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TRASFORMARE A KM ZERO PER DARE BUONI FRUTTI ALL’AGRICOLTURA E ALL’ECONOMIA. DAL SUD PIEMONTE UN MODELLO CHE PUO’ VINCERE ANCHE IN ALBANIA

Il Banchiere Europeo Ghisolfi ha fatto visita allo stabilimento di Savigliano, nel Cuneese, che ospiterà lo Stabilimento FruttInnova guidato da Marco Buttieri. Un sito vicino all’aeroporto di Cuneo Levaldigi oramai collegato a Tirana

Alleanze dai buoni frutti. Aspettando il prossimo autunno e ancor più la prossima primavera, dove gli stessi potrebbero raccogliersi – opportunamente trasformati – non più soltanto dai campi agricoli ma anche dagli impianti agroindustriali in arrivo tra Saviglianese e Saluzzese.

Prima della pausa di Ferragosto, infatti, il Banchiere Europeo Beppe Ghisolfi, autore del best sellers edito da Nino Aragno e direttore del magazine Banca Finanza, assieme al coordinatore editoriale avvocato Alberto Rizzo è stato ospite del neo presidente di Fruttinnova, geometra Marco Buttieri, presso gli stabilimenti della manifattura ex Origlia che – grazie alla recente acquisizione immobiliare operata dalla stessa società agroindustriale – sono destinati a ospitare linee di produzione di prossimo impianto per la realizzazione di succhi di frutta e di altri prodotti destinati al settore beverage e dolciario, in una intesa di collaborazione strategica con Ami – Acque minerali italiane.

“Da nostri primi riscontri, anche in base ai giudizi provenienti dal pubblico dei social network e social media – commenta l’avvocato Rizzo – stanno giungendo molte attestazioni di plauso in merito alla scelta, infine operata da Fruttinnova nella persona del suo Presidente Buttieri, di procedere non a edificazioni ex novo ma al recupero e alla rivitalizzazione produttiva del patrimonio immobiliare industriale già esistente. Una scelta che… sarà foriera di buoni frutti in senso sia di produzione reale finale sia di più generali prospettive economiche di area vasta”.

Aggiunge in proposito Buttieri: “Il settore della trasformazione agroindustriale offre tuttora dei margini operativi ancora molto ampi in Provincia di Cuneo, dove i nostri frutti, per poter diventare prodotti finali destinati al largo consumo sui mercati nazionali e internazionali, devono prendere la via di altre regioni italiane nelle quali i poli di lavorazione sono presenti e consolidati. Si tratta di ricondurre la redditività al cento per cento nei luoghi di origine del prodotto agricolo iniziale”.

Saluzzese e Saviglianese sono storicamente zone caratterizzate dalla presenza di una forte e significativa Comunità di origine Albanese attiva fin dai primi anni Novanta, e ora alla seconda e terza generazione, attiva in particolare proprio in settori come la raccolta e la trasformazione ortofrutticola e l’edilizia.

Il modello del polo di lavorazione industriale a chilometro zero della frutta, abbinato a una piattaforma per la commercializzazione e l’export su scala ampia, è peraltro al centro delle strategie indicate dai Governi di Paesi come Albania, Kosovo e Macedonia per lo sviluppo di una industria sostenibile e in grado di creare occasioni di reddito per un settore agricolo – colturale dove le alte potenzialità quantitative, unite a caratteristiche microclimatiche e organolettiche simili a quelle italiane, devono fare i conti con livelli di produttività e di tecnologia conservativa ancora molto bassi.

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