Home Approccio Italo Albanese Architettura italiana in Albania: dalle origini ai giorni nostri

Architettura italiana in Albania: dalle origini ai giorni nostri

Di Alkest Shehu

Italia e Albania hanno così tanto in comune da sembrare incredibile agli occhi di qualsiasi straniero.

Durante il corso della loro storia, questi due Paesi sono stati in grado di lavorare insieme e prendere l’uno dall’altro le reciproche esperienze positive.

Una delle cose che salta più all’occhio anche ai meno curiosi è l’aspetto architettonico delle città albanesi.

Rare sono i luoghi, in Albania, dove non si possa notare la mano d’oro di un qualche famoso architetto o designer italiano, con il proprio contribuito alla creazione dei centri delle città, con i progetti stradali, ecc.

Nel 1920, durante il Congresso di Lushnje, Tirana venne proclamata capitale albanese. A quel tempo, la città contava circa 12.000 abitanti e la nuova veste istituzionale rese evidente la necessità di una completa riprogettazione del centro.

Nel 1925 venne chiamato l’Architetto Romano Armando Brasini, al quale venne affidato il compito di creare il nuovo piano regolatore che trasformasse il volto di Tirana, facendole perdere quell’aspetto orientale che aveva sempre avuto e donandole uno stile più vicino a quello italiano.

Nel 1937 venne completata la realizzazione di una delle parti più belle della città, il cosiddetto ‘Parco dei Ministeri’. Questa, e la sistemazione di Piazza Skanderbeg (la piazza principale di Tirana ancora oggi) furono due dei maggiori capolavori architettonici del tempo. In effetti, anche adesso sono tra le strutture urbane albanesi delle quali si è più orgogliosi.

Oggi, dopo 92 anni, la storia si ripete. Il piano regolatore di Tirana sarà nuovamente e precisamente in quelle del famoso Architetto Stefano Boeri. Boeri e lo Studio UNLAB sono i vincitori selezionati dal Governo albanese per riprogettare il nuovo piano urbano di Tirana.

Architetto di fama mondiale, conosciuto anche per essere pedagogo presso il Politecnico di Milano, annovera tra i suoi progetti più popolari quello del ‘Bosco verticale’, in cui gli edifici moderni si intrecciano con la vegetazione.

Il nuovo piano per Tirana prevede 20 nuove scuole pubbliche, l’aumento delle aree verdi, la creazione di un’oasi naturale che circonda il lago, oltre che l’idea di creare un bosco orbitale con 3 milioni di nuovi alberi.

L’architettura italiana ha, per secoli, fornito gli esempi migliori della sua applicazione. Per questo motivo, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, essi rimarranno per sempre nella storia dell’umanità.

Ciò che Renzo Piano ha fatto in Francia, Massimiliano Fuksas in Cina, Gae Aulenti in Spagna, ciò che vuole fare oggi in Albania Stefano Boeri continueranno a magnificare ed onorare l’architettura italiana nel mondo.

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