Home Approccio Italo Albanese ALBELICE (FI BELGIO): NESSUNA INFLUENZA RUSSA, IL REFERENDUM L’HA PERSO IL PD

ALBELICE (FI BELGIO): NESSUNA INFLUENZA RUSSA, IL REFERENDUM L’HA PERSO IL PD

BRUXELLES\ aise\ – “È sempre molto difficile ammettere un proprio fallimento, una propria incapacità. Molto più semplice credere che sia colpa del collega, del capoufficio della cattiva sorte. Questo perché analizzare le proprie sconfitte non è semplice e non tutti hanno il coraggio di farlo; perché questo poi porterebbe a riflettere sui propri errori”. Sono le riflessioni con cui si apre un intervento di Salvatore Albelice, coordinatore Forza Italia Belgio, che interviene a commento delle notizie sull’interferenza russa nella politica italiana tornate alla ribalta dopo un articolo dell’ex vice presidente Usa Joe Biden pubblicato su su Foreign Policy. In questo articolo, Biden, analizzando il ruolo del Cremlino nelle ultime campagne politiche internazionali, ha citato anche il referendum costituzionale dell’anno scorso.

Secondo Albelice “la sinistra italiana ha sempre cercato nel complotto, nella “regia superiore” le ragioni delle proprie sconfitte. Una volta erano gli americani che influenzavano i risultati elettorali in Italia. Adesso sono i russi. Quello che è certo, perché lo abbiamo visto tutti in TV e letto sui giornali e su internet, è che l’ex Presidente Obama ha fatto esplicitamente campagna elettorale a favore del “Si” al referendum proposto da Renzi”.

Certo, ironizza Albelice, “è molto più semplice credere (ovvero sperare) che ci sia stato un “complotto” piuttosto che ammettere i propri errori. Proprio per questo modo di fare e di pensare l’Italia rimane indietro: perché la classe politica predominante in Parlamento, ma non nel Paese, non ha alcuna capacità ed alcuna voglia di analizzare gli errori commessi; e la loro totale lontananza dai bisogni reali dei cittadini italiani completa questo quadro desolante di degrado e impoverimento del Paese; come ha bene illustrato il CENSIS nel suo rapporto 2017 descrivendo che il ciclo di sviluppo economico non abbia generato alcuna crescita ed il futuro è rimasto incollato al presente. Direi al passato”. (aise)

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