Di Adela Kolea
Come ho raccontato in diversi scritti miei che si riferiscono al periodo delicatissimo del cambio dei sistemi politici in Albania ad inizio anni ’90, – oltre a vari dettagli – io ho sempre voluto riportare uno “musicale”, uno di quei motivi che con le sue note mi affascinava molto ai tempi e mi piace tuttora, che collegavo alla Caduta del Muro di Berlino, che è il brano:
“The wind of Change” della band dell’allora Germania Ovest, “The Scorpions”.
Il brano usciva esattamente il 20 gennaio del 1991.
A me, quella band piaceva tanto a inizio anni ’90, soprattutto il loro leader, Klaus Meine.
Gusti musicali strani quelli miei? Mah, forse sì, perché una come me, che in casa aveva solo musicassette con canzoni leggere italiane, le quali, a momenti facevano piangere quel povero registratore mandatoci dall’Italia, talmente riascoltate, perché molto amate a casa mia e da me stessa, l’unico registratore musicale del condominio a fine anni ’80, inizio anni ’90, alternava con i suoni…
Ecco, oltre alla musica italiana e “L’italiano” di Toto Cutugno in particolare, io ascoltavo il rock di “The Scorpions” ed altre band.
Ma, oggi, all’anniversario della caduta del Muro di Berlino, – 9 novembre 1989 – mi sono sentita di riportare il mio attaccamento a questo brano, per tutto ciò che esso rappresenta a livello sociale e storico, il quale personificava anche l’abbattimento del nostro Muro dittatoriale in Albania al contempo.
Semplicemente, questo brano, oggi l’ho riascoltato.
Devo dire che non l’ho dimenticato il suo testo.
Ai tempi io non conoscevo l’inglese, in quanto studiavo francese, italiano e tedesco, ma mi ero fatta scrivere e tradurre il testo dall’inglese – per impararlo poi a memoria l’originale – da una mia amica del Liceo, la quale, come l’altra metà della mia classe, studiava inglese, diversamente da noi “francofoni”.
Buon segno ricordarmelo ancora quel testo…Preferisco considerarlo “buono”.
Il tempo corre, ma le cose che segnano, restano, nel bene o nel male.
Ecco: semplicemente non bisogna dimenticare…!
E i muri, bisogna abbatterli, per costruire ponti tra popoli e nazioni.