Dall’idea di Artur Nura redato da Alessandro Zorgniotti
Holà! Il saluto esclamativo dallo spagnolo, nel cuore vivace del Blloku di Tirana, serve a dare il benvenuto ai buongustai – siano essi lavoratori, professionisti, studenti e turisti – che nella Rruga Ismail Qemali, sceso qualche scalino, entrano in un’atmosfera dove pietra e legno sono un richiamo alla storia del Novecento albanese – tra film d’epoca e foto del vecchio regìme – ma sono anche l’habitat per scegliere e gustare un menù nazionale e internazionale annunciato, fin dall’ingresso, dai magnifici prosciutti che accolgono i clienti.
Una cucina “fatta con il cuore”, come dice la grande scritta che accoglie i golosi visitatori del ristorante di cui è proprietario l’avvocato Selim Bregu, importante rappresentante del mondo economico di Tirana e d’Albania, Presidente dell’Associazione di categoria PMI Albania, nata lo scorso dicembre, e del Parco industriale di Rrashbull, oltre 20 ettari a pochi chilometri dal porto di Durazzo.
Proprio la freschezza dell’ambientazione invita le persone a godere al meglio del ricco menù che viene proposto direttamente come coperto sui tavoli: un omaggio alla cucina albanese e italiana, certo, ma un inno alla cucina dell’Europa mediterranea e ispanica, dove grandi protagoniste sono le carni sode e al sangue, le salse, le insalate e i condimenti sempre variegati e combinati come in una tavolozza dai mille colori. Piatti accompagnati da una cantina dei migliori vini regionali italiani, il cui aroma strutturato invoglia a brindare più volte nel corso dello stesso pasto.
Così, fin da prima dell’ora di pranzo per arrivare a dopo l’ora di cena, è possibile imbattersi in una clientela che riassume la Tirana del lavoro e dello studio, del turismo e del tempo libero, una Tirana sempre più italiana come emerge dalla lingua che sempre più spesso si sente parlare ai tavoli. Lavoratori, studenti e turisti uniti da un gusto esclamativo come la Hola del nome. Un nome che, qui a Tirana, diventa sempre di più sinonimo di ritrovo della vasta comunità degli Italiani presenti in Albania, i quali hanno nel ristorante un ulteriore punto di riferimento “casalingo” nell’happy hour del venerdì sera, che fa di questo locale un luogo per ritrovarsi, conversare, brindare a qualche amicizia e perché no a qualche buona trattativa di lavoro.
Imperdibile il tagliere degli antipasti affettati misti ai formaggi, i primi di pasta con condimenti vegetariani, i secondi di carne affogati in salse stuzzicanti come quelle che avvolgono i gamberetti serviti come una variante latino americana del sushi, i dolci della tradizione italiana e il digestivo tipico albanese del raki fatto in casa come bevanda officinale dell’antica salutare ricetta della famiglia del Signor Selim.
“La scelta di Hola è una scelta di benvenuto verso una comunità che a Tirana e in Albania è sempre più internazionale ma è chiaro che il nostro primo interlocutore è l’Italia, per ragioni storiche culturali e affettive – spiega Selim – Questo affetto si riflette nella nostra cantina e nella scelta delle materie prime della nostra cucina. La scelta di una ambientazione sul modello dei vecchi bunker è voluta, perché un locale pubblico deve essere anche un momento dove cibo, memoria e cultura si fondono assieme”.
Hola!, un modo insomma di fare italian community in Albania, dove il saluto è spagnolo ma l’atmosfera italianissima.