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La Repubblica dell’Azerbaigian tra nuove prospettive e possibilità di sperimentazione

di Tina Raucci*

Insiti nell’attività propria dell’imprenditore sono iniziativa economica e rischio di gestione, a loro volta strettamente connessi. Più l’iniziativa economica consterà di cautela e progettualità da parte dell’imprenditore, minori saranno i rischi di dissesto e fallimento. Occorre, dunque, non solo una particolare attenzione al contesto finanziario in cui ci si muove, ma anche uno studio critico del contesto territoriale in cui si investe.

La Repubblica dell’Azerbaigian è situata nell’Asia transcaucasica e dal 18 ottobre 1991, a seguito della risoluzione del 30 agosto, vanta l’indipendenza politica dall’ex URSS, di cui ha inevitabilmente subito gli influssi per dinamiche storiche e geografiche. Gli impulsi di autonomia e predominanza politico-economica dell’Azerbaigian si ravvisano già se si analizza, per sommi capi, l’evoluzione storico-statuale che l’ha riguardata: al termine della Prima Guerra Mondiale lo Stato dell’Azerbaigian fu a capo della coalizione con Armenia e Georgia per la costituzione della Repubblica Federativa Democratica della Transcaucasia; nel corso della Seconda Guerra Mondiale fu l’Azerbaigian tra i principali fornitori di petrolio alla Russia per il potenziamento militare in vista del conflitto.

Noto è che sia proprio il petrolio la principale risorsa del territorio; elemento da tenere in considerazione a fronte non solo dell’autosufficienza produttiva dell’Azerbaigian, ma anche dell’incremento finanziario derivante dall’esportazione e dagli scambi con gli Stati confinanti. Sicuramente la ricchezza di petrolio apre lo scenario allo sviluppo, se non al potenziamento, di un vero e proprio centro di distribuzione petrolifera, senza trascurare l’importanza della regolamentazione legislativa dell’attività in questione.

Una specifica legislazione è essenziale per tenere sotto controllo l’impatto della distribuzione e della lavorazione del petrolio sull’ambiente; in più è fondamentale l’integrazione normativa ad accordi e trattati internazionali di politiche ambientali (come l’UNFCCC, Convenzione quadro dell’ONU).

Ne gioverebbero senza dubbio gli stessi rapporti diplomatici con i restanti Stati asiatici e la stessa Unione Europea, con cui l’Azerbaigian intrattiene da tempo relazioni cooperative meritevoli di incentivazione. Fonte di proficuità economico-finanziaria, data la presenza petrolifera, risulterebbero gli insediamenti industriali produttori a loro volta di asfalto, plastica, benzina e carburanti per i trasporti.

La produzione di asfalto potrebbe essere funzionale ad un progetto di sviluppo stradale ed infrastrutturale del territorio, nel cui ambito la conformazione montuosa-collinare non rappresenterebbe affatto un limite. Se le infrastrutture risultano sviluppate nella famosa quanto caratteristica capitale, soggette ad altrettanto sviluppo potranno essere le città circostanti, non solo per una maggior praticità dei cittadini, ma anche per l’incentivazione dello stesso turismo, della cui attrattiva il territorio è sicuramente meritevole.

A sua volta la conformazione montuosa dell’Azerbaigian diventa la base per insediare strutture e complessi turistici, per la cui costruzione non è necessaria alcuna importazione di materiale edile e di fabbricazione, essendo il Paese pienamente autosufficiente da questo punto di vista.

Altre strutture su cui sarebbe proficuo investire sono i complessi educativi e scolastici, funzionali alla formazione dei giovani non solo culturale, ma anche tecnica e pratica, in modo da incentivare la preparazione di manodopera, ingegneri, tecnici e meccanici, quanto più qualificata possibile. In vista dell’insediamento industriale, l’impresa potrà impiegare le risorse di personale presente sul territorio, senza oneri finanziari di collaborazioni esterne. Non è da sottovalutare analogamente la possibilità di creare ex novo marchi automobilistici con diffusione su scala nazionale e internazionale, ottimizzando lo sfruttamento delle risorse materiali sul territorio e contribuendo a spostare l’asse di crescita finanziaria dalle aree russe, cinesi e giapponesi alla zona dell’Azerbaigian, Georgia e Armenia, fervidi terreni di investimento.

Positiva è la connessione logistica con questi due ultimi Stati, a discapito dell’eventuale influenza politico-finanziaria della Turchia. Altrettanto fervido come scenario economico è la lavorazione della plastica, a sua volta base di confezionamenti, oggettistica, pellicole ecc. Di conseguenza lo sviluppo di industrie specializzate nella lavorazione della plastica comporterebbe, con buona iniziativa e progettualità, l’evoluzione di ulteriori complessi industriali, connessi alla nascita di nuovi marchi che, se di buona qualità, diverrebbero meritevoli di esportazione.

Investendo nell’Azerbaigian i vantaggi che ne seguirebbero saranno connessi sia al risparmio finanziario per l’autosufficienza del territorio sia ai settori di crescita ancora da sperimentare. Lo sviluppo di un complesso progetto di esportazione risulta vantaggioso tanto per lo Stato da cui deriva la domanda, quanto per quello da cui proviene l’offerta.

Altro aspetto da prendere in considerazione, come precedentemente accennato, è la posizione logistica dell’Azerbaigian che affaccia sul Mar Caspio ad Est, a Sud con l’Iran, ad Ovest con la Turchia e a Nord con la Russia. L’investimento delle compagnie in aree aeroportuali della Repubblica coinciderebbe con un’ottimizzazione dei percorsi e trasporti aerei, favorendo gli scali sul territorio e i viaggi verso Est per chi sopraggiunge dall’Europa continentale.

Il confine con il Mar Caspio è favorevole allo sviluppo di complessi balneari, adeguati alle aspettative e ai comfort moderni. Senza tralasciare l’influsso positivo della pesca e l’export derivante a favore degli Stati limitrofi che non affacciano sul mare. Il confine con la Turchia pone le basi da un lato alle potenzialità di intermediazione dell’Azerbaigian nei rapporti tra lo Stato di Erdogan e l’Europa, dall’altro ad una risoluzione ottimale della cd “questione migranti”.

Lo sviluppo di nuove industrie diverrebbe infatti fonte occupazionale per le popolazioni attualmente in balìa di guerre, povertà e crisi governative. A livello politico l’Azerbaigian è una Repubblica democratica parlamentare monocamerale.

La presenza di una sola camera con 125 seggi, eletti con legge elettorale maggioritaria, è sintomatica di una stabilità politica, senza veti e burocrazia. Ciò permetterebbe una legislazione potenzialmente innovativa, che si adegui in tempi rapidi e certi al cambiamento e ai nuovi influssi del mercato, senza inutili rallentamenti. Lo sviluppo delle imprese è favorito quindi da una macchina amministrativa, da cui provengono rilascio e controllo di certificazioni e autorizzazioni, snella ed efficiente, totalmente aperta alle relazioni diplomatiche con altri Stati.

*Political Analyst dell’Associazione “Amici dell’Azerbaigian Centro Sud Italia”

Articolo pubblicato per Notizie Geopolitiche al seguente link: http://www.notiziegeopolitiche.net/la-repubblica-dellazerbaigian-tra-nuove-prospettive-e-possibilita-di-sperimentazione/

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