Di Adela Kolea
Prendo spunto dalla domanda di un amico italiano, un appassionato della lingua albanese, Simone Sordo , il quale giustamente ci chiede:
“Ma voi albanesi, per Natale, come bisogna augurarvi nella vostra lingua madre, “GËZUAR KRISHTLINDJET!” in plurale oppure “GËZUAR KRISHTLINDJEN!”, in singolare?
Per estendere questa breve riflessione…
Dato che, ça va sans dire, la nascita di Cristo è un’unica e non dovrebbe subentrare la struttura linguistica di una determinata lingua mirando ad incidere sul concetto stesso indiscusso, occorre considerare però – interpretazione mia personale questa – che in Albania hanno sempre convissuto insieme due rami di religione cristiana, vale a dire sia quella cattolica, che quella ortodossa.
Anche se per puntualizzare, in lingua albanese, i ghegë utilizzano:
“Për shum mot Kshnellat!”, il resto dell’Albania, come si suol dire, nel dubbio amletico adopera “Krishtlindje”, che sia singolare o plurale, ma con l’unica accezione “Christi natale”.
Essendo che, relativamente, a seconda del proprio calendario liturgico per ciascuna delle suddette religioni – Pasqua cattolica e quella ortodossa – non sempre si sono allineate, quindi non sempre hanno coinciso nella stessa data, ma anche con una settimana di distanza, a quel punto gli albanesi in modo generico, si sono scambiati gli auguri di Pasqua configurando un unico augurio, sia per Pasqua cattolica, che per Pasqua ortodossa, usufruendo del plurale:
“GËZUAR PASHKËT!”.
Detto ciò:
“GËZUAR KRISHTLINDJET!, vale a dire:
“Buon Natale sia per i cattolici, che per gli ortodossi!”
*Inoltre bisogna precisare che gli ortodossi possiedono comunque delle loro formule augurali liturgiche precise sia per Natale, che per Pasqua, inerenti alla nascita ed alla resurrezione di Cristo.