Nga Carloalberto Rossi,
Molte associazioni del piccolo business si sono messe sul piede di guerra e hanno fatto sapere che un simile provvedimento produrra’ un aumento dei prezzi al consumo, quindi fara’ un danno alle tasche di tutti i cittadini.
Altri (come il rappresentante del Fondo Monetario Internazionale) hanno considerato questo passo del governo come un favore al business della grande distribuzione organizzata, che vede la concorrenza del piccolo business come un problema e una unfair competition per i suoi supermercati, essendo questi tenuti al versamento della TVSH sulla stessa merce che il piccolo business vende senza TVSH.
Infine l’opposizione ha dichiarato che il provvedimento portera’ al fallimento o alla chiusura di moltissimi piccoli business, in particolare quelli che non riusciranno ad alzare i prezzi della quota di maggior onere fiscale, e che conseguentemente si ritroveranno con un margine insufficiente per coprire i costi, peraltro accresciuti di almeno 100 euro al mese per i maggiori oneri contabili necessari per adempiere alla normativa TVSH.
Il governo, con il Ministro delle Finanze Arben Ahmetaj in prima fila, insiste che non ci saranno aumenti dei prezzi per il pubblico perche’ il prezzo e’ determinato dal mercato e non puo’ essere diverso per il Piccolo Business da quello praticato dal Grande Business, mentre dall’altro lato si affanna a dimostrare che la quota di maggior tassazione sara’ estremamente ridotta, infilandosi in ridicoli tentativi che dimostrano che nemmeno i deputati della maggioranza hanno ancora capito come si calcola la TVSH. Il loro ragionamento e’ che detraendo la TVSH gia’ pagata negli acquisti, quello che resta da versare a fine periodo rimane una cifra piccolissima, quindi non ci sara’ un vero maggior onere, o un minor margine per i piccoli commercianti.
Questo pseudo ragionamento, pero’, si scontra con la logica economica e con quella aritmetrica.
Infatti, se il piccolo business dovra’ versare la TVSH sulle proprie vendite, gli scenari possibili sono tre (oppure un mix dei tre):
- I prezzi finali al pubblico rimangono gli stessi, l’Ufficio Tasse incassa piu’ TVSH, diminuisce il margine di profitto dei piccoli commercianti, con il risultato finale che molti negozietti chiudono e molte famiglie restano senza fonte di reddito.
- I prezzi finali al pubblico aumentano, l’Ufficio Tasse incassa piu’ TVSH, rimane invariato il margine di profitto dei piccoli commercianti, con il risultato finale che i cittadini dovranno affrontare un maggior costo della vita.
- I prezzi finali al pubblico non aumentano, rimane quasi invariato il margine di profitto dei piccoli commercianti, a condizione che l’Ufficio Tasse non incassi niente in piu’, e la manovra fiscale ha solo il risultato di complicare la vita al piccolo business (e far guadagnare i contabili) senza un aumento delle entrate dello stato.
In ogni caso, se esiste un ritorno fiscale per lo stato, allora esiste un maggior onere, o per i cittadini, o per i commercianti, a cui si deve aggiungere in ogni caso il maggior onere per i maggiori servizi contabili.
Questo dimostra che il governo sta mentendo, oppure, ma sempre di menzogna si tratta, che il provvedimento non ha lo scopo dichiarato, ma solo quello di creare un maggior lavoro per l’Ufficio Tasse per giustificare una costosa concessione (o una PPP) per la gestione della TVSH, il vecchio progetto di Ahmetaj che costo’ la poltrona al suo predecessore Shkelcim Cani.
Foto di Giuseppe Mancino www.giuseppemancinofoto.it