di PAOLO BORRUTO
( Scrittore – Giornalista – Regista – Produttore – Sceneggiatore – Editore )
L’incontro tra Poesia e Musica, cui abbiamo il piacere di assistere questa sera, è tra quelli che segnano una data che và gelosamente custodita in quell’albo della memoria che annota e segnala a quelli che verranno, un po’ del nostro progredire nella ”civiltà del sapere”, consapevoli della grande svolta che la Cultura ha operato tra le nuove generazioni, attente al progresso scientifico, alla nuova maniera di proporre accenti e sentimenti – protagonisti del nuovo dialogo che vuole esprimere concretezze, nonché vuol essere antesignana di una maniera tutta nuova di sentire, di manifestare idee e temi che propone alla considerazione, quasi all’affabulazione dell’uomo d’oggi che considera gli accadimenti della vita, quasi fossero una favola che riesce a sconvolgere la maniera tradizionale di proporsi in poesia, in musica, nelle Arti in genere.
Già agli inizi del secolo scorso il ” Cantore” di Montenevoso, l’ardimentoso della ”Beffa di Buccari ”, in un colloquio lirico – visionario con la celebre sposa di Diomede, la stessa che per volere degli Dei divenne immortale, ebbe a scrivere: … ” La favola bella che ieri t’illuse ( che ) oggi m’illude o Ermione… ” e Maria Teresa Liuzzo, la poetessa che festeggiamo questa sera, agli inizi del secolo che stiamo vivendo, interprete della nuova maniera di comunicare in poesia, scrive:
” Sorgono città / in corridoi di specchi / liquide icone sbiadiscono / sulle vetrate e si raggruma il sangue / d’ignoti corpi. Qualcuno / ma è voce inascoltata / grida alla strage / e l’uomo non vede / gli angeli neri nel suo cielo / e altri angeli bianchi / con le spade di fuoco. / Lontana appare l’apocalisse, ma nel Tempo infinto / è solo un punto il tempo dell’uomo” … ”A volte il ricordo / veste l’abito del sogno / ma la vita / scorre nel solco reale. Qualcuno trae / la fantasia dalla ragione. / Ciò che è compone il cuore.” ….
Siamo oggi nella cosiddetta era ” post moderna”, ”un termine” chiariva il grande Poeta Peter Russell ”senza significato, ma utile almeno come un’etichetta”… ” Maria Teresa Liuzzo, proseguiva, non è un SANGUINETI, un BERTOLUCCI, uno SGARBI, un DARIO BELLEZZA o un BUSI, è un vero POETA, e ricordò di averla definita – nell’anno 1995 agli spettatori che gremivano il Teatro comunale F. CILEA ( in occasione della presentazione della silloge ” APEIRON ” – della stessa poetessa ) ” La più autorevole e suggestiva voce poetica e profetica italiana contemporanea”.
L’importante dichiarazione venne puntualmente evidenziata qualche giorno dopo e riportata dal quotidiano GAZZETTA DEL SUD. Convennero con ” L’ultimo dei grandi – Moderni” ( Thomas Fleming ) i critici italiani più autorevoli. Il noto italianista e Critico Letterario Vittorio Vettori, richiesto di un giudizio sulla poesia di Maria Teresa Liuzzo contenuta nella Silloge UMANITA’, scrisse: ” se volessi e potessi indulgere alla tentazione di dare un giudizio sulla poesia ( della Liuzzo) non avrei nulla da aggiungere alle valutazioni così pertinenti e così permissive di eminenti amici preparati e autorevoli come PIROMALLI e GUARRACINO, ZINNA e DEMARCHI, GIORGIO BARBERI SQUAROTTI e GIUSEPPE AMOROSO, BIGONGIARI e MARIA LUISA SPAZIANI, PALADINO, e primo fra tutti PETER RUSSELL, ripetendo magari ciò che scrivevo a suo tempo a proposito di APEIRON.
Davanti alla misura eccezionale di ” UMANITA’ ”, preferisco rovesciare la prospettiva e lasciarmi giudicare dalla poesia medesima dell’autrice. E’ un giudizio duro perché il libro ( di Maria Teresa Liuzzo) mi fa sentire comparativamente molto corto di fiato e povero di coraggio”… Questa sera tocca a me il significativo privilegio di presentare a voi un’altra autentica personalità della Cultura: il Prof. WILHELM HOHENZOLLERN von PREUSSEN, che avrà l’amabilità di parlare a tutti noi della Poesia e dell’Arte della nostra concittadina che festeggiamo stasera. Intanto torna ragionevole chiederci: ” Chi è il Principe Prof. WILHELM HOHENZOLLERN von PREUSSEN? Lo dirò per somme linee che ci consentano di tratteggiare la figura e la personalità.
