e giudicare gli alti funzionari pubblici che hanno commesso atti di corruzione ed associazione con la criminalità organizata.

Comunque, la convivenza fra Elite politica e sub-Elite di magistratura, che molti vedono alle radici della corruzione della magistratura, causa dalla contaminazione sistematica di quest ultima dalla prima , fa che l’anatema politica dei magistrati dai dirigenti politici, in un aria di superiorità intellettuale e moralizzatrice, sia un ironia se confrontata con la storia dell paese nei ultimo tre decenni. La moralità dei governanti in Albania non e mai stata assoluta, quindi la riforma della giustizia dovrà coinvolgere l’intera estensione dell contesto economico e sociale dell paese, che e precipitato in un stato d’animo depresso, con le sue possibilità di sviluppo condizionate da un debole stato di diritto, causato in ultima analisi dall’affiancare alla politica della Magistratura.

Quindi sperare che ci sara un recupero presto e facile di fiduccia democratica dell paese nella Magistratura, senza un simultaneo adeguamento della cultura politica e sociale, e una artificiosa e infondata convinzione. L’opinione pubblica sa che la classe dirigente, se non e colpevole, e al meno complice della responsabilità morale dei magistrati. Le riforme precedenti hanno fallito in quanto comprendere ed attuare che la giustizia sia una espressione dei valori etico-sociali, quindi l’esperienza giuridica va vista come un concentrato di cultura e storia nella tradizione politica nazionale.

Perciò un magistrato riformato nel senso pieno non potrà mai confinarsi nella pura tecnica dell applicazione delle norme dell diritto, ma consapevolmente e criticamente deve formulare sentenze che danno valore alla vita sociale dell paese.Sin dai tempi di Aristotele, ciò che conta realmente non e soltanto essere giusti come specialisti dell diritto positivo, cioè essere soltanto giuristi nel senso tecnico della parola, ma fare la cosa giusta agli altri, nel contesto concreto sociale e storico.

Questo concetto “relazionale’ della giustizia sussiste anche nei tempi moderni, specialmente nei modelli di democrazia anglo-sassoni. In Albania e molto diffuso la criminalità ordinaria, fenomeno che va spiegata con il fato che la società albanese e una società tradizionale, dove l’ethos violato richiede di essere rapidamente ripristinato. Cio avviene nel maggior numero dei casi non tramite un giudizio, ma con ritorsione privata, aprendo cosi un cerchio di un spettacolo che esibisce violenze che ripugnano.

Una magistratura che da prevedibilità e sicurezza, eviterà il sistematico ricorso nei rapporti sociali che hanno scosso notevolmente l’opinione pubblica dell paese.

Per di più, e inutile sperare di confrontare in modo efficace il fenomeno della corruzione e della criminalità organizzata, senza una lotta effettiva al crimine economico, che e il suo ragione di essere.

Magistratura, società e politica albanese hanno sempre avuto una relazione turbolenta, dove spesso nei tempi recenti le cronache dimostrano che le vicende criminali e politiche si sono sovrapposte, e i calcoli politici ripetutamente hanno coinciso sul funzionamento della giustizia .

I principi di costituzionalismo e legalità, non vano perseguiti solo formalmente, ma integrare nelle loro decisioni anche le sensibilità sostanziali di una concezione della giustizia allineata ai modelli europei.

E un illusione aspettare che il paese arriverà ad avere una magistratura indipendente solo con complesse metodiche processuali-formali nel modo di operare delle nuove istituzioni dell governo della magistrature. Questo approccio e destinato a riprodurre un altro grande disillusione, senza che i valori di integrità professionale, imparzialità e l’indipendenza della giustizi non verranno installati definitivamente nella vita sociale e cultura politica dell paese. Da questa prospettiva, la divisione della magistratura dalla politica per esercitare in modo imparziale le sue funzioni non e solo un saggio, ma anche un bisogno indispensabile.

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