Di Ina Kosturi, violinista, professore asocciato, Università delle Arti Tirana
È una cosa rara vedere una donna dirigere l’orchestra, anche se viviamo in tempi moderni, per di più quelle prestigiose e conosciute in tutto il mondo. Mentre senti queste magiche parole, dedicate al personaggio invitato da TG 1, telegiornale di RAI Uno, ti rendi conto che non succede speso di scrivere per qualcuno che conosci, certamente è difficile esprimersi senza emozionarsi.
È stupefacente vedere una donna che dirige per la prima volta le più famose orchestre, da Berliner Symphoniker e tante altre. È un emozione senza voce, che provano gli artisti, i musicisti, ogni volta che nei palcoscenici di tutto il mondo vedono gli amici, gente che conoscono, con quali hanno avuto la fortuna di collaborare, e le loro storie sono cominciate come in nessun altro professione fin da piccoli. Cosi ti senti mentre guardi su Rai Uno questa intervista, oppure guardando il Concerto di Capodanno in diretta dalla Sala del Senato, quando vedi sul palco del teatro Albanese la pianista, direttrice Gianna Fratta, che oltre l’eleganza, la passione, la forza e piena di energie, darle vita ad un orchestra sinfonica.
I capelli ricci, legati su una sola treccia, fissati con delle piccole forcine che brillano, che da lontano sembrano di dover nascondere la femminilità, danno l’impressione di unire tutto nella passione senza fine dell’interpretazione della musica, in questa necessita di unificare i settori, gli strumenti, i timbri, le melodie, i ritmi, i colori che si intrecciano. Insieme a loro si mischiano le lingue, le tracce, le sensazioni, le culture, le tradizioni , le storie di quei vecchi teatri antichi musicali, quel aria di orchestre prominente nel mondo, in un viaggio di successo, in una grande panorama che copre tutte le opere, i concerti sinfonici, solisti , intralciati e immersi in questo grande passione che li unisce, in questa magica e universale lingua della musica.
Compresa ormai in questo mondo di responsabilità e successo, viaggi, di andate e ritorni, sembra che la sua capacità di abituarsi con tutto, tutta questa facilita e voglia immensa di tutto nuovo si esprime sul interpretazione. Questo è il difficile ruolo del direttore d’orchestra, è la passione di fare musica con i timbri, le mani, con il pensiero, con cuore e l’anima. Essere una donna è stata sempre difficile in questi professioni, dove la presenza maschile sembra ormai una tradita, una panorama normale nell’ambito dei concerti di musica classica. La presenza femminile suscita interesse infatti, impone rispetto, ma in nostro moderno tempo dove viviamo, mentre la tecnologia si e avanzata abbastanza, sembra un assurdo discorso.
Le donne come direttrice d’orchestra sono poche e brillano dopo una lunga strada, un calmo percorso, con la pazienza che possono averla solo i musicisti. Le difficoltà cominciano con la necessità di guadagnare la fiducia nel far fidare a dirigere a una donna. Dopo l’esitazione, la curiosità resta sempre, ma conta il professionalità che si mostra uguale per tutti, uomini e donne. Dare la possibilità di dirigere queste grandi orchestre significa lottare per ottenere successo con successo, con la stessa competizione, ciò significa di tornare e dirigere per la seconda volta in questi teatri e orchestre. Sembra infatti una strada difficile, complicata in tutti i sensi, piena di perseveranza, buona gestione e fortuna di trovarsi nel tempo giusto nel posto giusto, sempre pronta per sfidare e lottare straordinariamente, gustando i momenti che le mani e la musica ti lasciano. Quella forza emana da una passione infinita per la musica.
Come tutti i musicisti Gianna Fratta ha iniziato presto. Fin da bambina studiava il pianoforte, vinceva i concorsi e vari premi con successo, prendendo una profonda educazione musicale, di direzione corale, composizione, accumulando cosi una preparazione adeguata e complessa per essere preparata a dirigere un vasto repertorio da Vivaldi ai contemporanei. Essere direttrice, anche se si usa poco in femminile, è una professione difficile, per la necessità di poter conoscere tanti strumenti, discipline, conoscenza della musica e la letteratura musicale.
È una professione talmente complessa che oltre la conoscenza musicale, oltre questo grande impegno necessità di una grande forza. Il direttore d’orchestra e un musicista , che conosce la musica, e nello stesso tempo e un vero e raro psicologo dei musicisti, dei cantanti e strumentisti che sono personaggi veramente difficili, proprio come le opere e parti musicali. Il suo modo diretto di comunicare, le sue capacita psicologiche, l’autorità guadagnata con i sorrisi e l’ironia, l’interpretazione della musica con professionalità e passione, sono stati determinanti ad ottenere il successo. La sua interpretazione impone una correttezza assoluta nel trattamento del materiale musicale. Questa quadratura, questa cornice perfetta si unisce con un raffinato lirismo, con il suo modo facile di dare grande emozioni con le mani. Lei è una studiosa strepitosa nel mondo della musica, di tutte le opere quadrando armoniosamente in tutti sensi.
Questo gran professionalità si unisce con la grandezza della musica, con la passione per essa. Trovare l’equilibro tra essere razionale, perfetta al massimo, e ne lo stesso tempo passionale, è un doto notevole che lo fa interessante e speciale come direttrice. Lei è una persona di natura libera, una persona aperta, piena di passione per la vita, passione per viaggiare e conoscere posti nuovi, per conoscere la gente, paesi diversi, con la capacita di ambientarsi senza fatica con nuove partiture, con nuove esperienze, dalle cose piccole e quotidiane della vita, con nuove orchestre, repertori e vecchi teatri. Se parliamo del suo ultimo concerto in Albania con l’orchestra sinfonica della Radio Televisione Albanese, dobbiamo evidenziare il fatto che lei conosce il panorama della musica seria in Albania. Siccome conosce delle vecchie parole in lingua albanese, che vengono dalle radici dei suoi nonni , Gianna è una delle poche musiciste che ha suonato come pianista e direttrice nei giorni difficili che ha passato questo paese dopo il cambiamento del regime.
Notata dalla critica albanese in quei tempi per la sua interpretazione come una luce nei tempi bui, l’Albania gli ha regalato sempre successo. Ogni volta che parte dal Albania prende una benedizione.
Come direttrice è stata invitata a dirigere tante opere dal Teatro dell’ Opera, concerti sinfonici , e questo l’ultimo era il ritorno con orchestra della Radiotelevisione dopo anni, fin che toccasse il successo in tutto il mondo, per tornare più affascinante, più brava che mai. Gianna ha lottato con la forza, l’energia, la sua capacita di dare vita a tutta l’orchestra, ottenendo un bellissimo concerto per la gente che la stima e le vuole bene.