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Conferenza su “La prevenzione della corruzione e la cooperazione internazionale”

Si è tenuta oggi a Tirana presso l’Hotel Rogner la sessione plenaria della Conferenza su “La prevenzione della corruzione e la cooperazione internazionale” nel quadro della missione in Albania del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Giuseppe Busia. Oltre all’Ambasciatore d’Italia, Fabrizio Bucci, e al Ministro della Giustizia della Repubblica d’Albania, Ulsi Manja, hanno presenziato il Capo della Corte dei Conti, Arben Sheu, il Commissario per i Diritti di Informazione e della Protezione dei Dati Personali, Besnik Dervishi, e il Direttore Generale dell’Agenzia per gli Appalti Pubblici, Reda Kashta.

L’Italia ha sviluppato una notevole esperienza nel settore dell’anticorruzione ed è da sempre molto impegnata in Albania per condividere tali esperienze, come dimostrano la presenza in questo Paese di quattro magistrati italiani, le attività della nostra Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dei Carabinieri, la firma dell’accordo – insieme al Ministro Manja e alla Ministra dell’Istruzione Evis Kushi – per la creazione nelle scuole albanesi di un curriculum specifico sulla legalità.

A conclusione del convegno sono stati consegnati i diplomi di fine corso al network di esperti anticorruzione del Ministero della Giustizia che hanno frequentato il corso organizzato dall’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo Italiana e dall’ANAC, nonché ai funzionari di ALSAI in partenariato con l’OSCE.

Nel ricordare che quest’anno ricorre il trentennale dell’omicidio dei due giudici italiani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e dell’avvio dell’inchiesta “Mani Pulite”, l’Ambasciatore Fabrizio Bucci ha evidenziato: “Questi due eventi sono legati a doppio filo: si tratta di un momento di svolta in cui la società italiana ha detto basta alla mafia e alla corruzione, che sono diventate fenomeni culturali e non più solo giudiziari. La corruzione è una piaga che ostacola la crescita economica sostenibile, distorce la concorrenza nei mercati, mina alla radice lo stato di diritto ed erode la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Per tali ragioni, è importante che la lotta alla corruzione sia sostenuta da tutta la società ed è cruciale il ruolo della scuola, della stampa e dei mezzi d’informazione, delle organizzazioni della società civile, così come il coinvolgimento del mondo imprenditoriale”.

Il Ministro della Giustizia Ulsi Manja ha ringraziato l’Italia per lo scambio di buon pratiche, in particolare con l’’ANAC: “La lotta alla corruzione è una priorità del governo albanese. È importante agire sia individualmente sugli abusi che ancora vengono commessi, che attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione”.

Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha infine sottolineato che “la mia visita qui testimonia la collaborazione importantissima e multisettoriale che l’Italia intrattiene da secoli con l’Albania. La prevenzione della corruzione è un tema centralissimo soprattutto nei momenti di emergenza come quello che stiamo attraversando, prima con la pandemia e ora con la crisi ucraina. L’Italia ha intrapreso un percorso importante a partire dagli anni ’90, sia grazie agli eventi che hanno scosso il nostro Paese che grazie al recepimento della normativa UE in materia di appalti pubblici, concorrenza, apertura del mercato”. Busia ha continuato evidenziando che “le parole chiave della digitalizzazione, della semplificazione e della collaborazione sono i principali strumenti con i quali possiamo affrontare il fenomeno corruttivo perché la corruzione è un fenomeno complesso, che richiede pertanto risposte articolate e multidisciplinari”./Ambasciatad´ItaliaTirana

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