L’ultima notizia dice che la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha approvato un prestito da 500 milioni di euro per il completamento del gasdotto transadriatico (Tap).
Secondo fonti della stessa Bers, il Tap “è un progetto prioritario per l’Ue e per la comunità energetica” in quanto con i suoi 878 chilometri rappresenta il “tratto finale del Corridoio meridionale del gas” per il trasporto del gas dal Mar Caspio all’Europa.
Dobbiamo ricordare che con una capacità iniziale annuale di 10 miliardi di metri cubi di gas – equivalente al consumo energetico di circa 7 milioni di famiglie in Europa – il gasdotto porterà un contributo significativo alla diversificazione delle forniture di energia in Europa.
Secondo la stessa nota stampa di Bers, le prime forniture tramite il gasdotto sono attese entro il 2020 con un costo totale stimato per completare il progetto pari a 4,5 miliardi di euro.
Secondo il consorzio, circa l’85 per cento delle condotte del Tap sono state posate sul terreno in Grecia e Albania. Questa quota rappresenta 650 dei 765 chilometri delle sezioni greca e albanese del gasdotto. Il Tap è un progetto del valore di 4,5 miliardi di euro e sarà l’ultimo tratto del Corridoio meridionale del gas, che è uno dei progetti energetici prioritari per l’Unione europea.
Il gasdotto dovrà trasportare il gas dal giacimento azerbaigiano Shah Deniz verso i paesi dell’Ue ed i Tap si collegherà al Tanap al confine turco-greco e attraverso Grecia, Albania e il Mare Adriatico arriverà nelle coste pugliesi.
Gli azionisti del Tap sono: Bp (20 per cento), Socar (20 per cento), Snam (20 per cento), Fluxys (19 per cento), Enagas (16 per cento) e Axpo (5 per cento). Il Tap sarà lungo 878 chilometri di cui 550 in Grecia; 215 in Albania; 105 nel Mare Adriatico; e 8 in Italia (Res)
