Di Domenico Letizia* e Giorgia Pilar Giorgi**
-Storia del Porto di Baku
-Il vantaggio della posizione e l’impatto ambientale
-Creazione di una zona di libero scambio in accordo con l’UE e prospettive economiche e commerciali
Storia del Porto di Baku
Il Porto di Baku è il più antico del Mar Caspio, vanta un’esistenza che ha attraversato molti periodi storici, contribuendo in modo significativo al rafforzamento della regione anche nei secoli scorsi. Storicamente, il Porto ha svolto la funzione di collegamento tra Oriente e Occidente, affiancando l’antica e sempre viva Via della Seta, così come il corridoio di trasporto Nord-Sud che collega il Nord Europa, la Russia al Medio Oriente, all’Asia meridionale. Dal XV secolo l’importanza del Porto crebbe ulteriormente divenendo uno dei centri cruciali nel più ampio percorso del commercio marittimo internazionale. I riferimenti ufficiali, registrati e conservati, al Porto di Baku, risalgono al 1564, anche se il commercio marittimo fu una delle principali attività di Baku nei secoli precedenti.
Il 17 settembre 1854 un decreto dell’imperatore zarista Nicola I concesse al Porto di Baku di divenire anche centro marittimo militare. Con tale decreto, il Porto assumeva un’importanza strategica non solo economicamente ma soprattutto per un indirizzo militare e per la difesa marittima: dal 1858, le navi della Flottiglia del Caspio dell’Impero russo risiedevano stabilmente all’interno del Porto. La profondità delle acque costiere, le condizioni meteorologiche favorevoli e i giacimenti petroliferi nelle vicinanze, nel corso della storia contemporanea, hanno fatto della sua posizione una zona essenziale per la creazione di una stabile e completa base navale. La costruzione del moderno porto di Baku è iniziata verso la metà del XIX secolo divenendo tra i porti più importanti del mondo e il più grande dell’Impero russo, in termini di traffico merci e di passeggeri. Numerose le merci che attraccavano al Porto: il cotone, la frutta e lo zucchero e forti erano i legami con le altre stazioni portuali residenti sul Mar Caspio, quali Astrakhan, Krasnovodsk (l’odierna Turkmenbashi), Petrovsk (l’odierna Makhachkala) e i porti iraniani. Nel 1900, il traffico merci annuo si registrava intorno alle 6.5 milioni di tonnellate, mentre nel solo 1912 il porto aveva visto la presenza di un totale di 157779 passeggeri. Successivamente al boom petrolifero, estate 1920, il Porto è stato riprogrammato e allargato per permettere il passaggio sicuro delle Petroliere. Dal 1923 il commercio del Porto era attestato intorno al 27.3% di traffico commerciale di tutta l’area dell’Unione Sovietica. La Repubblica di Azerbaigian, ottenendo l’indipendenza negli novanta, ha stabilito e reso operative numerose relazioni economiche con i paesi limitrofi. Nel 1998, a Baku si è svola un’importante conferenza internazionale sulla “Storia della Via della Seta”, al fine di far conoscere questa antica rotta commerciale, costruendo le basi per ulteriori processi di integrazione con numerosi paesi del Caucaso e dell’Europa.
Il vantaggio della posizione e l’impatto ambientale del nuovo porto
Occupando la parte sudorientale del Caucaso, al confine tra Europa e Asia, l’Azerbaigian gode di una posizione geograficamente e geopoliticamente vantaggiosa e, fin dai tempi antichi, ha svolto un ruolo importante a livello di rapporti internazionali sia economici che culturali. Costruito nel 1902 al centro della città, il porto di Baku ha da allora rappresentato il più grande e trafficato porto del Mar Caspio.
In tempi più recenti il governo dell’Azerbaigian ha deciso di rivedere la posizione del porto proponendo di trasferirlo a circa 70 km a sud della capitale, vicino alla piccola città di Alyat.
Alyat si trova in una posizione strategica. A livello locale si colloca al crocevia con le principali ferrovie e autostrade della regione come, la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, un importante collegamento tra Europa e Asia che consente di ridurre del 70% i tempi di trasporto dalla Cina orientale all’Europa e del 60% quelli fra India ed Europa e la linea Baku-Alyat-Boyuk fondamentale per collegare il nuovo porto con il confine georgiano. A livello regionale il nuovo sito si pone a una distanza ottimale dai principali mercati euroasiatici: circa 200 km dal mercato iraniano, 250 km circa da quello russo, 1000 km da quello turco. Il progetto promosso dal governo dell’Azerbaigian mira a far diventare il nuovo porto un hub logistico, importante, al centro del crocevia del Caucaso, capace di ampliare gli interscambi commerciali e le opportunità di investimento verso l’Europa e gli altri Paesi dell’area.
La realizzazione del porto rappresenta un ulteriore modo per proseguire gli sforzi di diversificazione dell’economia attenuandone la vulnerabilità rispetto alla volatilità dei mercati petroliferi. In tal senso la diversificazione è stata impostata dando priorità ai settori, strategici, dei trasporti e della logistica. Il porto è inoltre metafora della capacità del Paese di saper utilizzare abilmente le proprie risorse industriali ad alto valore aggiunto e anche umane, altamente qualificate. Ciascun professionista coinvolto nel gruppo di lavoro offre la propria esperienza professionale al progetto e il proprio know-how. Degno di nota è in questo senso l’accordo stretto con la SMRT International Pte Ltd e con la Ectivise Solutions Pte Ltd di Singapore che garantisce la cooperazione tecnica con le due società le quali sosterranno il piano di costruzione del porto attraverso la previsione di nuove tecnologie e di soluzioni innovative a beneficio delle attività del sito e della Zona di libero scambio. Per quanto detto, il nuovo progetto viene a configurarsi come un’eccezionale commistione di determinazione e innovazione, di avanguardia e lungimiranza che perfettamente incarnano lo spirito del Paese sempre proiettato verso il futuro. Da un punto di vista ambientale la parola con cui meglio s’identifica il nuovo progetto è sicuramente, “innovazione”; innovazione che riguarda soprattutto l’impiego delle più moderne e innovative pratiche ambientali. Non a caso il nuovo porto merita l’appellativo di “Porto Verde” proprio perché prevede l’impiego di tecnologie all’avanguardia capaci di risolvere alcuni fra i ben noti effetti collaterali delle manovre industriali fra cui, produzioni di gas serra e inquinamento dell’aria.
