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Balcani: rischio di egemonia serba e russa

By: Alice Taylor | exit.al | translated by Paolo Cantore

Il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha messo in guardia sull’”egemonia panslava” della Serbia e della Russia nei Balcani e dal fallimento di Belgrado nel prendere le distanze da Slobodan Milosevic, durante un’intervista al Tages-Anzeiger.

Alla domanda se sia possibile normalizzare le relazioni con la Serbia, Kurti ha risposto: “La Serbia non è un Paese normale perché non ha preso le distanze dall’eredità del dittatore Slobodan Milosevic. Belgrado cerca un rapporto con i suoi vicini simile a quello che Mosca ha con l’Ucraina e la Bielorussia. Pertanto, questo vicinato è un rischio per la nostra sicurezza”.

Nell’intervista, Kurti ha parlato del dialogo in corso con la Serbia, e il Kosovo rimane impegnato a normalizzare le relazioni.

“Siamo interessati a raggiungere una completa normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi sulla base del riconoscimento reciproco. Siamo sempre pronti a un dialogo costruttivo”, ha detto Kurti.

Ha aggiunto che un incontro con il presidente serbo Aleksander Vucic potrebbe essere presto in programma, ma dipende dall’inviato speciale dell’Ue Miroslav Lajcak.

Per quanto riguarda la questione delle targhe automobilistiche, che ha afflitto il Kosovo e provocato crescenti tensioni negli ultimi due anni, Kurti ha chiesto ai media svizzeri se accetterebbero che una minoranza del Paese viaggiasse con targhe francesi o italiane e si rifiutasse di cambiarle.

“La stragrande maggioranza dei serbi nel nord del nostro Paese non ha problemi con le targhe del Kosovo. Un piccolo gruppo è stato strumentalizzato da Belgrado. Le persone armate dietro le barricate non sono interessate ai diritti umani, ma al territorio. Vogliono proteggere il nord del Kosovo come una zona senza legge”, ha detto.

Kurti ha anche sottolineato che sono in corso incontri con membri della società civile serba, ma che questi sono tenuti riservati per motivi di sicurezza. “All’inizio del mio primo mandato ho assunto un consigliere serbo. Non appena la sua nomina è diventata pubblica, lui e sua moglie sono stati minacciati a tal punto che il giovane si è dimesso dal suo incarico. Altri prima di lui che volevano integrarsi sono stati uccisi”, ha detto.

(Alice Taylor | Exit.al)

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