Home Approccio Italo Albanese La Banca Centrale vede rosa: “L’economia si manterrà positiva”

La Banca Centrale vede rosa: “L’economia si manterrà positiva”

Il Governatore Sejko: “Inflazione causata dal prezzo del petrolio, ma rallentata grazie all’apprezzamento del lek”. “Crescita economica legata alla produzione di elettricità, ma la politica monetaria espansiva aumenterà consumi e investimenti”. Confermato l’abbassamento dei tassi ufficiali di interesse all’1%: è il momento buono per richiedere prestiti e avviare attività di produzione industriale in Albania

La Banca Centrale Albanese vede rosa nell’economia del Paese e conferma che le politiche monetarie resteranno espansive per incentivare i consumi e gli investimenti, e per favorire la circolazione del lek sul mercato interno, dal momento che l’eccessivo rafforzamento della moneta nazionale mette a rischio la bilancia commerciale, l’export e la produzione.

Il Governatore Gent Sejko, nel pomeriggio del primo agosto, ha convocato i mass media per presentare il report economico finanziario approvato dal Consiglio di Sorveglianza.

La relazione conferma, nella sostanza, un doppio binario di politica economica: al Governo tocca il consolidamento fiscale e di bilancio, vale a dire una tassazione che nel complesso resterà ai livelli attuali; alla Banca Centrale toccano le decisioni di espansione per non penalizzare le famiglie e le imprese. Insomma, come si dice in questi casi, il bastone e la carota vanno di pari passo.

La questione principale è la fiducia, anche perché la liquidità finanziaria non manca, dunque occorre lavorare sul piano delle certezze da offrire agli operatori dell’economia che chiedono prestiti. “Il mercato finanziario nazionale rimane calmo e liquido”, ha infatti spiegato Sejko: “L’abbassamento del tasso ufficiale all’1 per cento e l’intervento sul mercato delle valute, hanno dimostrato di essere efficaci”.

Una buona notizia per chi chiede denaro alle banche, anche se dal punto di vista del risparmiatore che investe in depositi e obbligazioni saranno necessari ragionamenti diversi dal tenere i soldi fermi nel sistema bancario, come si dice in questi casi: “I tassi di interesse su prestiti, depositi e titoli denominati in lek sono oggi ai livelli minimi”. L’obiettivo è infatti quello di aumentare la liquidità circolante in lek e di realizzare un maggiore equilibrio fra moneta nazionale e crediti emessi soprattutto in euro.

Il Governatore spiega che le analisi economiche concordano sul fatto che la crescita del prodotto interno lordo albanese è legata al rapido sviluppo della produzione di elettricità nel primo trimestre “ma a più lungo termine c’è la ripresa dei consumi e degli investimenti che ha dato buoni frutti già nel secondo trimestre”. Sejko sottolinea che “il calo della disoccupazione al 12,5 per cento è il più basso livello storico di disoccupati registrato in Albania”, e conferma che “le pressioni inflazionistiche aumenteranno per effetto di salari più alti, di guadagni sull’occupazione e di una maggiore domanda per consumi”. Quindi viene riaffermato l’obiettivo di fare in modo che la crescita dell’inflazione sia legata a fattori positivi di economia interna e non ad aumenti di costi di produzione causati passivamente dai rincari di petrolio e di carburanti, nota questa purtroppo dolente nel breve periodo.

La Banca di Albania – nel confermare che il tasso ufficiale rimarrà stabilizzato all’uno per cento e che proseguiranno gli acquisti di valuta sul mercato interno per impedire un eccessivo apprezzamento del lek e per rimettere in equilibrio moneta nazionale e moneta estera (leggi: euro) – ha manifestato un certo ottimismo nelle politiche del sistema bancario per aumentare il livello di prestiti a famiglie e imprese: infatti la liquidità non manca, come dicevamo all’inizio, il rischio legato al credito è in calo e il rapporto complessivo tra le sofferenze (vale a dire, i crediti bancari più difficili da recuperare) e il totale dei prestiti è sceso al 13,27 per cento, cifra considerata gestibile e in grado di mettere in sicurezza i bilanci degli Istituti di credito.

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