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🔴Gli albanesi, il “toto presidente” americano e la conversione in tempi di Covid, dei virologi, in esperti di politica americana. 🇱🇷

Di Adela Kolea

*Preambolo: opinione personale.
Ogni punto di vista è benaccetto.

Gli albanesi – esperti di politica o non, a prescindere – è come se avessero questo dono innato di trattare la politica, sia quella a livello nazionale in Albania, che quella internazionale.

La concezione della politica come branca, per gli albanesi è un po’ “la materia più facile e di svago a scuola oppure come quella dell’indirizzo di scorta da scegliere per una facoltà”, del tipo: non ci sono più posti perché in un’altra facoltà, l’iscrizione è limitata, a numero chiuso, per cui buttiamoci tutti negli “auditori dell’indirizzo “Politica” e divertiamoci a lanciare pure le gomme addosso ai professori, così come l’ex-alunno Trump, all’epoca faceva per proprio diletto nella sua scuola.

Non solo: l’espressione di un’opinione propria sulla politica, gli albanesi non la applicano in modo pacato e razionale, bensì si esprimono in modo sanguigno e passionale, con la convinzione del savoir faire politica da parte di chiunque, di conoscere a fondo i meccanismo non solo quelli della poitica albanese interna, ma anche del focus internazionale.

L’esempio più lampante ed esilarante al contempo, si è rilevato in occasione delle elezioni in America per il presidente. 🇱🇷

Ecco che entra in scena, il sanguigno tifo albanese, viscerale passionale per gli schieramenti pro Trump o Biden!

Ma, attenzione:

non si tratta di una “tifoseria” propensa a partecipare serena e spassionata ad una gara con l’auspicio che vinca semplicemente il migliore!

No, “il tifo” albanese in questo caso è un agguerrito supporto per il “giocatore” del cuore, la loro non è una tifoseria pacata, ma piuttosto è una categoria accanita da “Ultrà.”

Faticano un po’ a dimostrare negli atteggiamenti tranquillità e imperturbabilità.

Il periodo recente che ha per l’appunto combaciato con le elezioni negli Stati Uniti, dato il fervente coinvolgimento albanese nel “toto vinicitore” come presidente americano, gli albanesi talmente interessati in modo passionale a queste elezioni, manco fossero “a casa loro” – con tutta la consapevolezza dell’incisione nel panorama politico internazionale del risultato di quest’ultime – mi hanno creato una sensazione bizzarra…

E questa sensazione l’ho collegata automaticamente al tifo sportivo meramente albanese.

Durante la dittatura in Albania, la Germania era – forse, ancor più dell’Italia – la nazione, la cui squadra veniva venerata dagli albanesi in esaltazione estrema. ⚽

Certo, magnifica anche quella Germania ovest dell’epoca di Beckenbauer, Völler, Matthaus, Klinsmann, ecc.

Le città albanesi erano suddivise nella “mappa di tifoseria” ed esterofilia per le squadre straniere in modo netto:

Mentre Tirana aveva un misto di tifosi albanesi per Italia, Germania, Brasile, Olanda, Argentina, ecc, Scutari è sempre stata e continua tuttora a farsi distinguere se non erro, per il legame indissolubile tra i suoi cittadini e la tifoseria filotedesca.

A Scutari, la squadra di calcio tedesca è sempre stata “sacra”.

In poche parole, con l’ultima gara Trump – Biden negli States, gli albanesi – un conto la diaspora albanese presente negli Stati Uniti – ma, al contempo gli albanesi in toto, quelli in Albania e quelli sparsi in ogni angolo del mondo, hanno preso parte ancora una volta, in un panem et circenses, che per un po’ li ha distratti dai propri problemi ma, non solo:

Ha fatto convertire i tuttologi ed i virologi in materia di pandemia, in esperti della politica americana.

E in questo fenomeno si sa, non sono protagonisti solo gli albanesi.

Gli esperti in materia non mancano nemmeno in Italia tra italiani o altrove ovviamente.

Solo che per gli albanesi, questa tendenza ho come l’impressione che sia un po’ più evidente, iperbolizzata.

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