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Cutillo a Radio Radicale: La scelta unilaterale del Procuratore Temporaneo e’ una occasione sprecata

Riportiamo uno stralcio dell’intervista dell’Ambasciatore italiano a Tirana, Alberto Cutillo, rilasciata ad Artur Nura per Radio Radicale. Dopo aver affrontato vari temi relativi ai rapporti bilaterali (di cui riporteremo separatamente), l’intervistatore ha spinto l’Ambasciatore ad argomentare sul tema all’ordine del giorno in Albania: la riforma della giustizia e la contestata elezione unilaterale del Procuratore Generale Temporaneo.

L’Ambasciatore italiano, pur evitando di entrare nello specifico nella materia, evita di ricorrere agli scontati e generici appelli contro la violenza, e si limita a definire una “occasione perduta” la scelta unilaterale del Procuratore Generale Temporaneo, e con un artifizio retorico evita di pronunciarsi sulla costituzionalita’ del passaggio, inserendo di fatto anche quello nelle “incostituzionalita’ accettate” nella natura stessa della riforma, anche dalla Commissione di Venezia. Questo passaggio allude ad una approvazione della Commissione di Venezia sulla nomina del Procuratore Temporaneo, cosa mai avvenuta in quanto la commissione di Venezia ha lavorato solo sui testi di modifica costituzionale, e la figura del Procuratore Generale Temporaneo non e’ mai stata codificata nel testo della Costituzione albanese.

Per i lettori piu’ scrupolosi riportiamo i link del testo integrale dell’intervista e della sua registrazione audio.

Artur Nura: Gentile ambasciatore, vorrei chiederle una considerazione sulla riforma giudiziaria in Albania. Come la vede l’ambasciatore italiano. Sta funzionando bene, può essere meglio. Lei è un ottimista, crede che la nostra società avrà più giustizia di prima? Tengo a sottolineare che lei rappresenta un Paese che ospita oltre mezzo milione di albanesi e la domanda conta anche in vista di un’apertura dei negoziati di adesione all’Unione Europea. Il nostro governo dovrebbe sostenere maggiormente il rispetto del principio di separazione dei poteri tutelati dalla Costituzione. Oramai c’è stata la votazione in Parlamento, una votazione contestata da parte dell’opposizione. Lei come vede questa riforma importantissima nella via dell’integrazione europea dell’Albania?

S.E. Alberto Cutillo: Non c’è dubbio che la riforma della giustizia è un passaggio fondamentale per l’Albania.

Da un lato, come ricordava lei, perché è una delle priorità individuate dall’Unione Europea per poter aprire i negoziati di adesione, però io vorrei dare anche oltre, avendo un po’ in questi due anni potuto misurare, sia pure indirettamente e non su di me in prima persona, le inefficienze del sistema giudiziario albanese.

Queste hanno un impatto drammatico sulla vita dei cittadini e delle imprese. Torniamo anche al discorso di prima. La disponibilità di un investitore straniero e quindi anche italiano a investire in questo Paese è anche collegata alla funzionalità del sistema giudiziario.

Quindi questa riforma e comunque indispensabile per il bene del paese.

Sull’aspetto dell’affievolimento della separazione dei poteri bisogna stare attenti. È un rischio, che però è stato in parte accettato perché non dimentichiamo che una delle fasi cruciali appunto appena iniziata, che è quella del cosiddetto vetting dei giudici ha richiesto non a caso una modifica dalla Costituzione proprio per prevedere una sorta di sospensione, sia pure temporanee, ma parliamo di nove anni, quindi un lungo periodo di tempo, in cui di fatto la magistratura non è indipendente.

Cioè è sottoposta a un controllo esterno. Questo controllo non è, si badi, del governo perché questo sarebbe effettivamente contrario a tutti i principi democratici, però di istituzioni queste preposte al vetting, che avranno un potere quindi di addirittura dismettere giudici, quindi un’interferenza molto forte nell’autonomia nell’indipendenza e dalla magistratura.

È una misura estrema, si può discutere se sia opportuno o meno, però oramai è un fatto che è stata accettata. Anche la commissione di Venezia, che è stata chiamata a esprimersi sulla riforma costituzionale, ne ha discusso e alla fine ha ritenuto accettabile proprio per la eccezionalità della situazione questa temporanea diciamo violazione del principio di indipendenza della magistratura.

Quindi io credo che sia un rischio calcolato, che speriamo dia i suoi frutti. Perché adesso è indispensabile che questa riforma entri effettivamente nel pieno del suo funzionamento.

Quanto in fine alla nomina del Procuratore generale che lei citava certamente è un peccato che non si sia potuto attuare nei tempi previsti la riforma e quindi avere adesso la nomina di un procuratore secondo le nuove modalità.

Artur Nura: Senza fare il vetting quindi.

S.E. Alberto Cutillo: Esatto. Purtroppo i tempi non hanno non hanno consentito di farlo. Io credo solo questo che sarebbe stato bene scegliere in maniera consensuale il procuratore, anche se tutto sommato ce lo siamo già detto, questo procuratore non ha i poteri che aveva il precedente, è una figura temporanea, ma naturalmente comunque una figura importante.

È temporaneo ma nessuno sa dirci quanto durerà e a volte le situazioni temporanee possono anche protrarsi nel tempo. Quindi, nel bene dell’Albania sarebbe stata opportuna una scelta consensuale, una scelta che quindi non creasse divisioni.

Purtroppo, e qui diciamo i partiti politici tutti si devono interrogare sulle rispettive responsabilità, purtroppo non si è arrivati invece a questo tipo di scelta.

La persona che è stata scelta, al di là dei suoi meriti professionali che sono sicuramente tanti e che quindi non devono inficiare poi il suo lavoro, è stata scelta soltanto da una parte politica e questo credo sia stata un’occasione sprecata

Artur Nura: La ringrazio di cuore, gentile Ambasciatore, anche per essere così sincero. Almeno così lo definisco io.

S.E. Alberto Cutillo: Grazie a lei.

Da Tirana, per Radio Radicale, Artur Nura./exit.al

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