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L’ITALIA PAREGGIA IL MONTENEGRO NEGLI ARRIVI IN ALBANIA

TIRANA PIU’ TRICOLORE. MA SOLO GRAZIE AI TURISTI.

Redazionale

La performance del mese di luglio permette al Belpaese, con i suoi 200.000 e più viaggiatori arrivati nella Terra delle Aquile nei primi 7 mesi, di risalire una classifica che rimane dominata da Kosovo, Macedonia e Grecia, mentre crescono la Polonia e l’Oriente

L’auspicio di un maggiore impegno di parte italiana su questo versante, perché più turismo internazionale apre la strada anche alla diffusione del Made in Italy

Il mese di luglio porta ottime notizie sul fronte delle relazioni turistiche fra Italia e Albania. Il Belpaese, grazie alla performance di arrivi messa a segno nel settimo mese dell’anno, si classifica di fatto – a pari merito con i visitatori arrivati dal Montenegro – al quarto posto della classifica generale relativa ai viaggiatori che – fra gennaio e giugno – hanno fatto tappa nel Paese delle Aquile.

I dati sono quelli messi a disposizione dall’INSTAT, l’Istituto nazionale di statistica che, su base oramai mensile e cumulativa, analizza flussi e grandezze del movimento turistico in Albania.

L’Italia, fra cittadini italiani e albanesi di ritorno residenti nel Belpaese, nei primi sette mesi del 2018 ha totalizzato 200.420 viaggiatori recatisi in Albania, ma chiaramente la quota dei primi è in netto aumento. Ancora al di sotto del potenziale, è ovvio, però il combinato effetto del passaparola, della crisi economica e degli scenari di sicurezza internazionale fanno riscoprire a sempre più persone della “middle class” italiana, o scoprire per la prima volta, le nuove destinazioni di prossimità come è appunto l’Albania.

Una tendenza che viene assecondata, finalmente, anche dalle compagnie low cost, e che sembra destinata a rafforzarsi con l’auspicato calo del prezzo medio degli biglietti aerei di andata e ritorno, che soprattutto nei picchi estivi resta ancora esageratamente elevato, tanto che anche l’autorità nazionale di garanzia della concorrenza e del mercato ha emesso una diffida ufficiale affinché le tariffe applicate – sulle quali tasse e diritti aeroportuali pesano moltissimo – vengano ribassate.

Nel solo mese di luglio sono arrivati dall’Italia oltre 60.000 visitatori, in aumento del 19 per cento, mentre con riferimento al periodo complessivo da inizio anno a oggi la crescita è stata del 10 per cento.

L’Italia raggiunge così il Montenegro, Paese dal quale sono giunti finora poco più di 203.000 viaggiatori.

Si consolidano altrettanto fortemente i numeri del Kosovo, che conferma e rafforza il primo posto nella classifica degli arrivi di propri cittadini in Albania, con oltre 345.000 arrivi a luglio e oltre 911.000 nei primi sette mesi, con segni “più” rispettivamente del 16,3 e del 5,3 per cento rispetto agli stessi periodi del 2017.

Al secondo posto, a conferma della matrice etnica comune del fenomeno turistico in Albania, troviamo la Macedonia con 97.000 arrivi a luglio e 381.767 nei primi sette mesi, anche qui in crescita.

Al terzo posto, rimane la Grecia con oltre 275.000 arrivi totali di cui 54.500 nel solo luglio.

Se del balzo in avanti dell’Italia abbiamo già detto, dobbiamo però sottolineare che la crescita percentuale maggiore viene messa a segno dalla Polonia, con un più 38,8 per cento di arrivi a luglio e un più 33 per cento nei primi sette mesi, per un totale di 78.000 visitatori di cui 43.000 nel settimo mese.

Molto positive anche le performances degli Statunitensi e dei Tedeschi, rispettivamente più 12 e più 18 per cento nei primi sette mesi.

La Brexit, ossia il processo di uscita della Gran Bretagna dalla Comunità europea, sembra purtroppo pesare anche sugli arrivi da Londra, in effetti il calo da inizio anno è stato del 7,5 per cento di visitatori (molti dei quali, va ribadito, sono di origine albanese con residenza anglosassone).

Dal “resto del Mondo” sono giunti, nei primi sette mesi dell’anno, quasi 660.000 visitatori, con un aumento del 29 per cento. Chiaramente, e basta fare un giro per le vie del centro di Tirana, è in crescita la quota dei Cittadini provenienti dai Paesi asiatici e orientali.

In totale, da gennaio a luglio i visitatori dall’estero sono stati poco meno di tre milioni, di cui oltre un milione nel solo mese di luglio.

Come concludere? Le relazioni italo-albanesi, sul fronte turistico, hanno ancora molto da offrire, a condizione però che gli attori istituzionali – non soltanto il Governo di Tirana ma anche le rappresentanze del Governo italiano sia a Roma che in Albania – rafforzino i momenti di promozione. Di certo, il lavoro di Ministri di Tirana come il Titolare della Diaspora Pandeli Majko, protagonista di molteplici missioni presso le Comunità albanesi e Arberesche dell’Italia, sta contribuendo ad aumentare l’interesse italiano verso la destinazione albanese. Tuttavia, anche gli uffici del Governo dell’Italia devono comprendere l’importanza dello sviluppo turistico internazionale dell’Albania non come concorrente ma come alleato, dove una maggiore presenza di cittadini connazionali fa da strada alla diffusione del Made in Italy, oltre a consentire – in termini anche sociali – una ripresa delle attività di viaggio e “fuori porta” da parte di quelle molte famiglie che in Italia hanno subito di più la crisi, negli ultimi anni, dei consumi interni.

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