Home Approccio Italo Albanese L’imprenditoria albanese e l’ondata di fallimenti: problemi e sfide

L’imprenditoria albanese e l’ondata di fallimenti: problemi e sfide

Di Alban Daci

La grave crisi economica del 2008 che ha colpito l’economia mondiale ha avuto evidenti ripercussioni su quella reale, determinando forti squilibri nei meccanismi finanziari, con conseguente difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, riduzione del patrimonio delle famiglie ed incertezza negli operatori.

La crisi economica in Italia ha colpito le grandi, medie e piccole imprese con effetti pesanti, alcune di loro raggiungendo il fallimento in pochissimo tempo, altri hanno dovuto ridurre la loro capacità produttiva, la manodopera, ritrovandosi, di conseguenza, il venir meno della concorrenza del mercato, l’impatto sull’economia in generale, e sul consumo, con ripercussioni importanti sul benessere delle famiglie.

La crisi economica non soltanto ha avuto effetti negativi a livello economico e sociale nel paese, ma anche, in alcuni casi, gravi effetti psicologici, che ha destabilizzato gli imprenditori, i quali improvvisamente si sono ritrovati ad affrontare problemi, oltre quelli di natura gestionale ed economica, anche di natura legale.

In alcuni casi, noti grazie alla cronaca nera ed ai media, alcuni imprenditori non sono riusciti a sopravvivere alla forte crisi economica, a causa di una caduta emotiva, psicologia e morale anche da parte di chi ha sempre avuto fiducia nel loro operato, portandoli a togliersi la vita drasticamente.

Con questo articolo ci vogliamo soffermare e trattare a larghe linee, un altro fenomeno che viene poco discusso e partecipato: “la realtà imprenditoriale albanese in Italia”. Forse se ne parla poco perché a livello nazionale è un argomento di poco importanza, ma per la comunità albanese che vive in Italia e per l’economia albanese il sopradetto fenomeno è assai importante.

La realtà imprenditoriale albanese in Italia è in evidente crescita. Il pessimismo italiano legato all’apertura di nuove attività imprenditoriali, per gli albanesi ha avuto effetti opposti facendo crescere ancora di più il numero di coloro che hanno aperto una partita IVA.

La crisi economica ha avuto effetti pesanti, aumentando il tasso di disoccupazione, diverse imprese sono fallite anche per il carico economico dei contributi dei dipendenti, carico economico che incide pesantemente sul bilancio delle imprese.

Questo fenomeno si è verificato soprattutto nel settore dell’ edilizia che è il settore con il più alto tasso di occupazione per la comunità albanese.

Cosi le piccole e medie imprese anche albanesi che operano nel settore imprenditoriale hanno licenziato i propri dipendenti, iscrivendoli come artigiani, raggirando l’ostacolo con l’inganno, con la reale conseguenza, per il dipendente, di non avere nessuna garanzia a livello di continuità lavorativa, altresì, senza calcolare bene i costi, tasse, contributi e alla fine con un aumento dell’incertezza per il futuro.

Che vantaggi ha portato per le imprese di per sé questa iniziativa? Ha tolto loro la responsabilità delle risorse umane e allo stesso tempo ha aumentato la concorrenza in un settore dove per la causa della grave crisi economica si investe sempre meno.

Cosi, grazie anche l’incoraggiamento della crisi si è creato un esercito di artigiani senza un’attività lavorativa che non produce ed assicura profitto. Molte partite IVA create durante la crisi non superano più di sei mesi di attività e vengono chiuse perché non si riesce a mandare andare avanti l’attività imprenditoriale.

Anche se i sondaggi e gli studi sono rarissimi e quasi mai si occupano di comprendere ed analizzare l’andamento delle imprese con imprenditori albanesi, la situazione è molto più grave di quello che si crede. Se la crisi economica ha avuto gravi effetti sugli imprenditori e le famiglie italiane, tale situazione per gli imprenditori albanesi e le famiglie degli immigrati albanesi è ancora più duro e pesante da sopportare.

Perché gli effetti sono più pesanti per gli imprenditori e le famiglie albanesi? L’attività imprenditoriale degli albanesi ha una breve storia alle spalle ed è in fase di crescita, cosi non ha ancora avuto il tempo di accumulare capitale, beni e non ha ereditato niente per affrontare la crisi in modo più sereno. Perciò in molti casi, il fallimento di un’impresa albanese, a prescindere dalle dimensioni dell’attività economica, vuol dire anche un grave impoverimento a livello familiare.

