Home Approccio Italo Albanese Taglio dei parlamentari, la luce del Partito Radicale nella notte della democrazia

Taglio dei parlamentari, la luce del Partito Radicale nella notte della democrazia

E’ buio sulla democrazia italiana. Ma ogni tanto la militanza a tinte forti e voce alta e chiara di chi da sempre combatte per lo stato di diritto e contro ogni facile demagogia ha la meglio. Così arriva la notizia che dopo una campagna tambureggiante del Partito Radicale (ignorata da tutti i canali principali dell’informazione, as usual) il comitato contro il taglio dei parlamentari ha avuto la meglio.

Un quinto dei senatori, quelli necessari a convocare un referendum costituzionale, hanno firmato la proposta nata dagli eredi di Marco Pannella un secondo dopo la controversa approvazione del provvedimento in aula. Ricorderete tutti la sofferta dichiarazione favorevole e contraria al tempo stesso del radicale dem, oggi in Italia Viva, Roberto Giachetti.

Conoscere per deliberare, il motto guida einaudiano dal quale nasce Radio Radicale ha fatto luce sulla “notte” denunciata dai vertici radicali nei giorni scorsi con iniziative, addirittura una veglia nel mitico salone di via di Torre Argentina, alle quali, sempre meno sommessamente, hanno aderito anche parlamentari senza la paura di subire l’accusa di difensori del loro privilegio o, per essere ancor più concreti, della possibilità di riavere il loro seggio.

Maurizio Turco e Irene Testa più di chiunque altro si sono sgolati per far capire – cosa ben scritta nella Costituzione che, evidentemente, la gran parte degli italiani non ha letto poi così a fondo – che non di privilegi ma di rappresentanza e rappresentatività del popolo sovrano si sta parlando.

Fatto sta che le firme dei “tacchini” autocondannatisi alla soppressione sono arrivate e con esse la possibilità per il popolo di esprimersi su un argomento complesso quanto semplice da spiegare ma, purtroppo, nell’era del populismo spinto non così semplice da capire.

“Avremmo preferito la via popolare – dichiarano oggi Turco e Testa soddisfatti dopo l’ennesimo sit-in simbolico sotto la sede della Rai, in viale Mazzini – e per questo abbiamo depositato il quesito referendario all’indomani dell’approvazione della riforma- e che fossero i rappresentati (cioè il popolo stesso ndr) a chiedere di potersi esprimere su una riforma costituzionale così importante, ma raggiungere le 500mila firme nel silenzio dell’informazione é un’impresa impossibile”.

“In questi mesi siamo riusciti a fare da collante all’interno delle istituzioni per fare in modo che i parlamentari trovassero il coraggio di percorrere la via parlamentare con 1/5 dei senatori.

Adesso – concludono dal Partito Radicale – come comitato per il no la nostra priorità è quella di garantire ai cittadini il diritto ad essere informati, diritto fino ad ora violato”./ https://www.huffingtonpost.it/

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