Home Approccio Italo Albanese Tap, il gas dal mar Caspio per sette milioni di famiglie

Tap, il gas dal mar Caspio per sette milioni di famiglie

Di Nando Santonastaso

Porterà il gas naturale dai giacimenti del mar Caspio, in Azerbaijan, all’Italia passando per Grecia e Albania. E’ uno dei 248 progetti di interesse comunitario che farà affluire in Europa fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno una volta a regime (pari al fabbisogno energetico di circa 7 milioni di famiglie), riducendo la dipendenza dalla Russia per l’approvvigionamento energetico. Quanto costerà non è mai stato chiaro ma la stima di 4,5 miliardi di dollari, più volte affermata sul piano internazionale, sembra la più credibile o comunque vicina al vero: i capitali sono quasi interamente privati ma ad essi sono stati aggiunti i prestiti concessi dalle maggiori istituzioni finanziarie europee, dalla Banca degli investimenti (Bei) alla Banca per lo sviluppo (Bers). Il Tap (l’acronimo sta per Trans Adriatic Pipeline) è solo la parte finale di un lunghissimo gasdotto che trasporta il metano del colossale giacimento di Shah Deniz, gestito da un consorzio che porta lo stesso nome, in Azerbaijan appunto, verso il vecchio Continente, tagliando in due la parte sudorientale dell’Europa e i Balcani. Un serpentone lungo 878 km di cui la maggior parte (550) in Grecia e soltanto 8 km in Italia, tra San Foca, Melendugno e Mesagne nelle province di Lecce e Brindisi dove da mesi si è concentrato il fronte avverso all’opera, con la nascita del Momento No Tap e il sostegno di Regione Puglia, Comuni e movimento 5 Stelle preoccupati per le eventuali conseguenze all’ambiente. Un fronte che ha spaccato anche il governo, con la Lega sin dall’inizio favorevole alla prosecuzione dei lavori e i grillini convinti di poterli bloccare.

Leggi l’articolo e l’edizione digitale del Il Mattino, se sei già abbonato clicca qui oppure

Share: