Home Approccio Italo Albanese Ecco come lo conosciuta io da albanese il politico europeo David Sassoli

Ecco come lo conosciuta io da albanese il politico europeo David Sassoli

Di Esmeralda Tyli

Non mi ricordo l’anno esatto. Dovrebbe essere stato o il 1999 o il 2000. A quei tempi lavoravo a Monteverde come donna di pulizie di mattina in un negozio di alimentari e nella casa dei titolari, mentre di pomeriggio in Prati svolgevo il lavoro di tata di un bambino. Andavo a prenderlo ogni giorno a scuola alle 16:20. Faceva la prima o la seconda in quell’anno. Aveva un suo amico del cuore. Si volevano bene ed erano molto complici. La mamma mi aveva detto che era il figlio di un noto giornalista in RAI.

Un pomeriggio il bimbo mi disse che il papà del suo amico aveva organizzato a scuola una bella mostra con i disegni dei bambini albanesi, figli di immigrati che vivevano in Italia. Mi disse che potevamo entrare per visitarla. Entrammo nell’aula dove era allestita la mostra. C’era anche il giornalista. Il bimbo gli tirò la giacca per attirare la sua attenzione. Lui si girò, sorrise, lo prese in braccio e lo abbracciò. Il bimbo gli disse: “Lei è Esmeralda, la mia babysitter. Lo sai che è albanese?? Lo sai che in televisione dicono che tutti gli albanesi sono cattivi?? E non è vero. E brutto dire una bugia così. Diglielo ai tuoi amici giornalisti che è brutto. E come se dicessero che, se uno nella mia classe fa il cattivo, tutti noi in classe siamo cattivi.”

Lui sorrise e gli occhi gli diventarono lucidi. Era commosso da questo ragionamento semplice di un bambino, l’amico migliore di suo figlio. Lo abbracciò e gli disse: “Hai ragione, piccolo…hai ragione. Per questo motivo volevo fare questa mostra. Portare le voci dei bambini. Perché sapete dire le cose giuste voi bambini…”. Ero commossa pure io. Parlammo per qualche altro minuto con lui sul tema, mentre guardavamo i disegni. Poi ci salutammo e con il bimbo ci avviammo verso casa.

A quei tempi non ero impegnata in politica. Lavoravo 16 ore al giorno. Uscivo di casa alle 4 di mattina e tornavo alle 22:30.

Molti anni dopo mi trovai con lui in Piazza San Silvestro per una manifestazione sul tema della cittadinanza per i ragazzi delle seconde generazioni. Sorridendo gli ricordai quell’episodio dicendogli “A quel tempo non immaginavo mai che ci saremmo trovati qui in una piazza, compagni dello stesso partito, a parlare degli stessi temi…”.

Quel genitore che si occupava di sensibilizzare le coscienze nella scuola del figlio piccolo, che negli anni a seguire trovai nel partito dove sono iscritta, era David Sassoli.

Oggi mi sento molto molto addolorata.
Che la terra ti sia lieve, Presidente.

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