Il governo albanese ha pagato finora almeno 4 milioni di Euro agli avvocati che difendono l’Albania nell’arbitraggio internazionale contro Francesco Becchetti.
I pagamenti sono stati fatti allo studio legale internazionale Wragge Lawrence Graham & Co, il quale e’ il rappresentante legale dell’Albania nei due arbitraggi che devono essere giudicati nella Corte di Arbitraggio ICSID della Banca Mondiale a Washington (USA) tra Becchetti e la Repubblica d’Albania.
Nel novembre 2014 Becchetti e i suoi soci si sono rivolti all’ICSID per la rottura del contratto di concessione per la costruzione di un impianto di trattamento rifiuti e produzione di energia elettrica tra la loro compagnia Albaniabeg e il governo albanese.
Inoltre nel novembre 2015 Becchetti e la sua compagnia Hydro S.R.L., la quale ha la concessione per la costruzione dell’idrocentrale di Kalivac si sono rivolti all’ICSID per i danni economici causati dalla decisione del governo per “congelare” tutti gli assets di Becchetti e delle sue compagnie in Albania.
Per essere difeso nell’arbitraggio il governo Rama ha ingaggiato un noto studio legale internazionale con sede a Londra, Wragge Lawrence Graham & Co.
La procedura di scelta del consulente e i dettagli dei pagamenti relativi non sono mai stati resi pubblici.
Quello che sappiamo con certezza e’ che finora gli avvocati hanno presentato all’ICSID tre pareri approfonditi e hanno prodotto due risposte alle pretese dell’altra parte.
Per questo lavoro che e’ stato fatto sono stati pagati almeno 4 milioni di Euro con decreto particolare del governo:
- Il 22 settembre 2015, il Consiglio dei Ministri ha deciso il pagamento di 220 mila Dollari per le spese amministrative dell’arbitraggio, e il pagamento di 200 mila Euro per l’avvocato difensore;
- Sempre il 22 settembre 2015, il Consiglio dei Ministri ha deciso il pagamento di 39.050.000 Lek (circa 280 mila Euro) per l’avvocato difensore per la causa dell’impianto dei rifiuti;
- Il 9 dicembre 2015, il Consiglio dei Ministri ha deciso un pagamento aggiuntivo di 1,95 milioni di Euro per l’avvocato difensore per la causa dell’idrocentrale di Kalivac;
- Il 2 novembre 2016, il Consiglio dei Ministri ha deciso un altro pagamento aggiuntivo di 1,18 milioni di Euro e di 125 mila Dollari per gli avvocati difensori nella causa dell’idrocentrale di Kalivac.
Il conflitto tra il governo e Becchetti e’ iniziato dopo le elezioni del 2013.
Con l’arrivo al potere, il Premier Rama ha annullato due concessioni date a Francesco Becchetti dal governo Nano e rinegoziate dal governo Berisha: una per la costruzione e lo sfruttamento dell’idrocentrale di Kalivac, e una per la costruzione e lo sfruttamento di un impianto per il trattamento rifiuti.
Nel frattempo, nel 2015 la Procura ha indagato Becchetti per evasione fiscale. Le accuse iniziali erano per riciclaggio e creazione di schemi truffaldini, ma poi sono state ridotte a questioni fiscali.
Contro Becchetti e’ stato emesso un ordine di arresto e gli sono state sequestrate tutte le proprieta’, causando tra l’altro la chiusura della televisione Agon Channel nella primavera del 2015, lasciando in strada circa 500 lavoratori.
L’indagine e’ stata commentata dallo stesso Becchetti e da altri commentatori come un attacco preordinato da parte del governo Rama, a causa delle posizioni critiche di Agon Channel verso il governo.
Le dichiarazioni del Primo Ministro Rama pochi minuti dopo l’emissione degli ordini della Procura di sequestro delle proprieta’ di Becchetti hanno confermato i sospetti: “Il blocco della fonte di denaro nero che alimentava Agon Channel e’ un successo!”
Nel novembre 2015 Becchetti e’ stato arrestato a Londra e il governo albanese ha richiesto la sua estradizione.
Nel luglio 2016 il tribunale inglese ha respinto la richiesta di estradizione presentata dal governo albanese e ha ordinato l’interruzione di tutte le procedure legate con questa richiesta.
Il tribunale inglese ha scoperto che il governo albanese nella richiesta di estradizione aveva fatto, in modo volontario, false affermazioni e disinformazione sulla legislazione albanese. Il tribunale ha qualificato il tentativo del governo albanese “manipolazione ed usurpazione” del processo giudiziario, e per questa ragione il tribunale ha dato ragione alla parte avversa.
Il governo inizialmente aveva dichiarato che si sarebbe appellato, ma poi, l’ultimo giorno utile per presentare l’appello, hanno annunciato che non si sarebbero appellati.
Proprio allora, all’inizio del 2016, la Corte di Arbitraggio internazionale ha chiesto al governo albanese di sospendere il procedimento penale e l’ordine di arresto e di estradizione contro Francesco Becchetti e il suo socio Mauro de Renzis fino alla sentenza definitiva.
Indipendentemente le richieste dell’arbitraggio internazionale, il governo Rama continua a dare milioni di euro per la “battaglia” contro Becchetti./Exit.al