Il nuovo porto prevedrà inoltre un basso consumo energetico con un’impronta carbonica minima.
Il prospetto del nuovo porto ha prima di tutto un alto valore ecologico poiché promuove un migliore impiego delle risorse che dovranno essere il più possibile riutilizzate e quindi non sprecate. Presso il sito del porto saranno anche installati impianti di trattamento dei rifiuti e attrezzature adeguate a favorire la gestione, il trattamento e lo smaltimento di quelli generati durante le operazioni del porto.
Il sito avrà un basso impatto ambientale senza però rinunciare alla valorizzazione del territorio e alla conservazione dello stesso. In tal senso è prevista la disposizione di spazi verdi a cornice del porto capaci, da un lato di soddisfare un’attenzione di tipo estetico dall’altro, contribuire insieme con le tecnologie d’avanguardia, a ridurre l’impatto ambientale delle attività del porto. Nel lungo termine, si tratterà di un programma che potrà consentire di ottenere benefici ambientali, sociali ed economici attraverso la conservazione delle risorse, la riduzione dei rifiuti, la prevenzione dell’inquinamento e la previsione di nuovi posto di lavoro.
Zona di Libero Scambio con UE e nuove prospettive
Recentemente, il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha stabilito tra le priorità di governo il rilancio del Porto di Baku come progettualità strategica fondamentale per la diversificazione economica. Dal marzo 2015, il porto di Baku è oggetto di nuove ristrutturazioni, con decreto del Presidente, divenendo una società per azioni. Attualmente è in fase di allargamento. Il nuovo porto dovrà essere in grado di gestire 25 milioni di tonnellate di merci. Nel 2016 il volume del trasporto merci attraverso il Porto è aumentato del 47%. La cifra si è fermata a quota 4,5 milioni di tonnellate, mentre la rete dei trasporti è stata pari all’87% circa del volume totale. Il Porto, inoltre, sarà caratterizzato da una zona di libero scambio.
Tale zona avrà un ruolo fondamentale nel trasporto internazionale e per la catena di approvvigionamento eurasiatica che si concentrerà in Azerbaigian. Un forte mercato e una solida rete logistica nazionale e regionale agirà come base granitica per il progetto. La Free Trade Zone include diversi aspetti, quali il deposito per gli autoveicoli e i camion e il centro logistico internazionale e nazionale, il tutto situato all’interno del perimetro dei terreni del nuovo porto, che coprono una superficie di 100 ettari. Inoltre, il Porto in costruzione, è collegato alla principale ferrovia vicina che collega il Nord-Sud alle linee ferroviarie est-ovest dell’Azerbaigian, anche la Free Trade Zone avrà un accesso ferroviario. Contemporaneamente, sono state adottate misure per convertire l’Azerbaijan Caspian Shipping in un’autorevole compagnia di navigazione chiamata a garantire una linea di trasporti competitivi, che rispecchi tutti gli standard internazionali. In aggiunta, il progetto stabilisce l’apertura di rappresentanze estere dell’azienda fino 2020 e la costruzione di nuove navi per operazioni commerciali fuori dal Mar Caspio. Stando alle previsioni, il Porto Commerciale Navale Internazionale di Baku (Alyat) dovrebbe diventare uno dei più importanti hub commerciali e logistici della regione eurasiatica. La realizzazione delle tre fasi di costruzione è stata pensata per aumentare la capacità di trasporto sino a 7.660 tonnellate al giorno.
La prima parte dei lavori sarà completata entro la fine del 2017. Fino ad allora si ritiene che il Porto di Baku accrescerà la sua capacità di stoccaggio sino a qualcosa come 10-11 milioni di tonnellate di merci e 50.000 TEU. La seconda parte dei lavori porterà i volumi di stoccaggio a 17 milioni di tonnellate di merci, mentre l’ultima fase dei lavori porterà questa capacità a 25 milioni di tonnellate di merci e ad 1 milione di container. È questa solo una parte di una più ampia strategia dell’Azerbaigian tesa a rafforzare e diversificare l’economia del paese. Situato tra Europa e Asia e nelle vicinanze di importanti mercati – quali Cina, Turchia e Russia – il nuovo porto di Baku è pronto a diventare il maggior attore commerciale e logistico dell’Eurasia.
Link: http://www.eurasianbusinnessdispatch.com/ita/archivio/Il-nuovo-porto-di-Baku-e-l-istituzione-della-prima-Free-Zone-azera-di-Domenico-Letizia-e-Giorgia-Pilar-Giorgi-356-ITA.asp
*Political Analyst e Pubblicista. Presidente dell’Associazione “Amici dell’Azerbaigian Centro Sud Italia”
**Analyst and Researcher Energy Security and Unresolved Conflicts in the South Caucasus. Political Analyst dell’Associazione “Amici dell’Azerbaigian Centro Sud Italia”