Home Approccio Italo Albanese Idem per me: non voterei mai destra…

Idem per me: non voterei mai destra…

Cari amici e conoscenti conservatori e di destra,

Di Matteo Tacconi

so quanto i blocchi elettorali e culturali siano antropologici. Per molti di voi noi di sinistra siamo radical chic, liberali senza attributi, comunisti figli di papà, borghesi benestanti complici degli scafisti. Dispiace molto che ci vediate così, perché non è vero. Ma tant’è.

Da parte mia, posso dire che non è garbato quando da sinistra vi si etichetta come fascisti, coglioni, gente rozza, topi usciti di nuovo dalle fogne.

Bisogna evitare le radicalizzazioni e mantenere sempre un dialogo, fintanto che è possibile. A volte, con qualcuno, non lo è. Pazienza.

Tra qualche mese, forse, torneremo alle urne. So bene che, in generale, da parte vostra non esiste la possibilità di votare a sinistra, come da parte mia non esiste che si voti a destra. Sempre meglio, per voi, una destra, anche se sporca e brutta, a una sinistra. Idem per me: non voterei mai destra, pur se ho molte crisi interiori alle urne e fatico molto a riconoscermi nell’offerta politica di centro-sinistra.

Ma le prossime elezioni non rientrano nel generale, nell’ordinario. C’è un signore di Milano, si chiama Matteo Salvini, che fa il furbo e ha un piano strano. Fa il furbo perché fa cadere il governo prima di una finanziaria che si preannuncia sangue. Non lacrime e sangue, ma sangue. Lui ha voluto il sanguinamento, ma ora lo scarica su altri. E ha uno strano piano perché scomoda la Madonna, sponsorizza ripetutamente, con somme non indifferenti (tipo 10.000 Euro), post in cui parla di immigrati delinquenti. E poi invoca pieni poteri. Gli piace molto il modello russo. E se è vero che noi occidentali non lo comprendiamo a fondo e un po’ di anni fa, con piglio padronale, abbiamo cercato di fare della Russia un laboratorio neo-liberista, c’è da dire – senza demonizzazioni – che quel modello non è proprio così fantastico. Una democrazia controllata e oligarchica.

Per farla breve: Matteo Salvini propone un progetto politico che non sta perfettamente dentro la cornice democratica che abbiamo conosciuto dal dopoguerra a oggi. Una cornice che è riuscita a far coabitare democristiani e comunisti, a superare gli anni di piombo e tante altre difficoltà. E per passare al piano europeo, ha trasformato un continente abituato a guerreggiare in un continente di pace. Suona retorico, ma è così.

Sì, è vero: il sistema democratico-liberale è per sua natura imperfetto, e oggi è in piena crisi. Forse è addirittura superato. Probabilmente va aggiornato: servono nuovi strumenti di partecipazione e nuove iniziative socio-economiche. Serve un’Europa diversa, più matura, più vicina alle persone. Ma magari è proprio questo modello che abbiamo avuto negli ultimi decenni che ci aiuterà a trovare una nuova quadratura. Servirà del tempo, e serviranno compromessi. Invece Matteo Salvini vi offre una scorciatoia con lo strumento della delega. Una delega non vi farà partecipare a questi processi. Anzi, vi deresponsabilizzerà. Ci deresponsabilizzerà. Una delega è pericolosa.

Per cui, pur sapendo quanto il voto è tifo, tribù, antropologia, vi invito a riflettere. Perché questo voto sarà un po’ diverso dagli altri.

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