Con questo articolo ci interessa sottolineare i problemi che hanno affrontato e devono affrontare gli imprenditori albanesi. Quali sono i problemi e le sfide? Agli albanesi per natura, ma anche per le condizioni storiche, non manca la voglia e l’iniziativa di fare, costruire ed inventare. Molti albanesi sono venuti in Italia con alle spalle situazioni di estrema povertà, cosi molti di loro si sono buttati per lavorare e cambiare la realtà economica e sociale delle famiglie.

La voglia di fare per la verità non corrispondeva con l’esperienza e molti albanesi si sono ritrovati in un campo minato, senza conoscere bene il sistema italiano, facendo in fretta e male sia l’integrazione sociale ma anche quella economica e in modo speciale imprenditoriale. Poi, dal fatto che venivano da un paese con un passato totalitario comunista con le politiche economiche di statalizzazione totale, tutti gli albanesi senza distinzione non avevano nessuna esperienza nel settore dell’economia del mercato.

La voglia di fare e l’iniziativa di rischiare, all’inizio ha portato una crescita per le imprese albanesi, ma di passo in passo, integrandosi sul territorio, favorendo l’attività, anche loro con il tempo li ha posti davanti a delle difficoltà insuperabili. Per natura gli albanesi sono diffidenti e credono di poter fare tutto da soli e senza l’aiuto dei professionisti. In molti casi l’imprenditore albanese in Italia, senza disporre di una linea guida da parte di esperti per gli investimenti, di soggetti esperti in politiche gestionali, di commercialisti, contabili, avvocati o manager etc…, sono falliti.

Con il passaggio da una condizione di artigiani ad imprese individuali, srl, ecc, gli albanesi sono entrati nel mondo della concorrenza reale con imprese italiane che possedevano una lunga esperienza sulle spalle, con chiare politiche sulle risorse umane, con personale ricco di professionisti non riuscendo a vincere la concorrenza.

Dunque, uno dei problemi che ha causato il fallimento delle imprese albanesi è stato accelerato e causato dalle caratteristiche della popolazione albanese, cioè il voler vivere e fare tutto da soli, per ragioni storiche, perché provenivano da un paese totalitario e statalizzato comunista senza alcuna esperienza nel settore dell’economia di libero mercato ed a causa della mancanza di politiche chiare sulle proprie risorse umane.

Gli imprenditori albanesi non fanno politiche di qualifica delle risorse umane, non aiutano a fare crescere il personale, ma operano sui concetti di casualità, reclutando operai con giornate, mesi , licenziandoli subito per reclutare nuovi soggetti, agendo sempre così, all’infinito.

Un altro problema con quale si sono confrontati gli imprenditori albanesi è stato quello della invalicabile barriera postagli davanti per l’accesso al credito bancario o quello di altri istituti di investimenti.

Ciò è stato causato da:

1. un pregiudizio legato all’appartenenza etnica;

2. difficoltà legate alle crisi delle banche:

3. mancanza di garanzia e di fiducia.

Non bisogna escludere anche il fatto che il non avere un’esperienza nel settore delle attività economiche in un libero mercato, la scarsa conoscenza del “sistema Italia”, e senza una formazione universitaria sia del paese di origine ma anche di quello italiano, molti imprenditori albanesi si sono fidati ed affidati a liberi professionisti che non venivano incontro alle loro reali necessità. Non mancano dei casi nei quali gli imprenditori albanesi hanno firmato documenti in bianco per i commercialisti che li hanno portati a gravi perdite e crisi gestionali con la conseguenza di un sicuro fallimento.

Cosi molti imprenditori albanesi, per rimediare o cercare di salvare l’attività lavorativa, per gestire bene le imprese e la situazione di fallimento, si sono affidati a liberi professionisti sbagliati, come avvocati e commercialisti che non hanno tutelato in modo efficace i loro diritti. Molti liberi professionisti come commercialisti hanno ricevuto i compensi per il loro servizio senza fare niente e senza tutelare i diritti dei clienti albanesi.

Quali sono le sfide degli imprenditori albanesi in Italia?

La comunità albanese in Italia è ormai molto integrata a livello individuale, ma poco organizzata o meglio dire niente come comunità. La stessa situazione è anche a livello imprenditoriale. Gli effetti della crisi economica e la concorrenza del mercato non si affrontano soli, ma le imprese albanesi devono creare enti del tipo “imprese albanesi in Italia”, “Confartigianato delle imprese albanesi”, per tutelare meglio i propri interessi economici (e non solo) su tutto il territorio italiano. Dovranno investire di più e sulle risorse umane, affidarsi a liberi professionisti competenti e di fiducia (avvocati e commercialisti), stabilire rapporti di lavoro seri, chiedere obblighi e rispettare i doveri.

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