Home Approccio Italo Albanese ALDA MERINI A TIRANA NEL GIORNO DELLA SUA NASCITA

ALDA MERINI A TIRANA NEL GIORNO DELLA SUA NASCITA

Dedicato ad un’altra donna speciale, “Nata il 21 a primavera”

Di Cristina Lovat

La voce dolente di una donna precipitata nell’abisso del manicomio, che proprio lì, tra le “mura di Gerico”, ha sentito sorgere dentro di sé la possibilità di una nuova vita, nella dimensione del canto lirico.

Versi nati da un’urgenza, da una “necessità esistenziale”, come ha detto ieri il Direttore dell’ Istituto Italiano di Cultura a Tirana, presentando la serata per la Giornata Internazionale della Poesia, dedicata alla Merini e all’uscita in albanese della raccolta di poesie TOKA E SHENJTE (“LA TERRA SANTA”), frutto del raffinato lavoro di traduzione di Klodeta Dibra , docente del Dipartimento di italianistica dell’Università di Tirana.

La prof.ssa Dibra, introdotta dalla collega Irena Lama, ha scelto la lingua del nord, il ghego, rubricato come dialetto dalle scelte di politica culturale di Enver Hoxha, che impose la lingua del sud come albanese standard, ma (così mi dicono) il ghego è lingua di raffinata cultura, con una ricchezza di lessico e un’ampiezza di tonalità più adatte a restituire fedelmente gli echi dei versi di Merini.

Per Klodeta Dibra la chiusura imposta dalla pandemia è stata l’occasione di tornare al codice poetico originale della Merini e ad una nuova volontà di tradurla. È nata così la raccolta TOKA E SHENJTE: 40 poesie dove il verso distilla il dolore, la sofferenza, ma anche la luce, la passione, l’amore, il misticismo, sfidando il traduttore a misurarsi con il complesso gioco di trasferire il significato e i significanti del testo da una lingua, e da una cultura, ad un’altra.

“Traduzione trasformativa e creativa dell’estetica dei versi”: così si è espressa Dibra.

Molto suggestivo è stato l’ascolto delle allieve della prof.ssa Klodeta leggere, in italiano e in albanese, alcune liriche di Merini.
🇮🇹🇦🇱

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