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Condizioni Porto di Bari/Replica fra il giornalista Bollino ed il presidente Ugo Patroni Griffi

Il giornalista Carlo Bollino che vive da più di 20 anni fra l’Italia ed Albania ogni volta che rientra in Italia e ritorna in Albania fa dei commenti sulle congestione e disservizi del Porto di Bari disastrosi del Porto di Bari.

Tale preoccupazione civica l’ hanno condivisi anche molti altri cittadini italiani e di recente sono tantissimi che hanno scelto l’Albania come Paese per investire i loro soldi e una parte della loro vita.

Perqasje.com ogni fine estate ha dovuto pubblicare tali preoccupazioni e qualche volta denunce di cittadini Italiani ed Albanesi che devono affrontare situazioni imbarazzanti al Porto di Bari quale, sembra non offre neanche i servizi e qualità dell’altro Porto albanese di Durazzo.

In effetti, ora dopo la reazione del noto giornalista Italo/Albanese Carlo Bollino che ha replicato alla sua collega Silvia Dipinto al riguardo un articolo pubblicato da Bari.Repubblica.it sembra che le reti sociali hanno portato anche la risposta del Presidente dell’autorità del Porto di Bari Ugo Patroni Griffi quale noi di Perqasje.com trascriviamo senza un nostro commento:

Ugo Patroni Griffi: Avevo già risposto privatamente a Carlo. Lo faccio nuovamente pubblicamente. I dati dimostrano che rispetto agli anni scorsi e nonostante l’aumento del traffico e dei controlli di Security il flusso è migliorato. Ciò premesso è innegabile che il porto di Bari soffra una situazione di grave congestionamento.

Addebitabile innanzitutto al mancato completamento di Marisabella. Per ovviare a questo problema prima dell’estate si è tenuta una conferenza di servizi promossa dalla Regione Puglia in cui si è riusciti ad ottenere un aumento dell’orario di servizio delle forze dell’ordine ed enti coinvolti nei controlli di sicurezza e doganali. Si è inoltre chiesto alle compagnie di utilizzare slot diversificati per gli arrivi.

Ma purtroppo per ciò è necessaria una intesa con Durazzo che imponga specularmente partenze cadenzate. Con il Console di Albania stiamo lavorando in tal senso. Come abbiamo sollecitato una intesa che consenta i controlli di sicurezza già all’imbarco in Albania.

In aggiunta sto facendo predisporre il progetto per il raddoppio dei varchi e la gara per la gestione delle stazioni marittime secondo il modulo del partenariato pubblico/privato

Carlo Bollino: Presidente Ugo Patroni Griffi la ringrazio della risposta anche se temo di deluderla nel giudizio. Sono anni che si parla del completamento di Marisabella che si rivelerà del tutto insufficiente a decongestionare il porto se prima o contemporaneamente non si vorrà intervenire su altri fronti.

A cominciare dal terminal passeggeri, con 4 varchi ”teorici” (a Durazzo sono 10) spesso ridotti a due per mancanza di personale di polizia. Lo stesso vale per i varchi doganali: sono solo due (a Durazzo, per dire, sono 12) ma uno resta persino chiuso perchè non ci sono poliziotti e finanzieri a sufficienza.

Quindi se il govenro non metterà a disposizione maggior personale qualunque investimento soloinfrastrutturale risulterà vano. E che dire del mancato dragaggio del porto? Il fondale è ormai così basso che i traghetti più grandi sono costretti ad attraccare sul ”pontone” costringendo camion ed auto a contorte e lentissime manovre, sia in fase di imbarco che di sbarco.

E perchè non si è pensato di costruire almeno una pensilina sul varco esterno passeggeri per proteggere le centinaia di albanesi in arrivo a Bari e che sono costrette a restare in attesa per ore sotto il sole cocente o la pioggia battente, prima che la fila dei controlli si accorci e finalmente possano raggiungere gli ambienti del terminal, dove magari un sistema di aria condizionata funzionante renderebbe meno penosa il resto dell’attesa?

Lei punta sullo scaglionamento degli arrivi, ma spesso i traghetti arrivano già scaglionati eppure sono testimone che la situazione non cambia: perché se il tempo di sbarco e di controllo raggiunge a volte le 4 ore, la sovrapposizione e l’ingorgo restano inevitabili.

Infine lei ricorda di aver sollecitato alla parte albanese una intesa che consenta i controlli di sicurezza già all’imbarco in Abania: sono stato testimone di una richiesta in tal senso espressa dal primo ministro albanese Edi Rama all’ex presidente dell’Autorità portuale di Bari quasi tre anni fa.

E le obiezioni a quel tempo venivano soprattutto dalla parte italiana. Se le resistenze si sono ora invertite sarebbe giusto che la stampa ne fosse informata. E che tutti insieme si collaborasse affinchè la vergogna del porto di Bari possa finalmente finire.

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