Home Approccio Italo Albanese “Il Nodo di Gordio” descrive Baku e il futuro del Caspio

“Il Nodo di Gordio” descrive Baku e il futuro del Caspio

Di Giuseppe Ferraro*

Chi avrebbe mai potuto immaginare, che un piccola città sulle sponde del Mar Caspio oggi sarebbe diventata una delle più belle e fiorenti metropoli mediorientali. Una peculiare caratteristica che l’ha resa famosa e affascinate, è il suo golfo che ricorda molto quello napoletano e che ha permesso il gemellaggio tra queste due meravigliose città.

Ma nell’aria non manca comunque il profumo proveniente dalle viuzze del centro storico che lasciano ancora intatta la bellezza della città vecchia e la magia al sorgere di ogni giorno. Ciò che ha reso grande Baku, capitale dell’Azerbaijan, riflette molto l’aspetto economico e l’importanza geopolitica che ha permesso un sorprendete sviluppo della city.

L’Azerbaijan, infatti, è uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio e di gas naturale, che gli ha permesso di diventare un paese moderno e avanzato sotto molti aspetti. Nonostante la recente crisi che ha colpito tutti i maggiori paesi produttori e esportatori di petrolio a causa anche del crollo dei prezzi sul mercato, che ha colpito anche Baku, la quale però è riuscita ad ammortizzare il colpo ricevuto in due modi: da un lato grazie alla svalutazione della divisa monetaria nazionale, (il manat) dall’altro grazie alla riserva di capitali accumulati dallo State Oil Found of Azerbaijan (SOFAZ).

Certo, comunque, rimane il fatto che la produzione e l’esportazione di petrolio e gas continuerà a prescindere da tali eventi anche nel futuro, rappresentando un’importante atout dell’Azerbaijan, riconosciuto anche dall’UE come un partner fondamentale per l’importazione energetica.

Per l’Italia, l’Azerbaigian, rappresenta un’importante partnership di vitale importanza, in quanto il paese del Caucaso rappresenta uno dei maggiori fornitori di idrocarburi, ma tale partnership si sta sviluppando anche in altri settori, portando molte aziende italiane ad investire il proprio futuro in Azerbaijan. Futuro tra l’altro reso possibile proprio grazie all’importanza strategica della posizione geografica del paese. Da un lato infatti le porte dell’Europa e dall’altro le porte dell’Asia, che ha permesso alla ridente e bellissima città di Baku di rappresentare a rivestire un fondamentale ruolo geopolitico e geo-economico del mercato economico mondiale.

Ruolo che con il proseguire degli anni, sempre più si sta accentuando grazie anche al recente avvio per la costruzione della nuova via ferroviaria Baku-Tbilisi-Kars che nei prossimi anni metterà in collegamento l’Europa e il mediterraneo con l’Asia centrale, una nuova e quindi più moderna Via della Seta dovuta anche agli ottimi rapporti che sempre più Baku sta intessendo con la, sempre più altrettanto importante, Turchia.

Non di minore importanza è poi il TAP (Trans Adriatic Pipeline), che veicolerà nel prossimo futuro il gas del giacimento azero di Shah Deniz attraverso un percorso che coinvolgerà l’Italia in prima persona, passando attraverso Grecia, Albania e Mare Adriatico e che giungerà fino in Puglia. Senza dimenticare, la costruzione del recente porto di Baku: il Sea Port-Port Of Baku, che grazie alla sua posizione privilegiata nel mar Caspio costituirà uno snodo fondamentale tra il mondo asiatico e quello mediterraneo-europeo. Infine, ma non per ultimo, il TASIM (Trans-Eurasian-Information-Super-Highway), un grandissimo progetto promosso dall’Azerbaijan finalizzato alla costruzione di una grande fibra ottica di circa 11 mila KM volto, a connettere Asia ed Europa.

L’Azerbaigian, in conclusione, rappresenta un partner fondamentale per l’Italia e per l’intera Europa, un paese progredito anche dal punto di vista sociale per il suo multiculturalismo concreto, come dimostrano le ricerche di Domenico Letizia, e per la sua politica economica che punta molto alla diversificazione e all’apertura dei mercati con il mondo Occidentale.

*Segretario dell’Associazione “Amici dell’Azerbaigian Centro Sud Italia”

Fonti
Le nuove Reti Eurasiatiche (il futuro dell’Italia lungo la Via Della seta)
Casa Editrice: Il Nodo Di Gordio

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