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Ela Daci, esperta di fondi comunitari presso la Link Campus University di Roma

L’Albania punta alla adesione nella UE da tre decenni. Ai paesi in attesa dell’apertura dei negoziati di adesione l’Unione Europea accorda una parte dei fondi del budget comunitario. Su questa tematica abbiamo fatto una breve intervista ad Ela Daci, esperta di fondi comunitari presso la Link Campus University di Roma.

– Buongiorno dottoressa Daci, può farci una autopresentazione prima di passare alle domande specifiche sul tema?

 Sono di Kruja, una piccola città a nord di Tirana, ma vivo fuori dell’Albania da 20 anni quando sono arrivata in Italia in Emilia Romagna con la mia famiglia. Per due anni ho vissuto a Bruxelles, lavorando presso il Parlamento Europeo. Attualmente vivo a Roma e lavoro presso la Link Campus University, dove mi occupo di fondi UE e NATO.

Da straniera si è mai sentita discriminata in Italia e ha mai avuto problemi di integrazione in questo paese?

 Ad essere sincera sì. Nel primo anno di scuola, alle medie superiori a Sassuolo (cittadina vicina a Modena), eravamo solo due studenti stranieri in tutta la scuola: io che venivo dall’Albania e un ragazzo che veniva dal Ghana. Io avevo, inoltre, problemi con l’italiano che non parlavo ancora bene. Insomma, posso dire che l’integrazione, soprattutto nei primi anni, è stata molto difficile anche perché, allora, gli italiani non erano abituati alla presenza di stranieri nella vita scolastica ma solo agli stranieri che venivamo a lavorare qui.

Può spiegarci il meccanismo di ripartizione dei fondi europei? Quanto riceve e quanto può ricevere da essi l’Albania?

 L’Unione Europea è il primo finanziatore dell’Albania. L’Albania, paese candidato all’adesione alla UE, per questo fa parte del programma IPA (Instrument Preacces), che è lo strumento di preadesione. In questo programma, che va dal 2014 al 2020, all’Albania sono stati accordati 649,5 milioni di euro di aiuti destinati alle riforme per: amministrazione pubblica, giustizia, economia sostenibile, cittadinanza, agricoltura e sviluppo rurale. L’Albania è già supportata dalla seconda fase: programma IPA II. Se avanzerà nella realizzazione degli obiettivi richiesti parteciperà all’IPA III e all’IPA IV, programmi che contengono ulteriori opportunità finanziarie.

Oltre all’IPA, l’Albania può partecipare ad altri programmi europei, quali Erasmus +, Horizon 2020, Interreg IPA, Adrion e EuropeAid. Ai fondi di questi programmi possono, infatti, accedere istituzioni pubbliche, università, centri di ricerca, imprese, organizzazioni no profit e organizzazioni non governative (ONG). Per questa ragione, a mio parere, sarebbe opportuno che l’Albania istituisse un ufficio dedicato a fornire informazioni, anche tecniche, sull’accesso alle opportunità di partecipazione ai suddetti programmi europei e, naturalmente, ai fondi UE.

Cosa si pensa dell’Albania negli ambienti comunitari a Bruxelles? Qual è il giudizio più diffuso

 Nei due anni di lavoro nel Parlamento, ho avuto la possibilità di parlare con molti eurodeputati, amministratori del Parlamento Europeo e della Commissione UE, giornalisti, lobbisti e “policy makers” sull’Albania. Posso affermare, purtroppo, che il loro giudizio sul mio paese è ancora quella di un piccolo paese dei Balcani, ex-comunista e dove si ha tanta corruzione.

Quando pensa che l’Albania possa aderire alla UE?

 Già nel novembre 2016 la Commissione europea ha raccomandato l’apertura dei negoziati di adesione che dovrebbero avere avvio nel giugno 2019. Ma dopo le elezioni europee, che si terranno il 26 maggio 2019, ci saranno un nuovo Parlamento e una nuova Commissione UE. Gli scenari che si apriranno, quindi, saranno due: 1) se nella nuova maggioranza rimarrano il gruppo dei popolari della PPE e i socialdemocratici della S&D l’Albania avrà molte possibilità di aprire i negoziati; 2) se, invece, nel nuovo Parlamento la maggioranza sarà di estrema destra, allora sarà più difficile per l’Albania.

C’è anche da considerare se nell’agenda del Presidente della Commissione Europea sarà previsto o meno l’allargamento verso i Paesi candidati. La decisione finale, inoltre, spetterà al Consiglio Europeo, composto dai premier del 27 paesi membri della UE.

In conclusione, posso dire che l’Albania in questi ultimi anni ha fatto molti passi in avanti verso le riforme richieste e ritengo che se esse continueranno nella stessa direzione e allo stesso ritmo ci siano molte possibilità che l’Albania possa entrare a far parte della grande famiglia europea.

Intervista condotta da Gjergji Kajana

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