Accogliamo con soddisfazione la serena presa di posizione del Comites di Zurigo, che ha espresso di recente, con una lettera che pubblichiamo qui di seguito, la propria solidarietà ai due membri del Comitato, Gerardo Petta e Ippazio Calabrese, cui, nel giugno scorso, il Consolato generale aveva negato l’invito in occasione della Festa della Repubblica Italiana. All’origine di una decisione tanto grave quanto inconsueta, vi sarebbero state delle divergenze di opinioni su taluni fatti di interesse per la collettività, poi però felicemente chiarite.
Come si ricorderà, Gerardo Petta, aveva condotto, nei mesi scorsi, appassionate inchieste giornalistiche su temi di interesse pratico, richiamando in particolare l’attenzione sul livello desolatamente inadeguato della produttività del lavoro negli uffici consolari in Svizzera, sia pure, tuttavia, con qualche importante eccezione ( una sola, fino al momento).
A sua volta, il signor Calabrese, in una intervista apparsa sulla ”NeueZuercher Zeitung” del 24.04.2019, aveva manifestato, anche nella sua veste di membro del Comites, il proprio dispiacere per la vendita della Casa d’Italia di Lucerna, un patrimonio umano-storico-culturale, che aveva rappresentato per circa un secolo un punto di riferimento essenziale per gli italiani di Lucerna e dintorni e che doveva essere tralasciato alle future generazioni.
Nel contesto dell’intervista, analoghe considerazioni venivano svolte anche dal prof. Ferrarese con riguardo all’alienazione dell’edifico consolare di San Gallo, anch’esso punto di riferimento storico della collettività residente nei Cantoni della Svizzera orientale.
Vi era infine la questione della Casa d’Italia di Zurigo, un immobile di grande valore architettonico , che le Autorità romane hanno chiuso nel 2016, in vista della necessaria ristrutturazione, che tuttavia non è ancora cominciata.
A proposito dell’edificio zurighese , ci è gradita l’occasione per segnalare nuovamente all’attenzione dei lettori il pregevole libro dello storico Tindaro Gatani, pubblicato sotto il titolo ” La Casa d’Italia di Zurigo”.
Rico Emmenegger