Home Approccio Italo Albanese Sulla riforma costituzionale – riflessioni di un (non) cittadino italiano

Sulla riforma costituzionale – riflessioni di un (non) cittadino italiano

Da Endri Xhaferaj 

La mia Costituzione, quella albanese, è nata nel 1998, dalle ceneri di un repubblica piramidale che aveva portato il Paese verso un fratricidio (più tardi ho appreso all’università che il termine piramidale fu dovuto a un certo Ponzi Carlo, lughese emigrato a Boston).

C’erano padri e padrini costituenti . Tra i padrini, gli esperti costituzionalisti italiani erano i più innumerevoli. Ricordo, nel 2005, un mio professore di diritto costituzionale avanzato a Padova, che aveva memoria di quelle settimane di ‘esportazione costituzionale’ in Albania che ci diceva in aula: “Abbiamo proposto quello che avremmo voluto mettere nella Costituzione italiana: i) elezioni del Presidente della Repubblica: 4 votazioni a 3/5 degli eletti; meccanismo di sblocco – nuove elezioni generali; ii) legge elettorale dentro la Costituzione, non più legge ordinaria; iii) Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo dentro la Costituzione, parificata a fonte primaria.

Bene, nel 2008, quella Costituzione quasi adolescente che aveva portato stabilità e pacificazione attraverso la costruzione di un consensus politico in un Paese lacerato dalle divisioni, fu cambiata overnight dai due partiti più grandi di maggioranza e opposizione. In sintesi: i) 5° elezione del Presidente della Repubblica a maggioranza assoluta; ii) legge elettorale come legge ordinaria.

Risultato? In estrema sintesi: i) Presidente della Repubblica partitico, con tutto quello che ne consegue; e ii) emersione di una terza forza politica che da anni tiene sotto scacco (in gergo ‘scacco di scoperta’) il paese.

Da ultimo, la mia Costituzione l’hanno cambiata ancora, il mese scorso. Hanno detto: il sistema giudiziario è corrotto (il che è altamente probabile) e hanno trovato il problema nella Costituzione, introducendo nella stessa, la famigerata procedura di vetting (ovvero controllo ex-ante da parte di figure extragiudiziarie dell’integrità professionale, morale e dello stato patrimoniale di giudici e procuratori). Un pò come i check che i veterinari fanno ai cavalli prima di gareggiare. In questo caso i cavalli sono i giudici e procuratori albanesi, mentre i veterinari esperti nominati (ergo non eletti) NON albanesi, forse anche italiani! Come andrà a finire? Non si sa…Intanto la Corte Costituzionale è chiamata ad esprimersi sulla costituzionalità del vetting 🙂 in chiaro (scuro) conflitto di interesse.

Da cittadino (non) italiano non posso partecipare a questo giro di giostra, e non potrò neanche partecipare al prossimo giro tra 68 anni. Il 4 dicembre perché, udite udite, il Senato della Repubblica Italiana non ha ancora approvato lo ius soli temperato (frase orrenda, tra l’altro). Quindi chi vota “sì” personalmente mi farebbe un favore enorme, concedendomi de facto la cittadinanza italiana dopo 15 lunghi e faticosi anni…Così avrò la possibilità di votare la prossima riforma nel 2084.

Oppure no…perché poi gli 8000 emendamenti che la Lega Nord ha presentato al Senato le riporterà alla Camera dei Deputati lo stesso.

La Costituzione albanese l’hanno cambiata 2 volte in 8 anni. Si sa come è andata a finire. Non so come sarebbe stato se non l’avessimo cambiata. In Italia non l’avete ancora cambiata, sapete come è andata negli ultimi sei decenni, ma non potete sapere cosa succederà negli anni a venire. Ma si sa, democrazia significa suffragio universale, non possono votare soltanto gli ultra ottantenni./AlbaniaNews.it

Share: