Home Approccio Italo Albanese Il Jihad: ISIS in Albanese, l’Ertugrul in Turco! Di Romeo Hanxhari

Il Jihad: ISIS in Albanese, l’Ertugrul in Turco! Di Romeo Hanxhari

Ormai è la seconda volta che l’ISIS trasmette un messaggio in lingua Albanese per le feste di fine anno. Dall’anno scorso a quest’anno, sembra esserci un piccolo cambiamento. Esattamente un anno fa il messaggio dell’ISIS era: “… uccidetegli ovunque li troviate, fino a quando nessuno di loro rimane …”. Questo era un messaggio al “pubblico”. Era per convincere I “veri musulmani” ad uccidere tutti i non musulmani ovunque li trovassero.

Puntualizzando una citazione del Corano (secondo loro), serve a dare a questo ordine del ISIS una origine divina, ragione per la quale esso si deve implementare in modo inequivocabile. Quest’anno invece, esattamente pochi giorni fa, l’ISIS non ha cercato di discutere la “giustizia” dell’atto di uccidere musulmani da parte di non-musulmani. Sembra che pensi che quella fase sia superata. Quest’anno esso fornisce gli strumenti e le tecniche:

“… fino a Natale hai abbastanza tempo per prendere una macchina per schiacciare la folla o comprare un coltello per colpirli o riempire il tuo fucile… “. Quindi, dall’anno scorso a quest’anno, l’ISIS si è spostato dal “convincere le menti” alla “abilitazione tecnica” per l’atto. Certamente si illudono… Siccome sono trasmessi dall’ISIS stesso, che è nota come un’organizzazione diabolica, questi messaggi non influiscono a quelli in qui essa tende. Solo le persone squilibrate possono obbedire alle istruzioni di un’organizzazione squilibrata. E questa è una questione degli organismi di sicurezza nazionali e internazionali … Questa cosa non mi preoccupa. Almeno per il momento …

Ciò che mi preoccupa di più è il fatto che la nostra società non si fermi affatto. Non si ferma a vedere o analizzare se questi tipi di messaggi sono trasmessi solo da ISIS direttamente, e in quanto tali vengono respinti, oppure sono trasmessi da altri fonti di comunicazione, e come tali vengono sottovalutati. La preoccupazione è, quindi, per i semi che si seminano oggi, e che possono mettere radici pericolose per il domani.

Sto condividendo con la società albanese a cui appartengo, la mia esperienza e sensibilità. Messaggi come “ucciderli ovunque li trovi” non vengono trasmessi solo dall’ISIS. Ho visto e ascoltato personalmente questo messaggio su una televisione nazionale, nella fascia oraria più seguita, e in uno dei film più popolari dell’ultimo anno: ERTUGRUL. Qui dobbiamo soffermarci sui motivi per cui un tale messaggio viene introdotto in un film che è seguito dall’intera popolazione, e persino in un film che certamente mira a costruire modelli di eroi ottomani sui bambini di oggi e di domani …

Credo che nessuno sia contrario sul fatto che il film “Ertugrul” è stato un campione di ascolti, proprio come Sulejmani, oppure Kosemi e Dio sa chi altro. Se ci mettiamo d’accordo su questo, allora leggete attentamente il seguente messaggio: “… uccidi i non musulmani ovunque tu possa incontrarli, fino a quando non ne rimarrà nessuno, o fino a quando tutti saranno diventati musulmani…”. Questo è il messaggio trasmesso attraverso il cosiddetto film storico “Ertugrul” nella puntata del 19 dicembre 2016. Questa lezione “religiosa” è data dal personaggio chiamato Ibn al-Arabi, che nel film è il simbolo della conoscenza, quindi “l’ispiratore e l’ideologo di Ertugrulit “, secondo gli sceneggiatori.

… Nella bocca di un personaggio come Ibn al-Arabi, questo messaggio è destinato ad essere divino e importante per il pubblico, e analizzeremo perché … Ma questo non è l’unico messaggio. Mi e capitato, il 19 dicembre 2016, di vedere l’episodio sopra citato, e mi sono sentito male dai cliché filo-ottomani che alimentava, perciò non mi sono permesso di vedere più di 4 o 5 episodi, anche quelli per caso, dalle centinaia come quelli trasmessi. Di questi pochi episodi che ho seguito, sto citando altri messaggi di Ibn al-Arab.

Un altro messaggio dice: “… per quanto tempo avremo dei guerrieri che considerano l’essere martiri come una ricompensa di Allah, nessuno ci proibirà di seguire il progresso dell’Islam, né questi infedeli, e nessun altro ” . Ho percepito questo come un messaggio che seduce i kamikaze con la promessa che Dio li ricompenserà in paradiso, promuovendo così il diventare martiri dell’Islam. Avete presente? … E questo non è un problema che riguarda solo il periodo di Ertugrulus. Oggi, più che mai, è molto più attuale.

Un altro messaggio di Ibn al-Arab nel film: “… nel Giorno del Giudizio voi non-musulmani sarete resuscitati ciechi e sordi, e l’inferno diventerà la vostra casa”. Ho letto questo messaggio come un misto di oddio e disprezzo interreligioso, e come giustificazione del radicalismo e della supremazia religiosa. Non ho il diritto di pregiudicare, ma partendo dalla probabilità, ho abbastanza garanzie che ci sono stati molti altri messaggi problematici.

Allora, questi messaggi sono o non sono jihadisti?! Tutto questo è casuale? Tentiamo di ragionare. Per ragionare dobbiamo capire chi è Ertugrul e chi è Ibn al-Arabi. Ibn al-‘Arabi è uno studioso di fama storica che visse nel 1200. Era famoso al tempo in cui viveva. Per lui esistono delle cronache dei suoi contemporanei che raccontano la sua vita e le sue gesta.

Mentre Ertugrul? Ertugrul non era nessuno al tempo in cui viveva. Da una semplice ricerca su Ertugrul si impara che “… nulla è conosciuta con assoluta certezza della vita di Ertugrul. Per lui si sa solo che ha vissuto. E si sa solo che era il padre di Osman. Osman fu il primo a guidare il piccolo stato che sarebbe poi diventato l’Impero Ottomano. Gli storici di Ertugrul sono tenuti a fare riferimento alle cronache che sono state scritte su di lui 100 anni dopo la sua morte, e questi scritti non sono abbastanza affidabili”. Quindi, è abbastanza chiaro che il film “Ertugrul” è una fiction, quindi un invenzione televisiva, fondata semplicemente sull’immaginazione artistica.

Ma nel film, le cose più importanti, quindi quelle per il quale il film e stato finanziato, non sono solo gli eventi o le avventure di Ertugrul. I più importanti sono i messaggi che per me sono di tre tipi: visuali, simbolici e testuali. Per questi messaggi, e per la loro importanza per la società Albanese di oggi e domani,possiamo scrivere un’altra volta se necessario, ma questa volta ci soffermeremo solo sui messaggi testuali, come quelle menzionate sopra. Quindi sui messaggi delle parole.

Se pensiamo al film, ci renderemo conto che i messaggi più potenti di parole non li pronuncia Ertugrul, l’eroe del film. I messaggi più forti provengono da Ibn al-Arabi. Ma il bello è che non ci sia alcun dato storico che confermi il fatto che questo noto e famoso ideologo islamico abbia mai incontrato il personaggio periferico Ertugrul. Per di più, quest’ultimo era molto giovane, quasi un ragazzino, mentre lo studioso era nei suoi ultimi anni, molto vecchio. Quindi è chiaro che l’introduzione di Ibn al-Arab nel film come personaggio permanente nella vita di Ertugrul è semplicemente un trucco di sceneggiatura. La presenza dello studioso islamico è una trovata per trasmettere messaggi forti che toccano il pubblico. Quindi messaggi di parole. E sono parole chiaramente religiose e spesso estremiste. D’altra parte, questo è un trucco per aumentare la solennità e la visibilità. Per dare allo sforzo “storico”, secondo il film, di Ertugrul per costruire il suo stato, un abito divino, cioè per farla sembrare una mossa guidata da Dio che voleva creare lo stato Ottomano…

Quindi la domanda è: se lo scopo del film fosse solo l’esaltazione del coraggio immaginario ottomano, perché era necessario introdurre delle sentenze puramente religiose con messaggi estremisti messi artificialmente in bocca a un ideologo religioso realmente esistito, si, ma in un altro luogo e in altri tempi?! Per rispondere a questa domanda, forse ci aiuta un’altra domanda, all’inverso logico della precedente: se il film riguardasse solo la vita di Ibn al-Arabi, cioe trasmettere allo spettatore la sua eredità religiosa, avrebbe avuto quel film così tanta popolarità e sarebbe stato così largamente distribuito in tutti i Balcani?

