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ALBANIA AUMENTA SIA L’IMPORT CHE L’EXPORT, MA L’ITALIA PERDE TERRENO NEL CONFRONTO CON IL RESTO DELL’EUROPA E DEL MONDO

Dati Instat: nelle esportazioni albanesi la grande sorpresa della Spagna come secondo mercato di destinazione assoluto.

Di Alessandro Zorgniotti

L’Italia resta il primo partner commerciale dell’Albania, ma pur crescendo nei primi cinque mesi dell’anno perde terreno nei confronti degli altri Paesi europei e globali, sia come Paese esportatore sia come importatore.

A sorpresa, fra i mercati di destinazione dei prodotti made in Albania, spunta la Spagna.

Sono queste alcune informazioni salienti contenute nel report dell’Instat, l’istituto di statistica del Governo albanese, con riferimento ai primi cinque mesi del 2018, confrontati con lo stesso periodo gennaio – maggio dello scorso anno.

Se la matematica, non è un’opinione, la parola ai numeri che parlano meglio delle missioni a oggi realizzate.

Nel corso dei primi 5 mesi del corrente anno, le esportazioni dall’Albania hanno raggiunto il totale di 131,3 miliardi di leke, in aumento del 18 per cento sullo stesso periodo del 2017: in tale contesto, l’Unione Europea ha assorbito beni e servizi dal Paese delle Aquile per 101,7 miliardi, in salita rispetto agli 84,8 dello stesso periodo del 2017.

E l’Italia? E’ passata da 60 miliardi di leke a 63 miliardi come controvalore di beni e servizi made in Albania, ma la dinamica della domanda italiana non è stata al passo di altri Paesi che nel frattempo si stanno rafforzando come interlocutori commerciali dell’economia albanese: nel contesto dell’Unione Europea, il suo peso specifico, come Paese importatore di prodotti albanesi, è passato dal 71 al 62 per cento, mentre come nuovo mercato emergente di destinazione del made in Albania si sta ora affermando la Spagna, dove le esportazioni albanesi sono raddoppiate da 5,3 a 10,6 miliardi di leke.

La Spagna, pertanto, diventa il secondo Paese destinatario dell’export dal Paese balcanico, doppiando quasi sia la Germania che la Grecia.

Se guardiamo all’altro piatto della bilancia commerciale estera, ossia all’Albania come Paese importatore di beni e servizi dall’Europa e dal mondo, notiamo una crescita degli acquisti dall’estero ammontati a 255,2 miliardi di leke su scala globale e a 159,2 miliardi dall’Unione Europea in aumento, rispettivamente, di 17 e 11 miliardi.

Che cosa è successo nei rapporti con l’Italia, che qui si pone come Paese esportatore? A livello UE, il suo peso specifico è sceso da 47,5 a 46,2, mentre a livello mondiale da 29,6 a 28,8. E questo nonostante l’Albania abbia acquistato dal BelPaese beni e servizi per un controvalore salito da 70,7 a 73,6 miliardi di leke.

Non sta a noi giudicare se il calo di peso specifico dell’Italia nel rapporto di import – export con l’Albania sia fisiologico o nasconda i segni di un minore dinamismo del commercio estero italiano nei confronti del Paese da molti definito il “fratello minore” italiano. Se da una parte è assolutamente positivo che, a fronte della stagnazione italiana, l’economia albanese riesca a guardare a nuovi interlocutori, in questo caso alla Spagna, dal punto di vista della domanda espressa dalle famiglie e dalle imprese albanesi – a fronte anche di un lek rafforzato sull’euro – l’Italia avrebbe dovuto cogliere l’opportunità valutaria trasformandola in commerciale e cogliendo l’occasione per accrescere la distanza nei confronti degli altri Paesi esportatori competitors. Se così non è stato, è opportuno interrogarsi nelle sedi competenti, anche perché restiamo comunque il primo interlocutore commerciale assoluto e il terreno nella gara con gli altri Paesi può essere con volontà colmato di nuovo.

http://www.instat.gov.al/media/4341/tregtia-e-jashtme-maj-2018.pdf

 

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