E’ necessario presentare una domanda da presentare al Consolato italiano competente che poi ne curerà l’inoltro al sindaco del Comune di iscrizione nelle liste elettorali.
In occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che si svolgeranno domenica 26 maggio, gli elettori italiani che si trovino temporaneamente in un Paese membro dell’Unione Europea per motivi di lavoro o di studio, nonché i familiari conviventi, possono votare per i rappresentanti italiani presso i seggi istituiti dagli Uffici consolari. Per essere ammessi al voto è necessario presentare entro il 7 marzo una domanda da presentare al Consolato italiano competente che poi ne curerà l’inoltro al sindaco del Comune di iscrizione nelle liste elettorali.
La richiesta dovrà riportare l’indicazione specifica dei motivi per i quali il connazionale si trova nel territorio della circoscrizione consolare e dovrà essere corredata dall’attestazione del datore di lavoro/dell’istituto od ente presso il quale il connazionale svolge la sua attività di studio, oppure da dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà redatta ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, che contenga l’indicazione dell’attività di lavoro o studio svolta dal connazionale, ovvero la sua qualità di familiare convivente.
Le domande possono essere presentate all’Ufficio consolare di competenza secondo le seguenti modalità: per posta elettronica, allegando file scansionato della domanda firmata + certificazione o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà più fotocopia di un documento di identità del richiedente; per posta all’indirizzo dell’Ufficio Consolare di competenza, inviando domanda + certificazione o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà più fotocopia di un documento di identità del richiedente; e personalmente all’Ufficio Consolare di competenza. Il termine del 7 marzo è tassativo e non derogabile: oltre tale data le domande non potranno essere accolte e gli elettori temporaneamente all’estero per motivi di lavoro o studio potranno esercitare il loro diritto di voto solo in Italia (art. 3, comma 6 D.L. 408/1994).“
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