Cuneo e Tirana: due Città, il capoluogo della Provincia piemontese di Cuneo e la Capitale dello Stato di Albania.
Di Alessandro Zorgniotti
Due realtà collegate attualmente da quattro voli low cost, e storicamente da una data molto importante ai fini urbanistici e architettonici: il 1938.
Un anno dopo l’Italia, sotto il Governo del Duce, sarebbe entrata in maniera suicida nel secondo Conflitto mondiale, ma fino a quel momento il Regime politico al potere nei due Paesi era mosso da intenti maestosi che erano messi in mostra da un punto di vista anzitutto progettuale.
Quindi, nel 1938, a Tirana, su progetto dell’architetto Berté, viene costruito il Teatro Nazionale Albanese; nello stesso anno, a Cuneo, su disegno dell’ingegner Ferrero, viene edificato il Cinema – Teatro Monviso.
Due Edifici considerati, in maniera universale, esempi di eccellenza nello stile razionalista all’epoca dominante, che sono arrivati fino ai giorni nostri attraverso le vicissitudini politiche e amministrative italiane e albanesi, nel Paese delle Aquile attraverso 46 anni di dittatura comunista e il successivo conflitto civile.
Negli anni 2006 e 2007, però, la Città di Cuneo ha ristrutturato l’edificio Monviso, che – grazie a una spesa pubblico-privata inferiore al milione e mezzo di euro – è stato trasformato in un Cinema spazioso e moderno, con dotazioni tecnologiche in grado di proiettare anche l’elettronico e il digitale e, soprattutto, con la totale salvaguardia e con il completo mantenimento delle caratteristiche esteriori originali.
Nel Capoluogo del Sud Piemonte il Municipio di centrosinistra ha ristrutturato e salvato 11 anni fa il Cinema Monviso (ex casa del Fascio), costruito nel 1938, lo stesso anno della edificazione del Teatro Italiano nella Capitale Albanese
La saggia decisione del Presidente Meta può favorire occasioni di cooperazione e di confronto anche binazionale, e il ruolo degli Uffici statali in Albania può essere decisivo
Un particolare deve essere precisato: non esisteva nessun obbligo formale a procedere nel senso di tutelare la fisionomia e il connotato architettonico funzionale del Cinema Monviso (ex Casa del Fascio di Cuneo), perché nel 2004 un decreto del Ministero italiano dei Beni Culturali lo aveva escluso dai beni da vincolare e tutelare. Nonostante questo, la Municipalità di centrosinistra cuneese ha ritenuto, per sensibilità, di dover procedere con il progetto alla fine realizzato esattamente undici anni fa.
Per tutti questi motivi, sarebbe bello – a parere di chi scrive – cogliere l’occasione della saggia decisione del Presidente dell’Albania, Ilir Meta, di rinviare al Parlamento la legge sull’abbattimento e la demolizione del Teatro Italiano, per organizzare – utilizzando i voli low cost che collegano direttamente Cuneo a Tirana – una missione di esperti storici e tecnici nella Capitale Albanese. Questo al fine di promuovere progetti condivisi di recupero e di valorizzazione del patrimonio architettonico razionalista, che deve essere considerato pienamente contemporaneo.
In questo, come abbiamo già avuto modo di affermare pochi giorni fa, il ruolo delle Istituzioni pubbliche diplomatiche e culturali dell’Italia in Albania può essere strategico o comunque importante. Ma il tempo corre.