L’11 settembre Termoli accoglierà lo scrittore Pierfranco Bruni, già candidato al Nobel per la Letteratura, in un importante evento letterario dal titolo “Dal sortilegio ai sottosuoli della memoria – Pierfranco Bruni e la sua recente scrittura” che avrà luogo presso lo storico locale “Spirito divino” a Piè di Castello alle ore 11. Una cornice coinvolgente e suggestiva a suggellare il notevole afflato empatico che la scrittura di Pierfranco Bruni è in grado di suscitare, trasformando la lettura in una autentica esperienza di vita.
Nel corso dell’incontro, organizzato dall’Associazione culturale “Terra dei Padri” con il prezioso contributo di Fredy Luciani (Direttore artistico dell’Unione delle regioni Storiche Europee), verranno affrontati i seducenti temi che emergono dall’indagine letteraria bruniana in un’ottica prettamente escatologica e ontologica. Temi quali l’amore, l’odio, la rimembranza, la fantasia, la favola, il mito e la ragione vengono penetrati da una filosofia che si serve della letteratura per coglierne il mistero immanente e trascendente.
Ed è proprio il mistero a dominare la ricerca fenomenologica di Pierfranco Bruni. Quello stesso mistero che acceca l’animo umano inducendolo a macchiarsi di efferati crimini, come l’insensato omicidio dell’attrice Luisa Ferida, narrato drammaticamente nel libro “Luisa portava nella mano una scarpetta di lana” (Tabula Fati), o l’uccisione di Claretta Petacci colpevole solo di amare in maniera totalizzante. Entrambe vittime innocenti di una politica contaminata dal cieco pregiudizio dell’ideologia.
Ma se l’amore e l’odio riflettono le due facce della stessa medaglia chiamata “uomo”, esprimendo al tempo stesso la sua nobiltà e la sua grettezza, il tempo e la memoria assolvono in Bruni il valore salvifico della redenzione dal forte valore identitario.
In libri straordinari come “Quando mio padre leggeva Carolina Invernizio” (Tabula Fati) e “Il sortilegio della speranza” (Tabula Fati) emerge il candore della nobiltà nell’essenza della memoria. Il rimembrare acquisisce la potenza della creatività, l’unica in grado di trasformare la realtà in favola. Perché, come scrive Bruni: “La fantasia è la vita e la vita se non è fantasia è un giocattolo che non serve più”. Ma Bruni è anche archeologo dell’essere alla costante ricerca di scavi d’anima. Ne “Il sottosuolo dei demoni” (Solfanelli) l’introspezione metafisica giunge al suo apogeo mediante una visione antropologica che confluisce nella dimensione filosofica. Dostoevskij, Proust, Nietzsche, Maria Zambrano e Cesare Pavese vengono esplorati tra mito e ragione nella ciclicità di un tempo ritrovato tra le pieghe nostalgiche del ricordo.
Un appuntamento da non perdere se si desidera cogliere il valore intrinseco di una letteratura in grado di ampliare la potenzialità interpretativa nell’ottica di una universale indagine esistenziale. A dialogare con Piefranco Bruni saranno Stefania Romito (giornalista e scrittrice), Franca De Santis (Presidente Associazione culturale “Terra dei Padri”) e Marco Solfanelli (editore).