VALONA – Prestigioso riconoscimento per Giuseppe (Pino) Marchionna, cui il sindaco di Valona, il Dr. Dritan Leli, ha conferito il titolo di “Cittadino onorario di Valona”.
La comunicazione è arrivata via posta, ma domenica 26 marzo prossimo, Marchionna sarà nella città albanese per ricevere ufficialmente il titolo.
“Sono lieto di informarvi che il Consiglio Comunale di Valona – scrive il sindaco Leli – riunitosi un paio di giorni fa in una riunione straordinaria, ha esaminato ed approvato la richiesta del nostro amico Fate Velaj, che a voi, come ex sindaco di Brindisi, venga conferito il titolo ‘Cittadino onorario di Valona’, per il vostro atto assai umano e di grande aiuto nei confronti dei giovani ragazzi e ragazze della nostra città, arrivati dai voi durante il grande esodo del 1991, a riguardo del compimento delle loro esigenze per iniziare una nuova vita nel paese prescelto. Per me, caro collega – prosegue il primo cittadino – è stata una delle delibere più significative che abbia firmato durante questi due anni come sindaco di Valona, dato il fatto che il vostro atto dimostra che l’amore e il rispetto tra le nostre due città e, soprattutto, tra i nostri due paesi, era profondamente radicato nella vostra fede”.
E poi l’invito ufficiale: “In merito a questa occasione, a nome mio e di tutti gli cittadini di Valona, vi esprimo la nostra infinita gratitudine e la invitiamo a venire a Valona il 26 marzo per ritirare questo titolo, il quale, le sarà consegnato durante la conferenza sull’immigrazione ed i ponti di cooperazione tra i nostri due Paesi, in presenza anche del Primo Ministro Edi Rama”.
Pino Marchionna, come si ricorderà, nel famoso sbarco del 1991, era sindaco di Brindisi. “A quell’epoca ero molto giovane, avevo 37 anni – racconta Giuseppe Marchionna (denominato per questo il “sindaco ragazzino”, ndr) – ero stato eletto da pochi mesi ed improvvisamente mi ritrovai a fronteggiare una marea umana ferita e affamata che cercava pane, prima ancora che libertà. E mentre io richiedevo al Governo l’intervento dell’Esercito, un altro esercito spontaneo, fatto di uomini, donne e ragazzi brindisini, era già sceso in campo autonomamente, senza attendere il beneplacito di alcuna autorità, indicando al mondo intero una modalità con cui poteva essere affrontato il nuovo spettro che si aggirava in quegli anni per l’Europa: il crollo dei regimi comunisti e l’incubo delle migrazioni di massa da est verso ovest”.
Marchionna – va ricordato – in occasione del ventennale dell’esodo albanese (marzo 2011, ndr), presentò un suo libro, scritto proprio per ricordare quelle settimane di grandi tensioni sociali ed intitolato “Diario dall’inferno di Brindisi”. “Questo perché – dice – per quella grande prova di solidarietà Brindisi fu premiata dalle principali organizzazioni umanitarie Unicef e Croce Rossa Internazionale, ma ancora attende la medaglia d’oro al valore civile dello Stato italiano. Ecco perché decisi di assumere un’iniziativa concreta per riconsegnare alla Città la memoria storica di quell’evento. Iniziativa che bissai, in versione ridotta nel 2012, in cui questo ‘disastro’ del Mediterraneo era in qualche modo preannunciato”.
Oggi la città di Valona gli assegna questo prestigioso riconoscimento, segno della stima e dell’affetto che il popolo albanese nutre nei suoi confronti, anche a tanti anni di distanza.
Marchionna, sempre domenica 26, presenzierà, alle ore 11,00, presso il Teatro Petro Marko, alla conferenza dal tema “Un ponte a Otranto” – 20 anni dalla tragedia di Otranto, cui saranno presenti anche Edi Rama – Primo Ministro di Albania, Damian Gjiknuri – Ministro, Dritan Lelli – Sindaco Vlora, Bernardo Notarangelo – Direttore Dipartimento relazioni internazionali alla Regione Puglia, Luciano Caridi – Sindaco di Otranto, Livio Muci – Editore, Luigi De Luca – Direttore dell’Istituto per il Mediterraneo, Costas Varotsos – artista famosa nave greca “Cutter” Radès indietro in un’opera d’arte, Lino Manosperta – Teatro Pubblico Pugliese. Modera: Fate Velaj.