Intanto il vicepremier italiano Salvini rassicura gli investitori (e i consumatori): “L’opera si farà e abbasserà le bollette del 10%”
Tap, storia di una telenovela annunciata: anche sotto gli ombrelloni, i due alleati e fondatori del Governo italiano, Lega e 5 stelle, stanno discutendo tra “sì” e “no” alla lunghissima “autostrada del gas” fra Azerbaijan e Puglia, infrastruttura energetica progettata con l’obiettivo di creare un corridoio sud dell’energia alternativo, almeno sulla carta, al monopolio di fatto Russo nella fornitura all’Europa.
Un dibattito che sembra necessitato più dall’obiettivo di rassicurare i rispettivi elettori (quelli della Lega più orientati al Sì, i 5 stelle più portati al No) che non da un reale proposito di bloccare il gasdotto la cui revoca esporrebbe l’Italia a sanzioni internazionali fra i 15 e i 40 miliardi di Euro (l’equivalente di due manovre economiche annuali).
Su un punto uno dei due Vicepremier è stato chiaro: Salvini ha infatti dichiarato che il Tap si farà e la nuova fornitura di gas naturale ridurrà le bollette del 10%.
Anche chi scrive non ha dubbi che l’infrastruttura energetica andrà avanti sino alla sua naturale conclusione. Per una ragione molto semplice e oggettiva: lo stesso Governo italiano che, sotto gli ombrelloni della vigilia di ferragosto, discute fra Sì e No, in Albania è già schierato nettamente per il Sì. Questo avviene tramite la Snam – in sigla, società nazionale italiana per la metanizzazione – controllata con una quota di maggioranza relativa dalla Cassa Depositi e Prestiti (ossia dal ministero dell’economia, ossia dal Governo Conte Salvini Di Maio) che nello scorso mese di giugno ha siglato ha siglato con AlbGaz – società di Stato del Governo Albanese dedicata allo sviluppo della rete del gas nel Paese delle Aquile – una joint venture per gestire le attività di manutenzione dei 200 e più chilometri di gasdotto Tap in fase (oramai) di completamento in Albania. Snam si occuperà, nello specifico e soprattutto, della formazione e qualificazione professionale dei lavoratori Albanesi. L’accordo è stato sottoscritto alla presenza del ministro di Albania per l’energia e le infrastrutture, Damian Gjiknuri, e dell’ambasciatore italiano a Tirana Alberto Cutillo.
Le liti in terra Italiana passano, le intese economiche in ambito internazionale vanno avanti. D’altra parte – intervistata dal nostro corrispondente Artur Nura per radio radicale – proprio la ministra per la tutela delle imprese, onorevole Sonila Qato, ha sottolineato il capitolo dell’accordo Snam – AlbGaz come storia di successo in grado di annientare le polemiche sulla presunta complessità, per i grandi operatori economici Italiani, a investire in Albania.