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Viaggio in Albania, tra spiagge incastonate nella macchia mediterranea, mare turchese e isolotti verdi

Several islands in Ksamil, Saranda, southern most Albania.

La costa dell’ex stato comunista in decenni d’isolamento è stata preservata dalla speculazione edilizia. Nella capitale Tirana invece si scatena la movida. Grazie ai ricordi del passato e allo spirito leggero di un Mediterraneo di cinquant’anni fa, il Paese delle aquile ha spiccato il volo

di GIULIANA GANDINI, Iodonna.it/lifestyle/viaggi

Non se l’aspettava nessuno. Eppure il grigio paese del blocco sovietico è diventato in pochi anni il sogno azzurro di migliaia di turisti stregati dalle spiaggette di sabbia e ciottoli bianchi incastonate nella macchia mediterranea, il mare turchese, le montagne verdissime, le rovine archeologiche di Butrinto, patrimonio Unesco, i quartieri cool come Biloku nella capitale Tirana. Un Mediterraneo fermo a cinquant’anni fa lentamente ma inesorabilmente si sta affacciando al futuro. Un luogo dell’anima più che una destinazione turistica, tappa di un Grand Tour minimalista sulle tracce della nostalgia, profumato di erbe selvatiche, battuto dal vento forte o dalla brezza, dove il silenzio è rotto dal canto delle cicale o dal raglio di un asino, la colonna sonora del paese. Qua e là migliaia di bunker abbandonati con cui il dittatore Enver Hoxha pensava di proteggere il “Paese delle aquile” da una invasione che alla fine non c’è mai stata.

Albania, Tirana, Bunk'Art, the communism period museum

Bunk’Art2 a Tirana, museo nel bunker dell’ex dittatore Hoxha (foto Ipa).

«Oggi l’Albania è un’Italia molto più leggera: nello spirito, nella mente, nello stato d’animo» spiega il primo ministro Edi Rama, 53 anni, pittore e scultore, una sua opera esposta alla Biennale di Venezia del 2017, che ha fatto dipingere a colori vivaci gli anonimi palazzi del Soviet della capitale. La tortuosa SH8, litoranea che collega la città di Valona al confine con la Grecia, oltre Saranda, una delle più spettacolari del Mediterraneo, attraversa boschi punteggiati di casupole in pietra dei pastori che preparano il djathé i bardhë, il tradizionale formaggio fresco. Un’incantevole cartolina: il monte Llogara affacciato sulle acque blu, punto d’incontro tra Adriatico e Jonio, le isole greche settentrionali, le Diapondie. La star è la spiaggia di Dhermi, selvaggia, da cui si raggiunge via mare la suggestiva Grotta dei pirati. Drimadhes è un’ampia baia di sabbia bianca, circondata da una fitta vegetazione: profuma di zagare la spiaggia di Palase.

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Il parco Rinia, Tirana (foto Ipa).

Chi legge un libro, chi nuota, chi si gode l’ora magica, quando il sole tocca l’orizzonte prima di scomparire, le capre a pochi metri, le scogliere che si tuffano in mare. Qua e là taverne a pelo d’acqua dove si gusta una cucina a base di ingredienti semplici, con tocchi delle antiche dominazioni, per pochi lek, la moneta locale. Ai piedi di un canjon, la spiaggia selvaggia di Gipe un tempo sequestrata dai militari. La fortezza costruita da Alì Pasha e il piccolo porto in disuso usato dai sovietici per nascondere i sottomarini di stanza nell’Adriatico annuncia Porto Palermo, un’oasi caraibica dalle acque color giada.

Gjirokastra, Albania.

Argirocastro, in Albania (foto Getty Images).

NELLA CITTÀ DI PIETRA
Nell’entroterra, sembra il palcoscenico di un teatro Berat, la città dalle mille finestre, altro patrimonio Unesco, le viuzze che si arrampicano sulla collina, tra archi, gradini, muri bianchi che ricordano villaggi della Grecia, a pochi chilometri. È stato lo scrittore albanese Ismail Kadaré a rendere immortale la bellezza di Argirocastro, greco-bizantina, grazie al romanzo La città di pietra. Da scoprire passeggiando tra caffè all’aperto e botteghe d’artigianato. Nessun fascino invece a Saranda, l’Ibiza nazionale, una sfilata di alberghi e discoteche affacciate sulle spiagge. Meglio rifugiarsi nella baia di Ksamil punteggiata di isolette verdi a cui approdare a nuoto o in barca. Al nord invece si può raggiungere la valle di Kelmend per una full immersion tra alpeggi, grotte da esplorare a piedi, a cavallo, in mountain bike.

Crystal clear waters of Ksamil, Albanian rivièra, Albania

La spiaggia nella baia di Ksamil, in Albania (foto Getty Images).

Per respirare il grande cambiamento bisogna raggiungere Tirana. Un centinaio di cantieri, alberi che rubano spazio al cemento, l’immensa piazza Skanderbeg pedonalizzata, l’ex bunker antiatomico convertito nel Bunk’Art2, museo che ospita mostre sul periodo comunista ed esposizioni d’arte, il mercato Pazari i Ri trasformato in struttura in vetro e acciaio, una sfilata di chioschi di prodotti a km zero e ristorantini come Il Markata e Peshkut. La movida invece è a Blloku, quartiere riservato un tempo all’élite comunista. Dove fare shopping, tuffarsi in locali effervescenti come Nouvelle Vague o Colonial Cocktails Academy, aperti fino all’alba. Il Paese delle aquile ha spiccato il volo./www.iodonna.it/lifestyle/viaggi

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Un busto al castello di Saranda, Albania (foto Sime).

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