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Kajana parla per Radio Radicale dell’esodo albanese di 31 anni fa e la prospettiva Italo Albanese

🎙️ TRASCRIVO ABBREVIATA L’INTERVISTA DATA PER RADIO RADICALE ALLA RUBRICA ALBANIA ITALIANOFONIA CONDOTTA DAL GIORNALISTA Artur Nura, CHE RINGRAZIO ANCORA PER AVERMI COINVOLTO.

Grazie a tutti per il following!

INTERVISTA

-Per gli ascoltatori della rubrica Albania italianofona oggi dobbiamo parlare in modo sintetico della storia italo-albanese, dell’Esodo e dell’attualità. Lo facciamo con il collega Gjergji Kajana. Dobbiamo parlare di un momento storico, della nave “Vlora”. Come vede un giornalista quel evento 30 anni dopo i fatti di quel approdo, terribile da un punto di vista però anche pieno di speranza per tantissimi albanesi?

: Posso definire sinteticamente che quella della “Vlora” è sicuramente storia ma è una storia passata. Per la buona fortuna della comunità albanese divergono tanto rispetto ad oggi sia l’Albania e sia gli albanesi dei tempi della “Vlora”. All’epoca l’Albania era un paese alla disperata ricerca di una speranza, subiva un forte “pull factor” verso l’Italia perché percepiva quest’ultima come molto opulenta. La miseria spinse gli albanesi a dirigersi verso l’Italia in due ondate nel ’91 ma la storia della “Vlora” è quella che per l’Italia ha rappresentato, oltre a un riverbero numerico, anche un forte impatto visivo. In Italia “Vlora” è stata così percepita come un trauma, invece gli albanesi approdati con essa sono stati in maggioranza respinti in Albania, portando su questa loro esperienza la constatazione che non era facile raggiungere il paese di fronte. A voler guardare un fatto positivo dei tempi post-“Vlora” rimane il dato che la maggior parte degli albanesi in Italia sono oggi abbastanza integrati…

-Si tratta di mezzo milione di albanesi, non si tratta di una cifra modesta.

: Assolutamente. A volte i dati del Ministero del Interno non combaciano con quelli dell’ISTAT, di mezzo ci sono i matrimoni misti e le acquisizioni di cittadinanza però ci sono sicuramente in Italia circa mezzo milione di albanesi, molto ben integrati e beneficiari di opportunità che hanno colte.

-Grazie all’ospitalità italiana, lo dobbiamo dire…

:Assolutamente vero. Anzi dobbiamo rimarcare che nel marzo ’91, quando arrivarono le prime navi dell’Esodo, l’ospitalità italiana ha fatto da sostituto anche ad alcune carenze organizzative amministrative. Purtroppo, negli anni seguenti al 1991 l’Italia è entrata in un vortice di crisi economiche che l’hanno indebolita. L’integrazione albanese è testimone del fatto che gli albanesi si sanno adattare. I ponti con la madrepatria ormai non riguardano solo le rimesse economiche ma anche quelle sociali.

-A questo punto bisogna parlare dell’accordo bilaterale italo – albanese per le pensioni, dei contributi che versano gli albanesi in Italia (come voi) e gli italiani in Albania, che ufficiosamente si dice siano 20.000.

:L’accordo sulle pensioni dovrebbe essere un viatico naturale anche del riconoscimento del fatto che gli stranieri in Italia sono contributori netti dell’INPS, cioè i contributi da loro versati ammontano a più delle prestazioni sociali da loro ricevute. Al momento, grazie all’attivismo particolare di tre persone (Giovanni Lattanzi, l’attivista Geri Ballo e il senatore Tommaso Nannicini), si è entrati nell’ultimo miglio per raggiungere l’accordo bilaterale, dopo che si creò anche una mobilitazione tramite una petizione online immessa in rete tre anni fa. Si spera che la convenzione si ultimi in tempi brevi, anche perché sia Albania che Italia sono firmatari di diversi accordi simili con altri paesi. La firma si traducerebbe in un atto di giustizia soprattutto a tantissimi albanesi della Generazione “Vlora”.

-Ho chiesto a Tirana al senatore Nannicini se tutto andrebbe bene per questo accordo e mi hanno fatto sapere che sicuramente il governo italiano firmerà l’accordo entro questa legislatura. Però sappiamo già che siamo in combattimento politico in Italia. Come la vede Lei questa prospettiva?

: Non sono addentrato alle tecnicalità dell’accordo, pero spero – come l’hanno anche informata – che si raggiunga entro la fine di questa legislatura o entro il completamento del mandato del governo Draghi; se no, spero si faccia con il prossimo governo. Sono leggermente ottimista sulle probabilità di ultimazione dell’accordo, consapevole anche del fatto che le condizioni economiche ci sono, come reso chiaro dal senatore Nannicini già quando presentò le prime bozze della proposta della convenzione.

-Le proiezioni per i risultati elettorali danno a vincere chi?

: Tutti i sondaggi – ma da quel che percepisco io soggettivamente anche il “mood” popolare – portano a una schiacciante vittoria del centrodestra della coalizione Berlusconi – Salvini – Meloni.

-L’eventualità di un governo di centrodestra potrebbe portare a dei problemi per quest’accordo bilaterale?

: Se dovrebbero esserci dei problemi io sarei molto sorpreso perché ritengo essere la convenzione una materia tecnica e ormai siamo proprio all’ultimo miglio…

-E’ un diritto sacrosanto, no?

: Concordo. Anche tecnicamente è stato reso ufficiale con gli incontri che ci sono stati alcune settimane fa a Tirana che le coperture ci sono, che questo aspetto quindi non dovrebbe essere un problema. Io sarei propenso ad affermare che l’eventuale futuro governo del centrodestra non dovrebbe interferire negativamente nella ultimazione dell’accordo.

qui l’itervista integrale versione audio e video

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