Egli è discendente diretto di Guglielmo II di Germania ( l’ultimo imperatore tedesco che nell’anno 1918 alla fine della prima guerra mondiale – con la proclamazione della repubblica, lasciò il trono. Da quella data gli HOHENZOLLERN cessarono di essere CASA REGNANTE. Per tale discendenza dinastica il nostro ospite ha diritto al titolo di ” Altezza Imperiale”, anche se egli preferisce che la circostanza non sia menzionata, perché schivo di reminiscenze sul suo regale casato.
Diremo brevemente che quella degli HOHENZOLLERN è una dinastia tedesca di elettori. RE e IMPERATORI di PRUSSIA, GERMANIA e ROMANIA. Il motto di famiglia ” Nihil sine deo”. Ha origine intorno alla città di Hechingen, in Svezia, durante l’undicesimo secolo discendente da un TASSILONE ( o TASSILO III ) , ultimo duca bavarese della famiglia degli ARGILONFINGI, e prese il nome dal castello di ZOLEMBERG, costruito dal Conte di ZOLLERN a Echingen. Le origini storiche della famiglia risalgono all’XI secolo ( 1061 ). La sua storia è conosciuta bene dalla fine dell’anno 1100.
Federico IV ( 1252 ) e Corrado III ( 1261 ) , figli di Federico III, conte di ZOLLERN e primo Burgravio di Norimberga ( 1201 ) divennero capostipiti di due rami della famiglia : quello cattolico di Svezia, e quello protestante di Franconia. Il ramo svevo dominò l’aria di Echingen sino al 1869; il ramo di Franconia ebbe maggiore successo: ascese al trono di Brandenburgo nel 1415, e al ducato di Prussia nel 1525. Nel 1618, l’unione di queste due linee permise la creazione del regno di Prussia – proclamato nell’anno 1701 – che portò alla unificazione della Germania, quindi all’Impero dell’anno 1871. La storia di questo popolo è ricca di avvenimenti, per illustrare i quali avremmo bisogno di molto tempo e di adeguati ausili. Diremo solo che dal 1871
( anno della unificazione del grande stato Imperiale ) all’anno 1918 ( cessazione di Casa Regnante ) La Germania ebbe tre Imperatori: Guglielmo I che regnò dal 1871 al 1888 ( Re di Prussia nel 1861 venne incoronato il 18. 1. 71 Imperatore di Germania; Federico 3°, regnò sin dal 1888; Guglielmo II ( il famoso KAISER ) Imperatore di Germania e di Prussia, regnò dal 1888 al 1918, anno della proclamazione della Repubblica di Germania. Detto ciò con la involontaria insufficienza di dati e tempi – comunque forvianti dal tema di stasera – passiamo a tratteggiare la figura del discendente diretto di quella nobile schiatta, che stasera ci fa l’onore di essere con noi: Il Principe, Prof. WILHELM HOHENZOLLERN VON PREUSSEN. UOMO DI ECCEZIONALE SPESSORE CULTURALE e di elevato prestigio, appassionato cultore della storia d’ Europa e dei suoi maggiori Poeti e Scrittori; conoscitore della lingua delle maggiori nazioni del Vecchio Continente, in atto è Presidente Internazionale del Corpo Diplomatico.
E’ – insomma – ciò che noi definiamo ” Un personaggio di primo piano”; un’Autorità autentica specializzata nella conoscenza della Cultura Europea, convinto assertore della Democrazia e della Libertà. Sereno nel giudicare le varie, travagliate vicende dell’Europa, storico conosciuto e apprezzato in tutto il mondo occidentale.
Potremmo continuare nella disamina delle elette virtù del nostro illustre Ospite, se non temessimo di scadere nell’ovvio, sottraendo a noi stessi il privilegio di ascoltarlo nella presentazione dell’opera poetica della Poetessa, nostra illustre concittadina, MARIA TERESA LIUZZO. Dunque la parola all’ospite assai gradito, quanto illuminato:
il Prof. Principe WILHELM HOHERZOLLERN von PREUSSEN