A quest’ultima io rispondo: ovviamente no. Quindi la tattica di marketing è chiara: i messaggi estremi dentro ad un film d’azione, con spade e cavalli e avventure, e molto più probabile che possano essere seguiti dal pubblico senza problemi. Questo perché il pubblico tende a pensare che Ibn al-‘Arabi abbia davvero detto quelle parole a Ertugrul. E quindi, il pubblico vive e riceve il messaggio estremista come parte della vicenda. E poiché gli piace l’avventura, il pubblico non pensa nemmeno che questi due personaggi non si siano mai incontrati nella loro vita reale. …

Da tutto questo, si comprende quanto siano importanti i messaggi apparentemente eruditi in questo film. Lì i messaggi sono l’essenza. Quindi, la tattica di marketing diventa più chiara. Ma è la motivazione di questa tattica quella che mi preoccupa.

Effettuando questa analisi, tra parantesi, voglio essere equidistante dal grande nome, meritato, della stazione televisiva che lo trasmette. Questa analisi non ha nulla a che fare con la detta emittente. Essa può trasmettere questi film, nessun problema, poiché ce gente che gli segue. Però, attenzione. Anche se pensassimo che le famiglie albanesi devono per forza vedere e ammirare le brave gesta immaginarie di Ertugrul, come una volta seguiva l’uguale forza immaginaria di Ercole, tagliare i messaggi religiosi estremisti non farebbe perdere la curiosità verso la serie Tv in questione.

Dovremmo anche ricordare che la loro rimozione è anche un obbligo di legge. … È fondamentale che il filtro dell’AMA (Autorità dei Medie Audiovisive) funzioni meglio, come una forte prevenzione, come un strumento di censura legale. Anche quando l’AMA non era ancora costituita, non molto tempo fa, i filtri funzionavano autonomamente dagli operatori.

Ad esempio, è certo che negli anni 2006-2007 la serie televisiva turca “Farewell Rumelia”, di grande successo in Turchia, è stata proposta per essere trasmessa in Albania ma la televisione pubblica (RTSH) ha rifiutato di trasmetterla. Questo perché, nonostante fosse un film molto attraente per il mercato, il suo scenario faceva apparire come “ingiusto” il ritiro delle truppe turche che invasero i Balcani nel 1912-1914, gli stessi anni quando l’Albania dichiarò l’indipendenza: cioe’, gli albanesi dovevano piangere ed essere in lutto sul perché i soldati turchi furono espulsi dall’Albania e dai Balcani che avevano occupato 500 anni fa. Quindi, artisticamente il film potrebbe pure starci, ma i messaggi che esso trasmette possono essere dannosi, e quindi per questo esso viene respinto.

Il filtro quindi serve. E non solo uno, ma diversi …

Bene, per tornare di nuovo all’essenza: se quei messaggi della serie “Ertugrul” vi suonano estremisti, come infatti suonano a me, allora dobbiamo capire che i messaggi dell’ISIS non erano i primi che ci hanno trasmessi violenza religiosa in lingua Albanese dentro alle nostre case. No! I messaggi dell’ISIS hanno semplicemente seguito i precedenti, quelli in lingua Turca dentro ad un film. E mentre siamo tutti d’accordo sul fatto che i messaggi dell’ISIS non dovrebbero trovare terreno per essere ascoltati dai nostri giovani e dai nostri figli, d’altra parte, permettiamo inconsapevolmente che siano gli stessi messaggi a trovare loro.

Quindi dobbiamo essere più cauti. Semplicemente più cautela: l’apparenza non indica sempre il contenuto. Puo’ anche ingannare

… Dobbiamo essere cauti per non trovarci in un domani a dire “non eravamo attenti”.

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