Di Alessandro Follis | EURACTIV Italia
“Le proteste in Albania rischiano di fare il gioco di Putin”, avrebbe detto un funzionario dell’Ue al primo ministro Edi Rama, che da subito si è schierato contro i manifestanti.
Da quasi una settimana nel Paese balcanico sono in corso proteste contro le tasse e la corruzione del governo in diverse città. I cittadini chiedono imposte più basse per i poveri, più alte per gli oligarchi e uno standard di vita equo.
Il primo ministro Rama si è schierato contro le proteste fin dall’inizio: nonostante la causa scatenante possa essere trovata nelle conseguenze economiche della guerra in Ucraina, il motivo di base è però più profondo.
“Ho letto un messaggio da Bruxelles di qualche giorno fa che mi chiedeva: ‘Sai chi c’è dietro queste proteste? La Russia spera molto in disordini di natura economica’”, ha dichiarato Rama lunedì 14 marzo. Ha poi aggiunto che i manifestanti rischiano di diventare uno strumento nelle mani di altri, come Vladimir Putin.
Rama ha annunciato un pacchetto di aiuti economici a sostegno delle famiglie, ma i manifestanti non li ritengono sufficienti. Inoltre, secondo loro il primo ministro non ha risposto alle accuse secondo cui il suo governo continua ad arricchirsi mentre le persone sono in difficoltà e gli oligarchi influenzerebbero indebitamente i politici.
Borrell in visita a Tirana
Dopo la visita in Macedonia del Nord di lunedì 14 marzo, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ha proseguito il suo viaggio nei Balcani in Albania, dove ha incontrato il primo ministro Edi Rama.
Come per la Macedonia, anche in questo caso Josep Borrell ha discusso dell’integrazione europea dell’Albania e del proseguimento dei colloqui riguardo l’allargamento. “Ho ripetuto più volte che l’Albania è destinata a essere parte dell’Europa”, ha detto il primo ministro Rama.
Borrell aveva dichiarato già durante la visita in Macedonia del Nord che l’Ue era intenzionata a lavorare per accelerare il processo di adesione all’Ue dei Balcani occidentali, ma non ha definito una data.
“Viviamo in un momento in cui stabilità e unità sono più necessarie che mai. È il momento di ravvivare il processo di integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione europea. L’Albania rispetta tutte le condizioni per aprire i negoziati d’accesso”, ha detto Borrell, aggiungendo che sostiene l’inizio dei lavori sotto la presidenza francese.
“È un momento critico per gli europei nel senso più ampio del termine, che comprende sicuramente anche l’Albania”, ha aggiunto Borrell, riferendosi ai continui attacchi della Russia contro l’Ucraina. “È un attacco contro la popolazione e i civili. Le forze armate russe causano morte e danni enormi”, ha proseguito, confermando l’emissione di un nuovo pacchetto di sanzioni.
Sostegno alla polizia in Kosovo
La missione di polizia dell’Unione europea in Kosovo vedrà quasi raddoppiati i suoi effettivi, dato che ai 105 militari polacchi pronti a intervenire in situazioni difficili si aggiunge una nuova unità da 92 membri proveniente da Portogallo, Francia e Italia dispiegata temporaneamente./EuoActive.it